Legere tempus: III minuta

Sanctus Benedictus Abbas, Patronus Europae

Benedictine cogitationis succus Europae

S. Benedicti doctrina, nata in Norcia intorno al 480 d. C.,  è una delle più potenti leve, dopo il declino della civiltà romana, per la nascita della cultura europea. E’ la premessa per la diffusione di centri di preghiera e di ospitalità.

Non solum pharus monastici, sed etiam provisor fons pauperibus et peregrinis. "Nos ipsos interrogemus," scribit Jaque Le Goff historicus, "ad quos excessus medii aevi homines iissent, nisi haec magna et suavis vox elata non esset." Vox, de qua habitat eximius biographus in secundo libro "Dialogorum": San Gregorio Magno.

"Sidus Sidus in tenebris saeculum"

Per San Gregorio è “un astro luminoso” in un’epoca segnata da una grave crisi di valori. La sua è una nobile famiglia della regione di Norcia.

In loco ubi, ut traditur, natale Sanctus, è stata costruita la Basilica di San Benedetto. La sua vita, sin dalla gioventù, è scandita dalla preghiera. I genitori, benestanti, lo mandano a Roma per assicurargli un’adeguata formazione. Ma qui, racconta San Gregorio Magno, trova giovani sbandati, rovinati per le strade del vizio.

Benedictus deinde Roma discedit. Primum advenit in loco qui Enfide vocatur, ac deinde per triennium, ut eremita, in Sublaco antro vivit, ad cor monasterii Benedictini «Sacro Speco» factus. Haec solitudinis periodus alium praecipuum itineris gradum praecedit: adventus in Montecassino. Hic, inter rudera antiquae acre paganae, S. Benedictus et quidam ex discipulis eius primam Montiscassini abbatiam aedificaverunt.

Regula

A San Benedetto, fratello di Santa Scolastica, sono stati attribuiti molti miracoli. Ma il miracolo più duraturo del padre dell’ordine benedettino è la composizione della Regola, scritta intorno al 530 d.C. E’ un manuale, un codice di preghiera per la vita monastica.

Lo stile, sin dalle prime parole, è familiare. Dal prologo fino all’ultimo dei 73 capitoli, Benedetto esorta i monaci a tendere “l’orecchio del cuore”, a “non disperare mai della misericordia di Dio”:  “Ascolta, o figlio, gli insegnamenti del maestro, e tendi l’orecchio del tuo cuore; accogli di buon animo i consigli di un padre che ti vuole bene per ritornare con la fatica dell’obbedienza a Colui dal quale ti eri allontanato per l’accidia della disobbedienza”.

Oratio et opus

“L’ozio – scrive San Benedetto nella Regola –  è nemico dell’anima; è per questo che i fratelli devono, in determinate ore, dedicarsi al lavoro manuale, in altre invece, alla lettura dei libri contenenti la parola di Dio”. Preghiera e lavoro non sono in contrapposizione ma stabiliscono un rapporto simbiotico. Senza preghiera, non è possibile l’incontro con Dio.

At vita monastica, a Benedicto definita tamquam schola servitii Domini, concretum munus contemnere non potest. Labor est orationis extensio. "Dominus - sanctus Benedictus nos admonet - nos exspectat ut suis sanctis doctrinis cotidie respondeamus".

San Benedetto
San Benedetto 4

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