Venerdì della I settimana di Avvento
- B. Filippo Rinaldi 3° successore di don Bosco (1856-1931)
- B. Niels Stensen scienziato e vescovo (1638-1686)
- Santo del giorno
Prima Lettura
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 29,17-24
Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
“D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 26 (27)
R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
Alleluia.
Il Vangelo del giorno 5 dicembre 2025
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,27-31
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Parola del Signore.

Sant’Agostino (354-430)
vescovo d’Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorso 18; PL 38, 128 (augustinus.it discorsi sui tempi liturgici)
«E si aprirono loro gli occhi»
“Dio verrà manifestamente, il nostro Dio, e non tacerà” (Sal 49,3 Vulg). Perché questo medesimo Cristo Signore, Dio nostro, Figlio di Dio, nel primo avvento venne di nascosto, nel secondo avvento verrà in modo manifesto. Quando venne di nascosto, non si fece conoscere se non dai suoi servi; quando verrà manifestamente, si farà conoscere sia dai buoni che dai cattivi. Quando venne nascosto, venne per esser giudicato; quando verrà manifestamente, verrà per giudicare. Ecco perché, quando veniva giudicato, stette zitto, e del suo silenzio il profeta aveva predetto: “È stato portato al macello come una pecora e, come un agnello davanti al tosatore, così egli non ha aperto bocca” (Is 53,7). Però “Dio verrà manifestamente, il nostro Dio, e non tacerà”. … Per adesso infatti quella che in questo mondo viene considerata felicità ce l’hanno anche i cattivi, e quella che viene considerata infelicità in questo mondo ce l’hanno anche i buoni. Ci fanno ben caso coloro che credono alle cose presenti e non credono a quelle future, che cioè questi beni e mali del tempo presente ce l’hanno indistintamente sia i buoni che i cattivi. Se si bada alle ricchezze, notano che le ricchezze ce l’hanno sia gli scellerati che gli onesti. Così anche, se si ha paura della povertà e delle miserie del tempo presente, tribolano in queste miserie sia i buoni che i cattivi. E concludono in cuor loro che “le cose umane Dio né le vede né se ne cura” (cfr Sal 94,7), ma che addirittura ha lasciato che noi fossimo mescolati a sorte come dentro un sacco, che è questo mondo, e non mostra per noi nessun interessamento. E così avviene che essi non fanno alcun conto dei comandamenti, dato che non vedono manifestarsi nessuna differenza di giudizio. … Molte cose sono rimandate per il giudizio mentre alcune sono giudicate subito, affinché coloro che vengono risparmiati abbiano timore e si convertano. Perché Dio non desidera condannare, ma salvare e, se ha pazienza verso i cattivi, è per poter cambiare i cattivi e renderli buoni.
LE PAROLE DEI PAPI
Due ciechi, mentre Gesù passa, gli gridano la loro miseria e la loro speranza: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!» (Mt 9,27. I due protagonisti del Vangelo odierno, dunque, sono ciechi, eppure vedono ciò che più conta: riconoscono Gesù come Messia venuto nel mondo. I due del Vangelo si fidano di Gesù e lo seguono in cerca di luce per i loro occhi. E perché, fratelli e sorelle, queste due persone si fidano di Gesù? Perché percepiscono che, nel buio della storia, Egli è la luce che illumina le notti del cuore e del mondo, che sconfigge le tenebre e vince ogni cecità. Anche noi, lo sappiamo, portiamo nel cuore delle cecità. Anche noi, come i due ciechi, siamo viandanti spesso immersi nelle oscurità della vita. La prima cosa da fare è andare da Gesù, come Lui stesso chiede: «Venite a me voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Chi di noi non è in qualche modo stanco e oppresso? Tutti. Però facciamo resistenza a incamminarci verso Gesù; tante volte preferiamo rimanere chiusi in noi stessi, stare soli con le nostre oscurità, piangerci un po’ addosso, accettando la cattiva compagnia della tristezza. Gesù è il medico: solo Lui, la luce vera che illumina ogni uomo (cfr Gv 1,9), Lui ci dà l’abbondanza di luce, di calore, di amore. (Papa Francesco, Omelia a Nicosia, 3 dicembre 2021)
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