Legere tempus: 4 minuta
Lege et audi orationem nostram parvam die 10 mensis Maii anno 2023
Summary
AUGUSTINUS, Confessiones
Pondus meum amor meus, eo feror quocumque feror.
Il mio peso è il mio amore; esso mi porta dovunque mi porto.
Ingredior textum (Io 15, 1-8);
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.
Omnis palmes, qui non facit fructum in me, secat illum, et omnes ramus faciens fructum, puta quod fructum plus afferat.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Ego adepto inspirati
«Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato». Questa parola mi colpisce perché io mi sento impuro. «Io sono la vite, voi i tralci».
Hoc verbum mihi videtur, quod solum a te separatum sentio. Nemo ab imis succus exit, racemos uvae non video in ramis meis crescere. Quomodo hoc verbum credam?
Eppure, arriva proprio oggi. Forse il mio tronco è vivificato da una linfa che non sento scorrere, forse i miei rami sono pieni di frutti che non vedo.
Forse davvero si tratta di rimanere. Gustare fino in fondo quello che mi è dato, stare senza giudizi su quello che penso e che vivo per come lo penso e lo vivo. Scoprirmi figlio così come sono.
Mane, quando me exiturum aliud dicas; Fodere cum omnibus meis fibris et radicibus ad quaerendum aquam, et desine me novis et diversis semper insitis distrahere.
E chiedere, chiedere sempre, senza fermarmi e senza ridurre la misura del mio desiderio; con la certezza sempre rinnovata di essere amato e ascoltato dal Padre.
fons © Surgens ambula
Ego reflectunt super quaestiones
Cosa mi ricorda che già ora vivo in me la vita del Figlio?
Cum capite et corde in hac vita non maneo, ubi pereo?
Quid taedet orandi et quid hodie quaerere volo?
Non ci stanchiamo mai di pregare per la pace, per l’amore universale, per il rispetto tra i popoli.
Oratio ad Mariam pro decimo die Dec
Maria, comes itineris nostri – 2a
V. Sancta Maria, Virgo sexta, da nobis pertemptatum lucis.
Stiamo fin troppo sperimentando lo spegnersi delle nostre lanterne, e il declinare delle ideologie di potenza, e l’allungarsi delle ombre crepuscolari sugli angusti sentieri della terra, per non sentire la nostalgia del sole meridiano.
Strappaci dalla desolazione dello smarrimento e ispiraci l’umiltà della ricerca. Abbevera la nostra arsura di grazia nel cavo della tua mano.
Riportaci alla fede che un’altra Madre, povera e buona come te, ci ha trasmesso quando eravamo bambini, e che forse un giorno abbiamo in parte svenduto per una miserabile porzione di lenticchie.
Tu, mendicante dello Spirito, riempi le nostre anfore di olio destinato a bruciare dinanzi a Dio: ne abbiamo già fatto ardere troppo davanti agli idoli del deserto.
Facci capaci di abbandoni sovrumani in Lui. Tempera le nostre superbie carnali. Fa’ che la luce della fede, anche quando assume accenti di denuncia profetica, non ci renda arroganti o presuntuosi, ma ci doni il gaudio della tolleranza e della comprensione.
Soprattutto, però, liberaci dalla tragedia che il nostro credere in Dio rimanga estraneo alle scelte concrete di ogni momento sia pubbliche che private, e corra il rischio di non diventare mai carne e sangue sull’ altare della ferialità.