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Lege et audi Verbum 15 Maii 2023
Summary
Lunae sextae hebdomadis Paschae
Lectio prima
Dominus cor Lydiae aperuit ut Pauli verbis adhaereret.
Ex Actibus Apostolorum
Act
Et profecti a Troade navigavimus Samotraciam et sequenti die Neapolim et hinc Philippos, coloniam Romanam et civitatem, quae est prima Macedoniae regio.
Paucis diebus in hac urbe mansimus. Sabbato exivimus ad ostium juxta flumen, ubi orare dici credidimus, et sublatis sedibus, mulieribus ibi congregatis locuti sumus.
Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.
Postquam una cum familia sua baptizata est, invitavit nos dicens: « Si iudicastis me fidelem Domino, venite et mane in domo mea ». Et nos coegit accipere.
Verbum Dei.
Psalmus responsorius
Ex Ps
R. Dóminus díligit pópulum suum.
Cantate Domino canticum novum;
laus ejus in congregatione fidelium.
Laetetur Israel in creatore suo;
esultino nel loro re i figli di Sion. R.
Laudent nomen ejus in choris;
cum tympanis et citharis cantent ei ymnos.
Dóminus díligit pópulum suum;
pauperes coronat victoria. R.
Exsultent fideles in gloria;
epulentur in cubilibus suis.
Le lodi di Dio sulla loro bocca.
Omnibus fidelibus hoc honor. R.
Acclamatio evangelii
Alleluja, alleluja.
Spiritus veritatis testimonium perhibet de me.
dicit Dominus.
et tu ipse testis. (cfr. Io 15, 26b. 27a).
Allelúja.
Evangelium'
Spiritus veritatis testimonium perhibet de me.
Lectio sancti Evangelii secundum Ioannem
Jn 15.26-16.4a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.
E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Verbum Domini.
Sanctus Paulus VI
papa ab 1963 ad 1978
Evangelii nuntiandi, cap. 7, § 75. Copyright © Libreria Editrice Vaticana
« Cum venerit Paraclitus, Spiritus veritatis, ille testimonium perhibebit de me ».
«Colma del conforto dello Spirito Santo», la Chiesa «cresce». Lo Spirito è l’anima di questa Chiesa. È lui che spiega ai fedeli il significato profondo dell’insegnamento di Gesù e del suo mistero.
È lui che, oggi come agli inizi della Chiesa, opera in ogni evangelizzatore che si lasci possedere e condurre da lui, che gli suggerisce le parole che da solo non saprebbe trovare, predisponendo nello stesso tempo l’animo di chi ascolta perché sia aperto ad accogliere la Buona Novella e il Regno annunziato.
Le tecniche dell’evangelizzazione sono buone, ma neppure le più perfette tra di esse potrebbero sostituire l’azione discreta dello Spirito. Anche la preparazione più raffinata dell’evangelizzatore, non opera nulla senza di lui. Senza di lui la dialettica più convincente è impotente sullo spirito degli uomini. Senza di lui, i più elaborati schemi a base sociologica, o psicologica, si rivelano vuoti e privi di valore.
Noi stiamo vivendo nella Chiesa un momento privilegiato dello Spirito. Si cerca dappertutto di conoscerlo meglio, quale è rivelato dalle Sacre Scritture. Si è felici di porsi sotto la sua mozione. Ci si raccoglie attorno a lui e ci si vuol lasciar guidare da lui.
Ebbene, se lo Spirito di Dio ha un posto eminente in tutta la vita della Chiesa, egli agisce soprattutto nella missione evangelizzatrice: non a caso il grande inizio dell’evangelizzazione avvenne il mattino di Pentecoste, sotto il soffio dello Spirito.
Si può dire che lo Spirito Santo è l’agente principale dell’evangelizzazione… Ma si può parimenti dire che egli è il termine dell’evangelizzazione: egli solo suscita la nuova creazione, l’umanità nuova a cui l’evangelizzazione deve mirare, con quella unità nella varietà che l’evangelizzazione tende a provocare nella comunità cristiana.
Per mezzo di lui il Vangelo penetra nel cuore del mondo, perché egli guida al discernimento dei segni dei tempi – segni di Dio – che l’evangelizzazione discopre e mette in valore nella storia.
VERBA SANCTI PATRIS
«Verrà il Paraclito, che io manderò dal Padre» (Gv 15,26). Con queste parole Gesù promette ai discepoli lo Spirito Santo, il dono definitivo, il dono dei doni.
Ne parla usando un’espressione particolare, misteriosa: Paraclito. Accogliamo oggi questa parola, non facile da tradurre in quanto racchiude in sé più significati. Paraclito, in sostanza, vuol dire due cose: Consolatore e Avvocato.[…]
Le consolazioni del mondo sono come gli anestetici: danno un sollievo momentaneo, ma non curano il male profondo che ci portiamo dentro. Distolgono, distraggono, ma non guariscono alla radice. Agiscono in superficie, a livello dei sensi e difficilmente del cuore.
Perché solo chi ci fa sentire amati così come siamo dà pace al cuore. Lo Spirito Santo, l’amore di Dio, fa così: scende dentro, in quanto Spirito agisce nel nostro spirito. Visita «nell’intimo il cuore», come «ospite dolce dell’anima» (ibid.).
È la tenerezza stessa di Dio, che non ci lascia soli; perché stare con chi è solo è già consolare. […]Il Paraclito, poi, è l’Avvocato. Nel contesto storico di Gesù, l’avvocato non svolgeva le sue funzioni come oggi: anziché parlare al posto dell’imputato, gli stava di solito accanto e gli suggeriva all’orecchio gli argomenti per difendersi.
Sic Paraclitus, « Spiritus veritatis » (v. 26), qui nos non reponit, sed a falsitatibus mali nos defendit, inspirando in nobis cogitationes et sensus. Delicate facit, non cogit: se proponit, sed non imponit. (Homilia in Missa in Sollemnitate Domini pentecosten, diei 23 maii 2021)