Lunedì della XXXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Martino de Porres religioso O.P. (1579-1639)
- B. Pio (Luigi) Campidelli religioso C.P. (1868-1889)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 11,29-36
Fratelli, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 68 (69)
R. Nella tua grande bontà, rispondimi, Signore.
Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento. R.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri. R.
Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità. (Gv 8,31b-32)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 3 novembre 2025
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,12-14
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.

San Gregorio Nazianzeno (330-390)
vescovo, dottore della Chiesa
Dell’amore per i poveri, 8, 14; PG 35, 867, 875
“Quando dai un banchetto, invita i poveri”
Badiamo alla salute del nostro prossimo con la stessa cura con cui badiamo alla nostra, sia egli in buona salute o spossato dalla malattia. Infatti, “siamo un solo corpo in Cristo” (Rm 12,5), ricchi o poveri, schiavi o uomini liberi, in buona o in cattiva salute. Per tutti, c’è un solo capo, il principio – Cristo (Col 1,18); come i membri del corpo sono gli uni per gli altri, così anche noi siamo gli uni per gli altri. Non occorre dunque trascurare né abbandonare coloro che sono caduti prima di noi in uno stato di debolezza, condizione che ci aspetta tutti. Invece di rallegrarci di essere in buona salute, occorre compatire le disgrazie dei nostri fratelli poveri… Sono a immagine di Dio, come noi, e malgrado il loro decadimento apparente hanno custodito meglio di noi la fedeltà a questa immagine. In loro, l’uomo interiore si è rivestito dello stesso Cristo e hanno ricevuto la stessa “caparra dello Spirito” (2 Cor 5,5); hanno le stesse leggi, gli stessi comandamenti, le stesse alleanze, le stesse assemblee, gli stessi misteri, la stessa speranza. Cristo è morto anche per loro, lui che “toglie i peccati del mondo” (Gv 1,29). Sono partecipi della vita celeste, coloro che sono stati privi quaggiù di molti beni. Sono i compagni delle sofferenze di Cristo, e lo saranno anche della sua gloria.
Le Parole dei Papi
Se non si capisce la gratuità dell’invito di Dio, non si capisce nulla. L’iniziativa di Dio è sempre gratuita. Ma per andare a questo banchetto, cosa si deve pagare? Il biglietto d’entrata è essere ammalato, essere povero, essere peccatore. Così ti lasciano entrare, questo è il biglietto d’entrata. Essere bisognoso, sia nel corpo, sia nell’anima. Avere bisogno di cura, di guarigione, avere bisogno d’amore. “E io che sono un cattolico, pratico, vado a messa tutte le domeniche, compio le cose, a me niente?” Se non capisce la gratuità della salvezza, pensa che la salvezza è il frutto del “io pago e tu mi salvi”: pago con questo, con questo, con questo». No, la salvezza è gratuita. E se tu non entri in questa dinamica della gratuità non capisci nulla. La salvezza è un dono di Dio, un dono di Dio al quale si risponde con un altro dono, il dono del mio cuore. (…) E quando tu perdi — non dico la capacità di amare, perché quella si recupera — la capacità di sentirti amato, non c’è speranza: hai perso tutto. Ci fa pensare allo scritto nella porta dell’inferno dantesco: “Lasciate ogni speranza”. Hai perso tutto. (…) Chiediamo al Signore che ci salvi dal perdere la capacità di sentirsi amati». (Papa Francesco – Omelia Santa Marta, 7 novembre 2017)





