Leggi e ascolta la fiaba di un bambino e il suo aquilone
Curiosando
Gli aquiloni sono oggetti volanti che si possono costruire e far volare per divertimento o per scopi scientifici. Sono formati da una tela leggera attaccata a una struttura rigida, spesso di legno o di plastica, e da una coda lunga che serve a stabilizzare il volo.
Gli aquiloni si fanno volare in giornate ventose, legandoli a una corda che si tiene in mano o si avvolge su un rocchetto. Esistono diversi tipi di aquiloni, a seconda della forma, del colore, delle dimensioni e delle decorazioni. Alcuni aquiloni hanno anche dei sistemi per produrre suoni o luci mentre volano.
Gli aquiloni sono stati inventati in Cina più di duemila anni fa e si sono diffusi in tutto il mondo. Hanno avuto diverse funzioni nella storia, come mezzi di comunicazione, di misurazione, di esplorazione e di guerra. Oggi gli aquiloni sono soprattutto un passatempo per bambini e adulti, ma vengono usati anche per praticare sport come il kitesurf o il kiteboarding.
Leggiamo insieme
Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi la storia dell’aquilone che volava solo quando veniva pilotato da un bambino con il cuore puro. Si tratta di una favola che ho letto da piccola e che mi ha sempre affascinata per il suo messaggio di speranza e di innocenza.
L’aquilone era un regalo di un vecchio saggio a un bambino orfano che viveva in un villaggio povero e oppresso da un tiranno. Il bambino era molto triste e solitario, ma aveva un grande sogno: volare nel cielo libero e felice. Il vecchio gli disse che l’aquilone era magico e che avrebbe esaudito il suo desiderio, ma solo se avesse avuto il cuore puro e non si fosse lasciato corrompere dal male.
Il bambino prese l’aquilone e lo portò in un campo dove c’era sempre un forte vento. Provò a farlo volare, ma l’aquilone rimaneva fermo e inerte. Il bambino non capiva perché non funzionasse e si sentiva ancora più triste. Allora il vecchio gli spiegò che l’aquilone sentiva il suo stato d’animo e che per farlo volare doveva essere felice e fiducioso. Gli disse anche di stare attento al tiranno, che era geloso del suo regalo e voleva rubarglielo.
Il bambino decise di seguire il consiglio del vecchio e di cercare di essere più allegro. Iniziò a fare amicizia con gli altri bambini del villaggio, a giocare con loro, a condividere il poco cibo che aveva, a cantare e a ballare. Man mano che il suo cuore si riempiva di gioia, l’aquilone iniziava a muoversi e a sollevarsi da terra. Il bambino era felicissimo e correva dietro all’aquilone, che si alzava sempre più in alto, fino a toccare le nuvole.
Il tiranno, che osservava la scena da una torre, si infuriò e mandò i suoi soldati a catturare il bambino e il suo aquilone. Ma l’aquilone era così potente che respingeva i nemici con forti folate di vento. Il bambino continuava a farlo volare, senza paura, finché non arrivò al limite del cielo, dove c’era una porta dorata. L’aquilone gli disse che quella era la porta del paradiso e che poteva entrare se voleva. Il bambino esitò, perché non voleva lasciare i suoi amici, ma l’aquilone gli disse che li avrebbe ritrovati lì, perché erano tutti bambini con il cuore puro come lui.
Il bambino accettò e attraversò la porta con l’aquilone. Entrambi scomparvero in una luce abbagliante. Il tiranno rimase a bocca aperta e capì che aveva perso.
Il vecchio saggio sorrise e disse agli altri bambini che il loro amico era andato in un posto migliore e che avrebbero potuto raggiungerlo se avessero mantenuto il cuore puro. Poi prese un altro aquilone dal suo sacco e lo diede a un altro bambino, invitandolo a provare a farlo volare.
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