Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 30 ottobre 2024
Mercoledì della XXX settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Marciano di Siracusa vescovo e martire († sec. II)
- B. Angelo d’Acri sacerdote O.F.M. Cap. (1669-1739)
Prima Lettura
Prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 6,1-9
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene.
Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il Signore, loro e vostro, è nei cieli e in lui non vi è preferenza di persone.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 144 (145)
R. Fedele è il Signore in tutte le sue parole.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14)
Alleluia.
Il Vangelo del 30 ottobre 2024
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Parola del Signore.
San Teodoro Studita (759-826)
monaco a Costantinopoli
Catechesi, 82 (trad. cb© evangelizo)
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta” (Lc 13,24)
Attraversando giorno dopo giorno il tempo della vita presente, salvate la vostra vita (cf. Lc 21,19) con le virtù, prendete garanzie per il regno dei cieli e raccogliete beni incalcolabili che ci riservano le promesse. Stretta e angusta è la via di Dio (cf. Mt 7,14), mentre largo e spazioso il luogo del riposo che sta per offrirsi a voi: le tentazioni del demonio si succedono ed infiammano in qualche modo la dimora spirituale, ma la rugiada dello Spirito spegne quelle fiamme ed ha pronta per voi l’acqua che zampilla per la invita eterna (cf. Gv 4,14). (…) Forza, figli miei, sopportiamo ormai con sicurezza questi pochi giorni, o, per meglio dire, i giorni che ci sono dati per combattere e cingiamoci della corona di giustizia (cf. 2 Tm 4,8). (…) Ve ne scongiuro, alle afflizioni presenti opponiamo un cuore leggero (cf. 2 Co 4,17): non sono nulla, e come un sogno o un’ombra, passano presto! Nulla vi faccia tremare, né piegarvi, ma con ardore rinnovato, mettiamo in pratica i comandi del Signore. Non lasciatevi rattristare da un oltraggio, sviare da un’ingiuria, smarrire da un rimprovero, abbattere da un’irritazione, torturare da un’attitudine indegna! Abbassiamo gli occhi, eleviamo l’anima, siamo buoni gli uni verso gli altri, indulgenti, perseveranti, pazienti. (…) Ora, avete appreso tutto ciò voi che siete istruiti da Dio. Fate ciò che gli è gradito (cf. Gv 8,29); e infine sopportate con coraggio i giorni presenti, figli mei!
PAROLE DEL SANTO PADRE
Con queste parole, Gesù fa capire che non è questione di numero, non c’è il “numero chiuso” in Paradiso! Ma si tratta di attraversare fin da ora il passaggio giusto, e questo passaggio giusto è per tutti, ma è stretto. Questo è il problema. Gesù non vuole illuderci, dicendo: “Sì, state tranquilli, la cosa è facile, c’è una bella autostrada e in fondo un grande portone…”. Non ci dice questo: ci parla della porta stretta. Ci dice le cose come stanno: il passaggio è stretto. In che senso? Nel senso che per salvarsi bisogna amare Dio e il prossimo, e questo non è comodo! È una “porta stretta” perché è esigente, l’amore è esigente sempre, richiede impegno, anzi, “sforzo”, cioè una volontà decisa e perseverante di vivere secondo il Vangelo. San Paolo lo chiama «il buon combattimento della fede» (1Tm 6,12). Ci vuole lo sforzo di tutti i giorni, di tutto il giorno per amare Dio e il prossimo.
No, i titoli non contano, non contano. Il Signore ci riconoscerà soltanto per una vita umile, una vita buona, una vita di fede che si traduce nelle opere. (Angelus, 25 agosto 2019)
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