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Il sole e il vento del nord

Leggi e ascolta la favola di Esopo "Il sole e il vento del nord"

Ciao amiche e amici di tutto il mondo.

Oggi ho il piacere di leggervi la favola dal titolo "Il sole e il vento del nord" tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. (Wikipedia)

Leggiamo insieme

Un giorno il Sole e il vento del Nord decisero di litigare.

“Sono più forte di te!” disse il vento al Sole.

“Niente affatto” rispose l’altro.

E così, decisero di sfidarsi in una prova di forza. Vedendo un uomo camminare lungo il sentiero, il vento del Nord disse: “Il primo tra noi che riuscirà a spogliare quell’uomo sarà il più forte”. E il Sole accettò.
Il vento del Nord prese a soffiare contro il viandante con tutte le sue energie: pensava che in questo modo gli avrebbe fatto volare via i vestiti con la sua forza.

Ma quello, sentendo il freddo e il vento, tirò fuori dalla sua sacca un mantello per coprirsi. Il vento, infuriato, soffiò ancora più forte: così, il viandante prese anche una sciarpa ed un cappello.

Poi, toccò al Sole, che cominciò a risplendere scaldando la Terra. Il viandante, per il caldo, ripose la sciarpa, il cappello e il mantello. Il Sole intensificò i suoi raggi, finché non diventarono bollenti. L’uomo, che era arrivato nei pressi di un fiume, non resisteva più a quel caldo: così, si spogliò e si buttò in acqua.

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
Il sole e il vento del nord
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Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto ♥

L’astronomo

Leggi e ascolta la favola: "L'astronomo"

Ciao amiche e amici di tutto il mondo

Oggi ho il piacere di leggervi la favola dal titolo "L'astronomo" tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Leggiamo insieme

Un astronomo usciva ogni sera a studiare le stelle. Una notte, mentre si aggirava tra i campi guardando il cielo cascò in un pozzo. Mentre chiedeva aiuto e si lamentava della sua sfortuna, si avvicinò un contadino e gli chiese cosa fosse successo. Saputo cosa era capitato, disse all’astronomo: “Caro mio, tu vuoi sapere quello che c’è nel cielo e intanto non vedi quello che c’è sulla terra”.

Morale: Ci sono uomini che pensano di fare cose straordinarie, mentre in realtà non sanno nemmeno fare ciò che fanno tutti gli altri uomini.

Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto♥

La gallina dalle uova d’oro

Leggi e ascolta la favola "La gallina dalle uova d'oro"

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la favola tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. (Wikipedia)

Leggiamo insieme:

Un contadino comprò una gallina che faceva ogni giorno un uovo d’oro. Dopo le prime uova, l’uomo pensò che l’animale avesse la pancia piena d’oro e si disse “Perché aspettare? Ammazzerò questa gallina, le aprirò la pancia e in un sol colpo diventerò ricchissimo”.

E così fece. Purtroppo, però, il contadino scoprì che la pancia di quella gallina era tale quale a quella delle altre, e dell’oro non v’era traccia; così, insieme alla gallina, perse anche le uova d’oro che faceva ogni giorno e diventò povero.

Ascoltiamo insieme:

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
La gallina dalle uova d'oro
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Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto ♥

La cicala e la formica

Leggi e ascolta la favola di Esopo: "La cicala e la formica"

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la storia di Esopo "La cicala e la formica"

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. (Wikipedia)

Leggiamo insieme

Versione Originale (tradotta in latino da Fedro)

Olim garrula cicada in frondosa silva canebat, laboriosa formica autem assidue laborabat.

Cicada formicam videt et bestiolae industriam ita vituperat: “Stulta formica, cur vitam tuam in opera dissipas? Ego contra in umbra requiesco, vitam laetam et sine curis ago et agricolas delecto”.

At sedula formica cicadae pigritiam contemnit, nec insolentiam curat, sed in sua opera perseverat.

Cum autem hiemens venit propter pristinam industriam formicae magna copia micarum est et cum laetitia vivit; cicada, contra, neglegentia sua escas non habet et in miseria est.

Tunc formicam implorat: “Da mihi, quaeso, paucas micas quia famelica sum”.

Sed improvidae cicadae formica respondet: “Antea canebas, nunc salta!”.

Traduzione Letterale in italiano

Un tempo una cicala chiacchierona cantava in una selva, mentre una formica laboriosa lavorava assiduamente.

La cicala vide la formica e in questo modo criticò il lavoro della bestiola: “Stolta formica, perché sprechi la tua vita nel lavoro? Al contrario, io mi rilasso all’ombra, vivo una vita lieta e senza preoccupazioni e faccio rallegrare i contadini”.

Tuttavia la diligente formica disprezzò la pigrizia della cicala e non badò alla sua insolenza ma perseverò nel suo lavoro.

Però quando giunge l’inverno, grazie al suo precedente impegno, c’è grande abbondanza di briciole e la formica vive con letizia; la cicala, al contrario, a causa della sua negligenza non ha cibo e si trova in uno stato di miseria.

Allora implora la formica: “Dammi poche briciole, per favore, poiché sono affamata”.

