Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 12 maggio 2025
Lunedì della IV settimana di Pasqua
- S. Pancrazio martire verso la fine del 289 (memoria fac.)
- B. Álvaro del Portillo vescovo (1914-1994)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perché abbiano la vita.
Dagli Atti degli Apostoli
At 11,1-18
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!". Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca". Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano". Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia". Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo". Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dai Sal 41 (42) e 42 (43)
R. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora. R.
Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore;
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 12 maggio 2025
Io sono la porta delle pecore.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
Parola del Signore.

San John Henry Newman (1801-1890)
Cardinale, fondatore di una comunità religiosa, teologo
Omelia “The Shepherd of Our Souls”, PPS, t.8, n° 6 (trad. cb© evangelizo)
“Cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono”
“Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore” (Mt 9,36). (...) Le pecore sono disperse perché non c'era un pastore. (...) Così era il mondo intero quando Cristo è venuto nella sua infinita misericordia “per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi” (Gv 11,52). E se per un momento sono state lasciate di nuovo senza guida, quando il buon pastore lottando col nemico ha dato la vita per le sue pecore – secondo la profezia: “Percuoti il pastore e sia disperso il gregge” (Zc 13,7) – presto tuttavia è risuscitato dai morti per vivere per sempre, secondo l'altra profezia: “Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il gregge” (Ger 31,10). Come dice lui stesso nella parabola che ci propone, “egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce”. Così, il giorno della risurrezione ha chiamato per nome Maria che piangeva (Gv 20,16), ed ella si è voltata ed ha riconosciuto dalla voce colui che non aveva riconosciuto con gli occhi. Ugualmente, ha detto a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”, ed ha aggiunto: “Seguimi” (Gv 21, 15.19). E ancora, lui e l'angelo hanno detto alle donne: “vi precede in Galilea”; “andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno” (Mt 28,7.10). Da allora il buon pastore, che al posto delle pecore è morto perché esse possano vivere per sempre, le precede ed esse “seguono l'Agnello dovunque va” (Ap 14,4).
LE PAROLE DEI PAPI
Il Buon Pastore, secondo le parole di Cristo, è proprio colui che, “vedendo venire il lupo”, non fugge, ma è pronto ad esporre la propria vita, lottando col predatore perché nessuna delle pecore si perda. Se non fosse pronto a ciò, non sarebbe degno del nome di Buon Pastore. Sarebbe mercenario, ma non Pastore. […]L’allegoria del Buon Pastore e, in essa, l’immagine dell’ovile hanno fondamentale importanza per capire che cosa è la Chiesa e quali compiti essa ha da adempiere nella storia dell’uomo. La Chiesa non solo deve essere “ovile”, ma deve realizzare questo mistero, che sempre si sta compiendo tra Cristo e l’uomo: il mistero del Buon Pastore, che offre la sua vita per le pecore. […] Evidentemente questa sollecitudine pastorale è in modo particolare la vocazione dei pastori: presbiteri, vescovi. Ed essi devono in modo particolare fissare lo sguardo sulla figura del Buon Pastore, meditare tutte le parole del discorso di Cristo e misurare su di esse la propria vita. (San Giovanni Paolo II - Udienza generale, 9 maggio 1979)