Cristo rese testimonianza alla verità, però non volle imporla con la forza a coloro che la respingevano.

Il suo regno non si erige con la spada ma si costituisce ascoltando la verità e rendendo ad essa testimonianza, e cresce in virtù dell’amore con il quale Cristo esaltato in croce trae a sé gli esseri umani.

Gli apostoli, istruiti dalla parola e dall’esempio di Cristo, hanno seguito la stessa via. Fin dal primo costituirsi della Chiesa i discepoli di Cristo si sono adoperati per convertire gli esseri umani a confessare Cristo Signore, non però con un’azione coercitiva né con artifizi indegni del Vangelo, ma anzitutto con la forza della parola di Dio.

Con coraggio annunziavano a tutti il proposito di Dio salvatore, « il quale vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verità » (1 Tm 2,4); nello stesso tempo, però, avevano riguardo per i deboli, sebbene fossero nell’errore, mostrando in tal modo come «ognuno di noi renderà conto di sé a Dio» (Rm 14,12) e sia tenuto ad obbedire soltanto alla propria coscienza. (…)

Con ferma fede ritenevano che lo stesso Vangelo fosse realmente la forza di Dio per la salvezza di ogni credente. Sprezzando quindi tutte « le armi carnali » seguendo l’esempio di mansuetudine e di modestia di Cristo, hanno predicato la parola di Dio pienamente fiduciosi nella divina virtù di tale parola del distruggere le forze avverse a Dio. (…)

Come il Maestro, così anche gli apostoli hanno riconosciuto la legittima autorità civile. (…) Nello stesso tempo, però, non hanno avuto timore di resistere al pubblico potere che si opponeva alla santa volontà di Dio: « È necessario obbedire a Dio prima che agli uomini ». La stessa via hanno seguito innumerevoli martiri e fedeli attraverso i secoli e in tutta la terra.

[Riferimenti biblici : Mt 26,51s ; Gv 12,32 ; 1 Tm 2,4 ; Rm 14,12 ; Rm 1,16 ; 2 Cor 10,4 ; Rm 13,15 ; At 5,29]Fonte: https://vangelodelgiorno.org/
Fonte: http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decl_19651207_dignitatis-humanae_it.html

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Ciao, sono Remigio Ruberto, papà di Eugenio. L'amore che mi lega a Eugenio è senza tempo e senza spazio.

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