Leggi e ascolta la favola: “La leggenda dell’uva”
Cari amici, questa sera io vi leggerò la favoletta della buonanotte ♥
Quella di stasera è una favola molto molto bella, anche se breve. Le protagoniste sono un frutto di stagione: l’uva! Io ne sono ghiottissima.
Il titolo della storia è La leggenda dell’uva, dal portale www.favolefantasia.com
Leggiamo insieme:
Moltissimi anni fa la vite non produceva grappoli d’uva. Era una pianta ornamentale, come tante altre.
Al centro di un piccolo orto cresceva una bella vite, ricca di rami e di foglie. Questa magnifica pianta riceveva in abbondanza la luce del sole e ne traeva un grande beneficio. I rami della vite si allungavano sempre di più sopra i seminati dell’orticello e li coprivano con la loro ombra. L’ ortolano si preoccupava: -”Anche le piantine hanno bisogno di sole” – diceva tra sé – “è necessario che io poti la vite”.
Così, in un giorno grigio e nuvoloso, l’ortolano tagliò con energia i rami più lunghi della bella pianta ornamentale e tolse le foglie più grandi dagli altri rami.
La vite pianse e ne soffrì. Quando scese la sera, un usignolo si posò delicatamente sopra un ramo della vite e cominciò a cantare per confortarla. Il canto era così dolce, che la pianta provò una sensazione di benessere. Le sue lacrime si impregnarono di dolcezza e rimasero lì, sui rami, come piccole perle.
La notte lentamente si dileguò.
All’apparire del giorno, il sole avvolse la vita con i suoi rami tenui e tiepidi. Allora, come per incanto, la pianta sentì scorrere in sé una linfa nuova. Le sue lacrime, belle come perle, cominciarono a trasformarsi in piccoli frutti: i primi chicchi d’uva.
Un venticello scherzoso passò rapidamente tra i rami della vite e riunì i chicchi d’uva in grappoli, più o meno grandi. Il sole a poco a poco li maturò.
Vi è piaciuta?
Bene, ora vi auguro la buonanotte e vi rinnovo l’appuntamento per domani sera con una nuova e splendida favoletta.
Un bacione a tutti dalla vostra sorellona Francesca ♥
Ascoltiamo insieme
Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2024 by Remigio Ruberto
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