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Leggi e ascolta la preghierina del 5 luglio 2023

La fatica della salvezza

commento al Vangelo del giorno, Mt 8, 28-34

La salvezza non si controlla.

Niccolò Fabi, Vince chi molla

Entro nel testo (Mt 8, 28-34)

In quel tempo, essendo Gesù giunto all’altra riva del mare di Tiberiade, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada.

Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».

A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci a pascolare; e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria».

Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti.

I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati.

Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.

Mi lascio ispirare

Una storia di durezza, quella che contraddistingue la vicenda degli indemoniati Gadareni.

Gesù affronta la sua missione fiducioso nella vittoria di Dio sul male, a volte senza preoccuparsi della volontà dei fratelli e delle sorelle che incontra lungo il cammino.

Questa è una storia di morte, una morte che sembra ampiamente tollerata dai protagonisti del racconto. Gesù appare come un disturbatore… spinge i due indemoniati a uscire dai sepolcri, luogo in cui sicuramente si trovavano a proprio agio.

Loro che avevano scacciato tutti, come gli egoisti fanno soprattutto con chi cerca di amarli, vengono scacciati a loro volta, portandosi dietro tutto un equilibrio, economico e sociale, rappresentato dalla mandria dei porci.

Il finale, però, segna la vittoria di un altro tipo di morte: i cittadini preferiscono il vecchio mondo al nuovo, scelgono la vittoria dei demoni pur di non affrontare la fatica di un cammino di salvezza.

Pregano affinché la libertà si allontani, perché i loro cuori possano tornare a marcire indisturbati in quei sepolcri che altro non sono se non quelle false sicurezze alle quali troppo spesso ci aggrappiamo.

Fabrizio Barbieri

fonte © GET UP AND WALK

Rifletto sulle domande

Da quale male sono disposto a lasciarmi guarire da Gesù?

Quali sono i sepolcri che mi tengono legato alla morte?

Quali cambiamenti sono disposto ad attuare, perché l’amore di Dio possa risplendere in me?


Luglio: il mese del Preziosissimo Sangue

Il sangue che purifica

5° giorno 

MEDITAZIONE
Gesù ci ha amati e ci ha purificati dalla colpa nel suo Sangue. L’umanità giaceva sotto il pesante fardello del peccato e sentiva l’incoercibile necessità dell’espiazione.

In tutti i tempi vittime, ritenute innocenti e meritevoli presso Dio, venivano sacrificate; alcuni popoli giunsero ad immolare perfino vittime umane.

Ma né questi sacrifici, né tutte le sofferenze umane unite insieme, sarebbero mai bastate a purificare l’uomo dal peccato.

L’abisso fra l’uomo e Dio era infinito perché l’offeso era il Creatore e l’offensore una creatura. Era dunque necessaria una vittima innocente e capace di meriti infiniti come Dio, ma allo stesso tempo ricoperta delle colpe umane.

Questa vittima non poteva essere una creatura, ma Dio stesso. Si manifestò allora tutta la carità di Dio verso l’uomo perché egli mandò il suo Figlio Unigenito ad immolarsi per la nostra salvezza.

Gesù volle scegliere la via del sangue per purificarci dalla colpa, perché è il sangue che ribolle nelle vene, è il sangue che stimola all’ira e alla vendetta, è il sangue il fomite della concupiscenza, è il sangue che spinge al peccato, perciò solo il Sangue di Gesù poteva purificarci da ogni iniquità.

È dunque necessario ricorrere al Sangue di Gesù, unica medicina delle anime, se vogliamo avere il perdono dei nostri peccati e mantenerci nella grazia di Dio.

Gloria al Padre

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