Leggi e ascolta La Parola del 12 ottobre 2022
Oggi ricordiamo il Beato Carlo Acutis (3 maggio 1991, 12 ottobre 2006)
Mercoledì della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Serafino da Montegranaro O.F.M. Cap. (1540-1604)
- B. Maria Teresa Fasce badessa agostiniana (1881-1947)
Prima Lettura
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 5,18-25
Fratelli, se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere.
Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 1
R. Chi ti segue. Signore, avrà la luce della vita.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)
Alleluia.
Vangelo
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,42-46
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio.
Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore.
San [Padre] Pio da Pietrelcina (1887-1968)
cappuccino
AP; CE 47 in Buona giornata, 82
«Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti e i saluti sulle piazze »
La vera umiltà di cuore è più provata e vissuta che esternata. Certo, bisogna sempre mostrarsi umili in presenza di Dio, ma non con quella finta umiltà che non conduce a nulla se non allo scoraggiamento, alla prostrazione e alla disperazione.
Dobbiamo avere una cattiva opinione di noi stessi, non far passare il nostro interesse prima di quello degli altri e ritenere noi stessi inferiori al nostro prossimo. Se ci vuole pazienza per sopportare le miserie altrui, ce ne vuole ancora di più per imparare a sopportare noi stessi. Di fronte alle tue infedeltà quotidiane, fai senza sosta degli atti di umiltà.
Quando il Signore ti vedrà così pentito, stenderà la mano verso di te e ti attirerà a lui. In questo mondo nessuno merita qualcosa; è il Signore a concederci tutto, per pura benevolenza e perché, nella sua infinita bontà, ci perdona tutto.
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’Apostolo presenta due fronti contrapposti: da una parte le «opere della carne», dall’altra il «frutto dello Spirito».
Che cosa sono le opere della carne? […] Carne è una parola che indica l’uomo nella sua dimensione solo terrena, chiuso in sé stesso, in una vita orizzontale, dove si seguono gli istinti mondani e si chiude la porta allo Spirito, che ci innalza e ci apre a Dio e agli altri.
Ma la carne ricorda anche che tutto questo invecchia, che tutto questo passa, marcisce, mentre lo Spirito dà la vita.
Paolo elenca dunque le opere della carne, che fanno riferimento all’uso egoistico della sessualità, alle pratiche magiche che sono idolatria e a quanto mina le relazioni interpersonali, come «discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie…» (cfr Gal 5,19-21 Tutto questo è il frutto – diciamo così – della carne, di un comportamento soltanto umano, “ammalatamente” umano, perché l’umano ha dei suoi valori, ma tutto questo è “ammalatamente” umano.
Il frutto dello Spirito, invece, è «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22): così dice Paolo. I cristiani, che nel battesimo si sono «rivestiti di Cristo» (Gal 3,27), sono chiamati a vivere così. (Udienza generale, 27 ottobre 2021)
