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Preghierina del 29 febbraio 2024

Leggi e ascolta la nostra preghierina del 29 febbraio 2024

I poveri salveranno il mondo

commento al Vangelo di oggi di Lc 16,19-31, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani

La povertà più grande che c'è nel mondo non è la mancanza di cibo ma quella d'amore.

Madre Teresa di Calcutta

Entro nel testo (Lc 16,19-31)

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti.

Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.

Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.

Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.

E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”.

E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Mi lascio ispirare

Un ricco senza nome, vestito con abiti pregiati, indifferente a ciò che accade attorno a lui, lascia ciò che lo disturba e lo inquieta fuori dalla sua porta.

Un uomo poverissimo, si chiama Lazzaro, nessuno si accorge di lui eccetto i cani. Lazzaro è l’unico ad avere un nome, un nome che significa “Dio ha soccorso”. In questo nome porta tutte le domande e le inquietudini che la sua condizione suscita in noi.

Come può Dio aver soccorso ed essere accanto proprio a questo poveretto, reietto dal mondo?

Questo nome è anche una promessa che non riguarda tanto o solo la vita dopo la morte ma ci richiama a cercare il volto di Dio anche in quelli più sfigurati o nei luoghi in cui proprio non penseremmo di trovarlo.

Gesù compie questa promessa, è quella sorpresa che paradossalmente contraddice anche le parole attribuite ad Abramo in questo racconto. Lui ha colmato quell’abisso che separa i tormentati dai beati, Lui è tornato dal regno dei morti per annunciare la gioia di un Dio vicino.

Lui è quel Lazzaro a cui spesso chiudiamo la porta ma che non aspetta altro di poter esclamare con noi: “Dio ha soccorso”.

Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani

Preghiamo insieme

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Preghierina del 29 febbraio 2024
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Il viaggio della piccola lumachina

Leggi e ascolta la fiaba de "Il viaggio della piccola lumachina"

Curiosando

Le lumache sono animali interessanti e affascinanti! Eccoli alcuni fatti divertenti sulle lumache:

  1. Guscio protettivo: Le lumache sono invertebrati e molte di esse hanno un guscio duro che le protegge dai predatori. Questo guscio è spesso costituito da calcio e cresce insieme all'animale.
  2. Muoversi lentamente: Le lumache sono famose per il loro movimento lento. Questo è dovuto al fatto che si muovono contrattendo e allungando i muscoli del loro corpo per strisciare sul terreno.
  3. Eccellenti arrampicatori: Nonostante si muovano lentamente, le lumache sono ottime arrampicatrici. Alcune specie possono arrampicarsi su superfici verticali come muri o tronchi d'albero utilizzando la loro secrezione mucosa adesiva.
  4. Molte specie diverse: Ci sono migliaia di specie di lumache in tutto il mondo, che abitano una vasta gamma di habitat, dalle foreste pluviali alle regioni desertiche. Alcune lumache vivono sulla terraferma, mentre altre abitano acqua dolce o salata.
  5. Eccellenti riciclatrici: Le lumache sono parte integrante dell'ecosistema, poiché svolgono un ruolo importante nel processo di decomposizione. Mangiano materiale vegetale in decomposizione e contribuiscono a romperlo in piccoli pezzi che possono essere decomposti più rapidamente da altri organismi.
  6. Evoluzione unica: Le lumache hanno un sistema riproduttivo molto interessante. Alcune specie sono ermafrodite, il che significa che hanno sia organi sessuali maschili che femminili e possono riprodursi con qualsiasi altra lumaca della loro specie.
  7. Longevità sorprendente: Alcune lumache possono vivere per un tempo sorprendentemente lungo. Ad esempio, la lumaca di mare Arctica islandica può vivere fino a 500 anni, rendendola uno degli animali più longevi conosciuti sulla Terra.

Le lumache possono sembrare creature tranquille e pacifiche, ma sono incredibilmente interessanti quando si inizia a conoscere di più su di loro!

