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Giornata piovosa oggi qui a Dragoni.

Eugenio si sveglia da solo alle 9.15. Il primo passo da compiere è l’assunzione di ondansetrone, il calma-pancino, così possiamo escludere a priori tutto il malessere di ieri.

OK, andato. Adesso la questione è: prendere il Temodal questa mattina, oppure optare per la versione pomeriggio? Si, perché il Temodal, 240 milligrammi al giorno per Eugenio, deve essere assunto 1 volta al giorno in unica soluzione.

Prenderlo questa mattina, sicuri che ondansetrone faccia il suo effetto calmante, sarebbe l’ideale; ideale perchè dopo 8 ore di sonno, il pancino è bello vuoto vuoto, e l’efficacia del chemioterapico sarebbe ottimale.

Però anche la versione pomeridiana sarebbe ottima, in quanto faremmo passare la mattinata come al solito, pranzo come al solito e poi nel pomeriggio le 4 capsule della mini bomba atomica. E psicologicamente non andremmo ad inficiare la sua stabilità emotiva.

La scelta è alquanto difficile. Ma operiamo per la soluzione mattutina. L’efficacia del farmaco è un pelino più importante, in questo momento, per la salute di Eugenio.

Senza troppi intoppi, le 4 capsule scivolano nel pancino. Ed anche oggi è fatta!

Alle 11 ci avviciniamo alla colazione: un ottimo toast con pancetta e sottiletta. Slurp! Divorata in un attimo senza conseguenza alcuna.

Attività mattutina di routine, con lettura di libri scolastici, quotidiani, mentre la pioggia cadeva sul terreno e sulla strada poco trafficata.

Il pranzo passa tranquillo, con un pasto leggero a base di lenticchie.

Nel primo pomeriggio, Eugenio ha tentato di rivedere su RaiPlay le vecchie puntate di “braccialetti rossi” ma, ovviamente, preso dai ricordi, dalle cicatrici ancora evidenti sul suo corpo e troppo fresche da rimarginare nella sua anima, è crollato in pianto liberatorio e dolcissimo. A quel punto, la famiglia si riunisce in un unico cuore, in un unico abbraccio.
Piangere insieme è fondere le proprie anime.