Ma la formica risponde alla cicala sprovveduta: “Prima cantavi, ora balla!”.

Ascoltiamo insieme:

Le favole della buonanotte
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La cicala e la formica
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Buonanotte e sogni d'oro dal vostro Remigio Ruberto ♥

L’asino, la volpe e il leone

Leggiamo ed ascoltiamo l'asino, la volpe e il leone delle favole di Esopo

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la favola dal titolo "L'asino, la volpe e il leone" tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. (Wikipedia)

Leggiamo insieme

Un asino ed una volpe fecero amicizia e insieme se ne andarono a caccia. Incontrarono un leone dall'aria minacciosa.

La volpe intuì il pericolo che stava correndo, gli si avvicinò e cominciò a parlargli: si impegnava a consegnargli l'asino, in cambio della sua salvezza. 

Il leone le promise la libertà: così la volpe condusse l'asino verso una trappola e ce lo lasciò cadere.

Il leone, appena vide che l'asino era nell'impossibilità di fuggire, assalì per primo la volpe e poi, con calma, ritornò ad occuparsi dell'animale che era caduto nella trappola.

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
L'asino, la volpe e il leone
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Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto ♥

La scimmia e il cammello

Leggi ed ascolta la favola: "La scimmia e il cammello"

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la favola dal titolo "La scimmia e il cammello" tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. (Wikipedia)

Leggi la favola:

Quello era un giorno particolarmente importante. Infatti, dalla foresta era partito un invito rivolto ai delegati di ogni specie animale che avrebbero dovuto riunirsi in una assemblea durante la quale si sarebbe discusso di un argomento molto serio.
Non mancò proprio nessuno.

Il primo a prendere la parola fu il leone, l’indiscusso Re degli animali. Nel rispettoso silenzio generale egli disse: “Carissimi sudditi, ci siamo riuniti oggi allo scopo di stabilire una pace duratura tra noi, eliminando ogni diverbio e ogni invidia per riuscire così ad affrontare insieme gli eventuali pericoli provocati dall’uomo alla natura”.

Il discorso continuò a lungo, sottolineato da applausi di assenso. Erano dunque tutti d’accordo: era necessario unirsi per superare qualsiasi problema.

Al termine dell’assemblea, ogni animale prese parte al grande pranzo organizzato per l’occasione. Ci fu cibo in abbondanza e bevande a volontà.

Quando tutti furono sazi e soddisfatti qualcuno chiese alla scimmia Geronza, notoriamente allegra e vivace, di allietare la cerimonia con qualche spettacolo divertente.

Questa, senza farsi pregare, salì sulla pedana e con agilità e simpatia diede inizio ad un numero spassosissimo ricco di salti acrobatici, capriole e danze. Estasiati, gli spettatori applaudirono come non mai, divertiti dall’abilità di quell’insolito comico.

L’unico che rimase in silenzio fu il cammello Gedeone che, geloso del successo ottenuto dalla scimmia, decise di esibirsi anch’egli sul palco attirando l’attenzione su di sé. Questo buffo animale diede il via ad un balletto goffo e sgraziato. Egli non era affatto agile né divertente.

Tra i fischi generali fu così costretto a ritirarsi nascondendosi in un angolo dove ripensò ai buoni propositi di cui si era discusso durante l’assemblea: certo, per restare tutti uniti ed amici egli doveva cominciare ad ingoiare un po’ della propria invidia.

Ascolta la favola:

Le favole della buonanotte
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La scimmia e il cammello
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Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto

L’asino selvatico e l’asino domestico

Leggi e ascolta la favola di Esopo "L'asino selvatico e l'asino domestico"

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la favola dal titolo "L'asino selvatico e l'asino domestico" tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Leggiamo insieme

C'era una volta un simpatico asinello selvatico che trascorreva le sue giornate in libertà, passeggiando per i campi e mangiando il cibo che trovava.

Durante uno dei suoi giri quotidiani ebbe modo di vedere un suo simile, dall'aspetto sano e robusto, che brucava l'erba in un grande prato cintato da un'alta staccionata di legno.

Esso, osservando l'animale domestico, pensò: "Che bella vita! Lui sì che sta bene: é spensierato, senza problemi e con il cibo a volontà". In effetti l'altro asino sembrava proprio fortunato: gli venivano serviti due pasti abbondanti al giorno, riposava in una stalla bene attrezzata ed aveva un pascolo meraviglioso a sua disposizione.

L'asino selvatico, invece, doveva accontentarsi dei miseri sterpi che riusciva a trovare ai margini della strada, perché i prati ricoperti di erbetta fresca erano tutti privati. Ogni tanto, il povero asinello appoggiava il muso sulla cima della staccionata e, guardando l'altro, lo invidiava da morire.

Un giorno, pero, il giovane asinello, girovagando tranquillo, incontrò sulla via, un animale talmente sovraccarico di legna, sacchi di grano ed altro da non essere in grado di capire di che bestia si trattasse.

Quando questa, per reagire ad una violenta frustata del suo padrone, tirò un calcio e alzò il muso, lo riconobbe: era l'asino domestico che fino a quel giorno aveva tanto invidiato! "Eh, caro mio," gli gridò affiancandosi a lui "a questo prezzo non farei mai cambio con te.