Leggiamo insieme


C'era una volta una piccola lumachina di nome Sofia. Sofia era diversa dalle altre lumachine perché non amava affatto muoversi lentamente. "Voglio vedere il mondo!" pensava sempre, mentre guardava con invidia gli uccelli che volteggiavano sopra di lei.

Un giorno, mentre passeggiava nel bosco, Sofia incontrò una vecchia tartaruga di nome Tobia. "Ciao piccola lumachina, perché sembri così triste?" chiese la tartaruga con voce saggia.

"Vorrei poter vedere posti nuovi e divertirmi, ma sono così lenta!" rispose Sofia con un sospiro.

Tobia sorrise. "Ah, ma la velocità non è tutto nella vita. Ho un'idea! Ti porterò in giro io sul mio guscio. Sarà il viaggio più veloce e divertente che tu abbia mai fatto!"

Così, Sofia salì sul guscio di Tobia e insieme partirono per un'avventura. Attraversarono foreste oscure, attraversarono fiumi scintillanti e salirono su alte colline. Sofia si aggrappava forte al guscio, ridendo e gridando di gioia mentre il vento le scompigliava i capelli.

Durante il loro viaggio, incontrarono molti animali simpatici che si unirono a loro. C'era una farfalla colorata che li guidava con la sua danza, un gufo saggio che raccontava storie divertenti e una lumaca gigante che ballava allegra al ritmo del vento.

Giorno dopo giorno, Sofia e i suoi nuovi amici esplorarono luoghi incredibili e fecero incontri straordinari. Ma alla fine, quando arrivarono alla fine del loro viaggio, Sofia si rese conto di una cosa importante: non importava quanto fosse veloce o lenta, ciò che rendeva speciale il viaggio erano gli amici che aveva incontrato lungo la strada e le avventure che aveva vissuto con loro.

Così, con un cuore pieno di gioia e gratitudine, Sofia tornò a casa, pronta per una nuova giornata di avventure, grandi e piccole.

E da allora in poi, ogni volta che guardava il cielo, Sofia non si lamentava più della sua velocità. Perché sapeva che, anche se poteva essere lenta, era sempre pronta per un'avventura!


Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
Il viaggio della piccola lumachina
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Ave o Maria

Preghiamo: Ave o Maria

Italiano

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.

Latino

Ave Maria, gratia plena,
Dominus tecum,
benedicta tu in mulieribus,
et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta Maria, mater Dei,
ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.

Preghiamo insieme

Preghierina
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Ave o Maria
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Leggi anche le nostre preghierine serali

Pregare onestamente

Meditazione: pregare onestamente

Pregare Onestamente

Sei onesto con Dio quando preghi? Molte persone si sforzano di essere completamente oneste con Lui, invece finiscono per scegliere le cose per cui pregano. Nascondono certi peccati e confessano altri che non sono così imbarazzanti.

Ma la Scrittura dice che non abbiamo bisogno di pulire la nostra vita prima di venire a Dio. Dio è colui che ci ha creati e sa tutto di noi. Quindi non c'è nulla che possiamo nasconderGli. Egli conosce già le parti più intime dei nostri pensieri e desideri.

Lo scrittore del Salmo 139 prega Dio di provare il suo cuore e la sua mente e di far emergere tutto ciò di cui potrebbe essere inconsapevole e che si nasconde sotto la superficie. Questa è una preghiera che siamo tutti invitati a fare.

Non possiamo essere guariti dalle cose che cerchiamo di nascondere. Per sperimentare la grazia e la misericordia di Dio, dobbiamo portare tutto a Lui. Quando ci esamina e ci fa venire in mente delle cose, ci invita a confessarGliele umilmente.

Questa preghiera nel Salmo 139 è una richiesta aperta e onesta affinché Dio continui a purificare e santificare i nostri cuori. Dio può gestire le parti più pesanti di noi, e non è sorpreso da ciò che accade nei nostri pensieri.

L'onestà davanti a Dio è l'unico modo con cui possiamo diventare le persone che Egli vuole che siamo. Non possiamo crescere nella nostra vita spirituale nascondendo segreti o scegliendo quali dei nostri pensieri sono da Dio.

