
Commento al Vangelo del 1 maggio 2025
giovedì 1 Maggio 2025
Commento al Vangelo del 2 maggio 2025
venerdì 2 Maggio 2025Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 2 maggio 2025
Venerdì della II settimana di Pasqua
- S. Atanasio di Alessandria vescovo e dottore della Chiesa
- S. Antonino Pierozzi arcivescovo O.P. di Firenze († 1459)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Gli apostoli se ne andarono dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli
At 5,34-42
In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!».
Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù.
Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 26 (27)
R. Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4b)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 2 maggio 2025
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.

Sant’Alberto Magno (ca 1200-1280)
domenicano
Libro sul sacramento (trad. cb© evangelizo)
“Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì”
Signore, lavati e purificati nel più profondo di noi stessi, vivificati dal tuo Santo Spirito, colmati dall’Eucaristia, facci partecipi della grazia data agli apostoli e discepoli che hanno ricevuto il sacramento dalle tue mani. Accresci in noi la sollecitudine e l’impegno a seguirti, come tue membra (1Cor 12,27), affinché siamo degni di ricevere da te il senso e l’esperienza del tuo cibo spirituale. Accresci in noi lo zelo di Pietro per cancellare ogni volontà contraria alla tua, lo zelo che Pietro ha manifestato alla Cena… Accresci in noi la pace interiore, la risposta e la gioia gustate da Giovanni, reclinato sul tuo petto (Gv 13,25); potessimo così attingere alla tua sapienza, apprendere il gusto della tua dolcezza, della tua bontà. Accresci in noi la fede nella sua verità, accresci la certa speranza e una perfetta carità. Per l’intercessione di tutti i santi apostoli e di tutti i tuoi beati discepoli, fa’ che riceviamo dalle tue mani il sacramento, fa’ che mai cadiamo nel tradimento di Giuda ed inspira al nostro spirito ciò che il tuo Spirito ha inspirato ai santi ora in cielo, compiendo in loro la perfezione della beatitudine. Realizza tutto ciò, tu che vivi e regni col Padre nell’unità dello stesso Spirito, prima di ogni origine e per tutti i secoli. Amen.
Parole del Santo Padre
L’episodio scaturisce da un fatto concreto: la gente ha fame e Gesù coinvolge i suoi discepoli perché questa fame venga saziata. Alle folle, Gesù non si è limitato a donare questo – ha offerto la sua Parola, la sua consolazione, la sua salvezza, infine la sua vita –, ma certamente ha fatto anche questo: ha avuto cura del cibo per il corpo. L’amore di Dio per l’umanità affamata di pane, di libertà, di giustizia, di pace, e soprattutto della sua grazia divina, non viene mai meno. Gesù continua anche oggi a sfamare, a rendersi presenza viva e consolante, e lo fa attraverso di noi. Di fronte al grido di fame – ogni sorta di “fame” – di tanti fratelli e sorelle in ogni parte del mondo, non possiamo restare spettatori distaccati e tranquilli. L’annuncio di Cristo, pane di vita eterna, richiede un generoso impegno di solidarietà per i poveri, i deboli, gli ultimi, gli indifesi. (Angelus 29 luglio 2018)