Legere tempus: 6 minuta

Lege et audi fabulam "Panda in latrina"

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Summary

Legamus simul

Vesperi: vespere sicut alii multi. Laurentius, quamvis paucis abhinc mensibus conversus, nuper tantum in cubiculo suo dormire consueverat. Parentibus facile non erat persuadere, sed in fine successerant.

“Non ti preoccupare” gli dicevano, “lasciamo accesa la lucina a forma di rana sul comodino! E poi se hai paura puoi sempre venire a chiamarci: siamo nella stanza accanto alla tua! Ora chiudi gli occhi e vedrai che farai un bel sogno!”.

Facile non erat, sed aliquot iam dies Laurentius solus dormiebat. Singulis subinde surgens, destinatus ad cubiculum parentum, ad aurem matris accessit, ac locutiones susurrabat similes: "Pecem ibo" vel "videre volui si dormias! Te amo".

Quella sera, o meglio, quella notte Lorenzo si alzò dal suo lettino, in silenzio entrò nella camera dei suoi genitori, avvicinò la sua bocca all’orecchio sinistro della mamma e sussurrò: “Vado a fare la pipì…” “MMh, va bene…” fu la risposta.

Celeriter nudis pedibus e lecto ad caput versus balneo discessit, "click" transitum audivit et deinde….
"Aaaah" clamor a parentibus excitavit initium. Quod non intellexerunt, se de lecto projecerunt, et ad balneo cucurrerunt.

Trovarono Lorenzo fermo, impietrito, davanti alla porta con gli occhi sbarrati e il dito indice della mano sinistra teso ad indicare il vaso…

“Cosa c’è Lory? Perché urli?” le parole della mamma suonavo come strozzate in gola, prese nella morsa dello spavento preso appena subito.

un panda sul water — Un panda sul water 3

"Non est Panda in latrina!" Lorenzo stupore exclamavit, vasi monstrare non desistens.
“Lory ma cosa stai dicendo? Non c’è nessuno sul water!” la voce ferma del padre, “Stai ancora dormendo?”. Ma niente, Lorenzo non accennava ad abbassare l’indice della mano sinistra.
"O bene..." parentes ei indulgebant: "Si balneo occupatur, ad alterum ibit!".

Parvus Laurentius, vas adhuc spectans, retorsit et abiit facere quod in secundo balneo facere debuit.

Il giorno seguente i genitori decisero di non accennare nulla dell’accaduto con Lorenzo! Forse era ancora nel dormiveglia, oppure si stava inventando uno dei suoi personaggi fantastici, lasciando poi l’incombenza al padre di inventarne attorno una storia.

Lorenzo, però, quella notte aveva visto bene. Il panda esisteva ed era seduto sul water. Allora come mai mamma e papà non l’avevano visto?

Nocte insequenti, cum parentes eius crederent se dormivisse, semper in suspenso, discessit de suo tugurio, ianuam cubiculi sui traiecit omnia aurantiaca picta et ad latrinam petit. Vertit in lucem, cavens ne minimum sonitum facere…et ibi erat: Panda in latrina.

Aliquot momentis tacuit tum in oculis eius intuentibus (panda similiter) submissa voce quaesivit: "Cur tu in mea latrina?".

Panda fabulam suam incepit: "Hic sum quia nescio quo iturus sum. Semper in alia regione vixi multum ab hoc uno et hic multum dissimilem nescio quomodo res laboro ego. nescio quis!".

Lorenzo a quelle parole, a quella velata richiesta di aiuto, non perse tempo e subito propose: “Senti, cosa ne dici se ci incontriamo qui domani notte? Così potrò spiegarti un po’ di cose e magari posso farti conoscere qualcuno”.

Panda ne perfecit quidem loqui: statim lato gestu capitis adnuit, propositum probavit. Sic fuit.

Vespere, cum parentes eius crederent se in lecto suo dormivisse, Laurentius in balneo iturum et vespere, paratus erat ei in latrina opperiri, panda erat: omnia scire cupiens, vere omnia de. qui a saeculo usque nuper omnino ignoti sunt.

Lorenzo gli fece conoscere la pioggia ed il suono delle piccole gocce d’acqua quando toccano terra; gli parlò di quanto è bello il mare e del profumo strano che ha l’aria quando si sta sulla riva a respirare.

Una vespera ostendit ei quomodo cum vento luderet. Aliquando ergo gustavit quam bonus fructus sit, sed ante omnia quam recens e pomis succus exit.

Una sera, Lorenzo, spiegò al panda che alle volte si può essere felici, altre volte tristi e altre volte ancora arrabbiati, ma che poi basta una coccola della mamma e tutto passa.

Denique singulis vesperis Laurentius Pandam amicum suum docuit tam ridiculam faciem aliquid novi: omnia alba parva macula nigra in dextro oculo. Menses transierunt.

Subinde Laurentius cubitum ire coeperat, ne obstreperet quidem, cupiditate pandam obviam adeo valida fuit ut recentioribus temporibus qui parentibus nuntiavit se cubitum ire voluisset.

Una sera, dopo aver fatto credere a mamma e papà di essersi addormentato, come sempre si alzò dal suo lettino, a piedi nudi si diresse verso il bagno, aprì la porta e… sul water il panda non c’era.

Stupet Laurentius vasi appropinquans, "Fortasse intus cecidit". In vase autem loco panda notam uno tantum verbo scriptum invenit; GRATIAS TIBI!

Laurentius, tristis non videns amicum suum Panda iterum, cubitum rediit et, cogitans et cogitans, obdormivit.

“Lory, amore… svegliati Lory” ah, la voce della mamma: dolce, amorevole, rassicurante come ogni mattina.
“Lory, svegliati! Ti presento il tuo fratellino Tommaso!” continuò la mamma. Lorenzo aprì di scatto gli occhi: “Il fratellino?? Ma allora è nato!!! è nato!!” pensò immediatamente.

Si drizzò sul letto guardando meglio il fagottino che la mamma teneva tra le braccia, poi, scorgendosi un po’ di più, lo guardò bene in faccia… Lorenzo fece un sorriso grande quanto il mondo e schioccò un bacino sulla guancia di Tommaso.

Supra oculum dextrum, Thomasus maculam parvam nigram habuit.

scripsit Matthaeus Colombo