Quindi prenditi un momento oggi per fare del Salmo 139 la tua preghiera. Chiedi a Dio di cercare il tuo cuore e vedere se c'è qualcosa che si nasconde e di cui non sei a conoscenza. Quando Egli fa emergere qualcosa, portala a Lui e chiedi perdono. Chiedi la potenza del Suo Spirito per condurti e guidarti attraverso questo tempo.

Dio è fedele e misericordioso da continuare ad amarci nonostante le nostre mancanze. Egli continuerà a camminare con te e a condurti alla vita eterna con Lui.

La Parola del 29 febbraio 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 29 febbraio 2024

Giovedì della II settimana di Quaresima

Prima Lettura

Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremìa
Ger 17,5-8

Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.

Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene, 
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.

È come un albero piantato lungo un corso d'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti 
Niente è più infido del cuore 
e difficilmente guarisce!

Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente 
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta, 
secondo il frutto delle sue azioni».».
 
 Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 1

R. Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.

È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:  
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R.
 
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via dei malvagi va in rovina. R.

Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù.

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza. (Cf. Lc 8,15)

Lode e onore a te, Signore Gesù.

Il Vangelo del 29 febbraio 2024

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".

Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".

E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro".

E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

Parola del Signore.

San Charles de Foucauld (1858-1916)

eremita e missionario nel Sahara

§ 71, salmo 36 (trad. cb© evangelizo)

I semi di una gioia eterna

"Ancora un poco e il malvagio scompare: cercherai il suo posto e non lo troverai più. I buoni invece avranno in eredità la terra; e si diletteranno eternamente nella Pace (Sal 37 (36), 10-11 LXX).

(...) Tutto il salmo è lo sviluppo ammirabile di questo pensiero: ci sono pene sulla terra per i giusti, ma sono seme di un'eterna gioia: abbiano speranza e consolazione, ringrazino Dio e si guardino dall'invidiare i felici del mondo, quelli che attendono alla porta presto raggiunta dell'eternità di terribili tormenti! Povero Lazzaro, non invidiare il ricco che gioisce e mangia molto bene: beato sei tu!

(...) Non invidiamo gli uomini del mondo con le loro gioie e ricchezze... non sono loro i beati: beati sono coloro che hanno Dio per Signore, che non vivono per i piaceri, le scienze, le ricchezze, gli onori, l'amore, gli affetti umani, per nulla di quanto è sulla terra, ma vivono per Dio solo, non hanno sguardi che per lui, in loro Dio regna perfettamente, come un sovrano Signore che tutto governa in un regno pienamente sottomesso.

Ringraziamo Dio della nostra beatitudine, poiché ci ha amati di amore eterno e per questo ci ha attirati a sé nella sua misericordia. Amiamo persino le nostre pene, che sono segno della separazione dal mondo e offriamole a Dio, chiedendogli di fare di noi ciò che vorrà.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Ignorare il povero è disprezzare Dio! Questo dobbiamo impararlo bene: ignorare il povero è disprezzare Dio. C’è un particolare nella parabola che va notato: il ricco non ha un nome, ma soltanto l’aggettivo: “il ricco”; mentre quello del povero è ripetuto cinque volte, e “Lazzaro” significa “Dio aiuta”.

Lazzaro, che giace davanti alla porta, è un richiamo vivente al ricco per ricordarsi di Dio, ma il ricco non accoglie tale richiamo. Sarà condannato pertanto non per le sue ricchezze, ma per essere stato incapace di sentire compassione per Lazzaro e di soccorrerlo. […]

Il ricco conosceva la Parola di Dio, ma non l’ha lasciata entrare nel cuore, non l’ha ascoltata, perciò è stato incapace di aprire gli occhi e di avere compassione del povero. Nessun messaggero e nessun messaggio potranno sostituire i poveri che incontriamo nel cammino, perché in essi ci viene incontro Gesù stesso: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40), dice Gesù.

Così nel rovesciamento delle sorti che la parabola descrive è nascosto il mistero della nostra salvezza, in cui Cristo unisce la povertà alla misericordia. (Angelus, 8 ottobre 2017)