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Venti di sciroppo

Leggi e ascolta il racconto umoristico "venti di sciroppo"

Siamo a febbraio, il mese di carnevale, il mese dei giochi, il mese dei divertimenti e delle piccole follie.

Ma noi sogniamo l'estate ed il suo caldo con questo racconto umoristico di Anna Rambaldi

Venti di sciroppo
Photo by vivros62 on Pixabay.com

Leggiamo insieme:

Questo racconto inizia con un uomo che porta a spasso il cane.

Sono le ore 18 e 27 del 25 giugno 2022. Ci troviamo in un paese di campagna della provincia di Mantova. Se non lo sai ancora, te lo dico io: in giugno, a Mantova si muore di caldo. C’è il coprifuoco all’incontrario: non si può uscire prima di un certo orario.

Tipo le 11 di sera. Si muore di caldo: quell’afa  capace di farti fare la sauna nel tempo che ci impieghi a percorrere i cinque metri che separano l’uscio di casa dalla portiera dell’auto. Quel caldo che ti fa boccheggiare e desiderare di tuffarti in una vasca di ghiaccio.

Quel caldo che MANNAGGIA LA MISERIA, COL CAVOLO CHE SI DORME LA NOTTE! C’è un caldo che su una scala da 1 a 10 arriva a 1.253. Capito come? Ecco, da fine maggio a inizio agosto, nel basso mantovano fa questo caldo.

Ma torniamo al nostro uomo col cane. Sono le 18 e 31, e i due devono andare fuori per la camminata quotidiana, altrimenti il peloso (che è stato chiuso in casa tutto il giorno, poveretto) farà la pipì sul tappeto. Sì, lo so, prima avevo detto che erano le 18 e 27, ma nel tempo che ci ho messo a scrivere queste righe si son fatte le 18 e 31, ok?

E, se continui con queste obiezioni, passerà altro tempo e i due non potranno mai uscire di casa! Glielo lavi tu, poi, il tappeto al nostro protagonista? No? OH! Ecco.

Dicevo. I due escono di casa e vengono accolti da secchiate d’aria umida. Ad ogni passo, l’atmosfera si fa più rovente: impossibile respirare. L’uomo, dopo aver mosso sì e no trenta passi, ha già gli abiti inzuppati, incollati al corpo; il cane ha la lingua che arriva a toccare l’asfalto (ed è un pastore tedesco). Ad ogni movimento, l’uomo –

(No, non lo so come si chiama l’uomo, però, se mi interrompi ancora, ‘sti due poveri Cristi lasceranno le penne sul ciglio della strada per un’insolazione!) –

L’uomo, dicevo, ormai ha le ascelle che si sono trasformate in una fontana: al confronto, Frank Matano nella prima stagione di LOL era fresco come una rosa! Il cane –

(Sì, il cane lo so come si chiama: Luigi) –

Il cane, dicevo, annusa l’erba sul ciglio della strada come a voler scegliere il punto migliore per fare i suoi bisogni. Avanza procedendo a testa bassa, odorando cespugli e fiori, ma la pipì non la fa. Sembra stia valutando ogni singolo filo d’erba per poter prendere una decisione della massima importanza.

Intanto, altre secchiate di aria calda sui due: sul padrone che, fradicio, non vede l’ora di tornare a casa per buttarsi sul divano davanti al condizionatore, e sul cane che, invece – nonostante il gran caldo – ha tutta l’aria di voler trascorrere la serata a cercare il posto migliore per urinare.

L’uomo ha la pelle così bollente che  – immagina – se qualcuno gli desse un morso ad una coscia la troverebbe cotta a puntino. Si volta indietro perché ha sentito sopraggiungere una macchina e nota che ci sono le sue orme sull’asfalto: orme bagnate! È talmente intriso di sudore e umidità che sta lasciando la scia lungo la strada!

Nel frattempo, al cane non passa neanche per la testa di darsi una mossa a fare le sue cose e va avanti come se niente fosse. L’automobile li supera: a bordo, nella parte posteriore, ci sono due bambini che indicano il pover’uomo con scherno. Probabilmente stanno pensando: “Ah ah ah, guarda questo sfigato, che è costretto a portare a spasso il cane con un tale caldo! E noi invece al fresco che andiamo a prenderci il gelato! Tiè!”

(O forse stanno fantasticando tutt’altra cosa, ma non sono affari nostri).

L’agonia non cessa. Luigi non dà segno di fermarsi, nonostante la lingua gocciolante a penzoloni dalle fauci. Ad ogni passo, le scarpe da tennis del padrone fanno spritt-spratt, spruzzando acqua e sudore. Nuove secchiate d’aria sciropposa s’infrangono sulla coppia. Sta diventando una battaglia all’ultimo sangue contro il caldo: l’uomo è ormai senza forze.

Si prepara a fare dietrofront, risolvendosi a tornare a casa per portare fuori il cane più tardi… Quand’ecco che accade il miracolo: il cane, felice, fa un balzo in avanti, si china su una ciotola abbandonata sull’erba e, finalmente, fa la pipì.

La fa proprio dentro la scodella, senza lasciarne uscire nemmeno una goccia! Una volta terminato, una scrollatina e il sorriso soddisfatto di chi ha compiuto egregiamente il proprio dovere. Pronto per tornare al fresco.

“Beh, con tutti i posti che c’erano, proprio lì dentro la dovevi fare?”, gli chiede esterrefatto l’uomo.

“Certo”, gli risponde Luigi con la massima naturalezza. “È un favore che faccio a un mio amico. È un cane antidroga drogato e gli serve un campione di urina pulita, altrimenti non supererà la prova antidoping!”

Poi fa dietrofront e riporta a casa il suo padrone.

Racconto umoristico di ©Anna Rambaldi, 24 maggio 2022

Ascoltiamo insieme (ridendo):

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