Nessuno mi comanda, io sono libero e leggero come una libellula. Se poi non mangio bene come te, meglio, mi mantengo in linea. E per sopravvivere mi arrangio". Dopo quell'incontro l'asino selvatico non provò più alcuna invidia per il suo simile.

Esopo

E' meglio possedere poco vivendo felici piuttosto che avere la ricchezza a costo di tante sofferenze.


Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto ♥

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
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L'asino selvatico e l'asino domestico
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La volpe e il rovo

Leggi e ascolta la favola: "La volpe e il rovo"

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la favola tratta dal libro "Le favole di Esopo"

Leggiamo insieme

C'era una volta una graziosa volpe dal manto marrone e lucente che viveva in una piccola casetta in mezzo al bosco. Un bel mattino di primavera l'animale uscì dalla propria abitazione con l'intenzione di procurarsi una preda per il mezzogiorno.

Vagando per la brughiera fischiettando allegramente, la volpe attirò l'attenzione di un ingenuo leprottino il quale, incuriosito, le si avvicinò per osservarla meglio. L'astuta volpe non si lasciò sfuggire l'occasione e sorridendo al cucciolotto gli disse: "Buongiorno a te mio piccolo amico. Cosa fai tutto solo in questi boschi?"

Il leprotto divenne improvvisamente diffidente di fronte a tutto quell'interessamento e, indietreggiando piano rispose: "Oh, niente, proprio niente. Anzi, adesso che ci penso, dovevo tornare a casa".

Ma la volpe non aveva alcuna intenzione di lasciarsi scappare un bocconcino casi prelibato. Quindi, con un abile balzo si gettò sull'animaletto per afferrarlo.

Fortunatamente il piccolino, risvegliato dall'improvviso attacco, riuscì a schivare l'aggressione con un veloce salto indietro, precipitandosi in una folle fuga verso il limitare del bosco. La volpe lo seguì fino a quando non si trovò sull'orlo di una grossa buca.

Per evitare di cadere nel vuoto l'animale di aggrappò ad una siepe di Rovo graffiandosi e pungendosi con le sue spine. Abbandonando l'inseguimento la povera volpe rimase seduta di fronte al Rovo leccandosi le ferite da questo provocate.

"Che stupida sono stata!" Si disse fra sé "Mi sono aggrappata alla prima cosa che ho trovato per non cadere in una buca e mi sono procurata solo graffi e punture. Tanto valeva proseguire l'inseguimento e tuffarmi nella fossa".

Ma per quel giorno ormai non poteva più far niente e camminando piano per il male, se ne tornò a casa sconsolata.

(da Esopo)

Spesso la paura dell'ignoto ci costringe a indietreggiare ed a fermarci anche se questo, a volte, può essere meno vantaggioso.

Buonanotte e sogni d'oro dalla vostra Francesca Ruberto ♥

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
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La volpe e il rovo
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La lepre e la tartaruga

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la storia di Esopo "La lepre e la tartaruga"

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. (Wikipedia)

Leggiamo insieme

C’era una volta una lepre che si vantava di correre più veloce di tutti quanti, e ogni volta che
poteva prendeva in giro la povera tartaruga, che invece camminava sempre piano piano.
– Guarda come sei lenta! – le gridava – nel tempo in cui tu fai un passo, io sono già dall’altra parte
del bosco!
La tartaruga non faceva troppo caso alle parole della lepre, e continuava tranquilla per la sua
strada.
Un giorno la lepre era più antipatica del solito, e anche la buona e brava tartaruga alla fine si
decise a risponderle.
– Non vantarti troppo, anche la lepre più veloce del mondo può essere battuta, sai?
– Ah sì? E da chi mai potrei essere battuta? Vuoi provare a battermi tu?
– Perché no?! – rispose la tartaruga.
– Allora ti sfido! – disse la lepre mettendosi a ridere di gusto.
Il giorno dopo, al mattino presto, i due si incontrano, si misero d’accordo sul percorso da fare e,
dopo uno sguardo di sfida, partirono come due missili verso il traguardo.
Solo che la lepre, dopo un paio di balzi, si rese conto di essere talmente avanti rispetto alla
tartaruga che decise di fermarsi: la tartaruga aveva fatto solo pochi centimetri.
La lepre quindi, vedendo quanto era lenta la sua avversaria, decise di fare un sonnellino, tanto in
un paio di balzi l’avrebbe sicuramente ripresa.

Dopo un po’ si risvegliò di soprassalto: aveva sognato che la tartaruga era già al traguardo! Cercò
subito con lo sguardo la sua avversaria ma la vide pochi metri più in là, nemmeno a un terzo del
percorso. La lepre si rilassò subito e, certa ormai che la tartaruga non avrebbe mai potuto vincere
vista la sua lentezza, pensò di andare a fare uno spuntino.

Ogni tanto seguiva con lo sguardo la tartaruga, ma era già mezzogiorno e la tartaruga era a poco
più di metà del percorso.

Buonanotte e sogni d'oro dal vostro Remigio Ruberto ♥