Leggi e ascolta la nostra preghierina del 22 novembre 2022
La persecuzione nell’ottica di Gesù altro non è che l’occasione data ai suoi discepoli di rendergli testimonianza. Il cristiano non può che essere un perseguitato. Non sempre la persecuzione si esplicita con una minaccia o una violenza fisica.
Molto spesso soprattutto nel mondo occidentale la violenza usa le armi dell’ironia dello sberleffo. Usa le armi della cultura. Il discepolo di Gesù questo lo sa e non si deve preoccupare neanche di preparare la difesa.
Non c’è tempo per elaborare discorsi persuasivi allo scopo di difendersi. Ogni attimo di tempo deve essere impiegato ad annunciare il Vangelo, a persuadere gli uomini della bontà della proposta cristiana.
Arriverà il tempo in cui ci si dovrà difendere e allora sarà lui stesso a dare parola e sapienza. Quando si cerca di vivere la propria fede, la prima realtà a essere destabilizzata è quella che ci è più prossima: la famiglia.
Pensiamo ai tanti santi e sante che proprio nella famiglia hanno trovato i primi e più crudeli persecutori.
Molto bella la testimonianza di Ignazio di Antiochia che, condannato a essere dato in pasto alle belve, nel suo viaggio verso Roma scrisse sette bellissime lettere alle Chiese che incontrava sul suo cammino.
fonte © il Messalino commento di don Bruno Tarantino
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