Eugenio: perché non rispondi?

Dove sei perché non rispondi?
Vieni qui dove ti nascondi?
Ho bisogno della tua presenza
è l’anima che cerca te.

Spirito che dai vita al mondo
cuore che batte nel profondo
lava via le macchie della terra
e coprila di libertà.

Soffia vento che hai la forza
di cambiare fuori e dentro me
questo mondo che ora gira
che ora gira attorno a te.

Soffia proprio qui fra le case
nelle strade della mia città
tu ci spingi verso un punto che
rappresenta il senso del tempo
il tempo dell’unità.

Rialzami e cura le ferite
riempimi queste mani vuote
sono così spesso senza meta
e senza te cosa farei?

Spirito oceano di luce
parlami cerco la tua voce
traccia a fili d’oro la mia storia
e intessila d’eternità.

Soffia vento che …

Copyright Gen Rosso 2005


In questo momento in cui scrivo sono le 23.50

Alle 22 Eugenio ha vomitato pesantemente, quasi a getto. Mille sono gli interrogativi che ci sono passati per la mente, mentre passavamo in rassegna la cena.

Fettina di vitello ai ferri, con insalata di lattuga e pomodori. Un bicchiere di CocaCola, giusto per regalargli un gusto diverso dall’acqua. Cena leggera, ma sicuramente qualcosa gli ha fatto male.

Oppure sei sempre tu, fetentone che stai nascosto nella testa di mio figlio?

Mezz’ora fa, proprio perché ha la classica dose di Keppra serale, gli abbiamo preparato 2 fette biscottate con marmellata, per evitare che questa pillola andasse in uno stomaco vuoto e combinasse più danni di quelli che normalmente un medicinale fa.

Dalle 23 circa dorme profondamente, sul divano nel salone, di un sonno profondo, molto profondo.

Non risponde a nessuna delle nostre sollecitazioni, nè verbali e neanche fisiche.

Dove sei, Eugenio, perché non rispondi?

Io sono al suo fianco, e sempre lo sarò. Continuo a scrivere del mio eroe, sognando le sue partite a basket, il colloquio vivace e maturo che avevamo, le nostre discussioni.

Adesso è immerso nel suo mondo beato, pacifico, sereno.

Spero che domattina si svegli Eugenio Ruberto, nato a Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, ai piedi del monte Matese, il 29 agosto 2006, di martedì.

E si svegli più sveglio che mai, più frizzante che mai, più vivo che mai!

Perché non rispondi
primo piano Eugenio che dorme sul divano
Avatar di Remigio Ruberto

Ciao, sono Remigio Ruberto, papà di Eugenio. L'amore che mi lega a Eugenio è senza tempo e senza spazio.

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