Sabato della XXXIV settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Francesco Antonio Fasani sac. O.F.M. Conv. (1681-1742)
- B. Maria Maddalena dell’Incarnazione fondatrice (1770-1824)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Il regno e il potere saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo.
Dal libro del profeta Daniele
Dn 7,15-27
Io, Daniele, mi sentii agitato nell’animo, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato; mi accostai a uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: «Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; ma i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, in eterno».
Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto spaventosa, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava, e anche intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell’ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti e appariva maggiore delle altre corna.
Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva, finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la schiaccerà e la stritolerà.
Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re e proferirà parole contro l’Altissimo e insulterà i santi dell’Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge. I santi gli saranno dati in mano per un tempo, tempi e metà di un tempo.
Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e gli obbediranno».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dn 3, 82-87
R. A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, figli dell’uomo, il Signore.
Benedite, figli d’Israele, il Signore. R.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore.
Benedite, servi del Signore, il Signore. R.
Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore.
Benedite, santi e umili di cuore, il Signore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo. (Lc 21,36)
Alleluia.
Il Vangelo del giorno 29 novembre 2025
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,34-36
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.

San Giovanni Maria Vianney (1786-1859)
sacerdote, curato d’Ars
Omelia per la quinta domenica dopo Pasqua
Perché pregare senza sosta?
Quali sono i vantaggi che riceviamo dalla preghiera, per cui dobbiamo così spesso pregare? Fratelli miei, eccoli. La preghiera fa sì che siano meno pesanti le croci, addolcisce le pene e siamo meno attaccati alla vita, attira su di noi lo sguardo della misericordia di Dio, fortifica l’anima contro il peccato, ci fa desiderare la penitenza e ce la fa praticare con piacere, ci fa sentire e comprendere quanto il peccato offende il buon Dio. Ancor più, fratelli, con la preghiera siamo graditi a Dio, arricchiamo l’anima e ci assicuriamo la vita eterna. Ditemi, non ci conviene far sì che la nostra vita sia una preghiera continua per unirci a Dio? Quando si ama qualcuno, non si ha bisogno di vederlo per pensare a lui? Certamente. Egualmente, fratelli, se amiamo il buon Dio, la preghiera ci sarà familiare come il respiro. Tuttavia, vi dirò che per pregare in modo che possa attirare tutti quei beni, non basta impiegarvi un attimo di fretta, cioè con precipitazione. Il buon Dio vuole che ci prendiamo un tempo conveniente, che abbiamo almeno il tempo di chiedergli le grazie che ci sono necessarie, di ringraziarlo dei suoi benefici, e di piangere sui nostri errori chiedendogli perdono. Ma, mi direte, come possiamo pregare senza sosta? Fratelli miei, nulla di più facile: si tratta di occuparci del buon Dio, di tanto in tanto, durante il lavoro; sia facendo un atto d’amore, per testimoniargli che lo amiamo, perché è buono e degno di essere amato; sia un atto d’umiltà, riconoscendoci indegni delle grazie di cui non smette di colmarci; sia un atto di fiducia per il fatto che, pur molto miserabili, sappiamo che ci ama e che vuole renderci felici. Vedete, fratelli miei, quanto è facile pregare facendo così.
LE PAROLE DEI PAPI
“Vegliate”, la vigilanza. Fermiamoci su questo aspetto importante della vita cristiana. Dalle parole di Cristo vediamo che la vigilanza è legata all’attenzione: state attenti, vigilate, non distraetevi, cioè restate svegli! Vigilare significa questo: non permettere che il cuore si impigrisca e che la vita spirituale si ammorbidisca nella mediocrità. (…) E aggiungiamo un ingrediente essenziale: il segreto per essere vigilanti è la preghiera. Gesù infatti dice: «Vegliate in ogni momento pregando» (Lc 21,36). È la preghiera che tiene accesa la lampada del cuore. Specialmente quando sentiamo che l’entusiasmo si raffredda, la preghiera lo riaccende, perché ci riporta a Dio, al centro delle cose. La preghiera risveglia l’anima dal sonno e la focalizza su quello che conta, sul fine dell’esistenza. Anche nelle giornate più piene, non tralasciamo la preghiera. (…) Può esserci di aiuto la preghiera del cuore, ripetere spesso brevi invocazioni (…), abituarci a dire, ad esempio: “Vieni, Signore Gesù”. Soltanto questo, ma dirlo: “Vieni, Signore Gesù”. (Papa Francesco – Angelus, 28 novembre 2021)
🍝 La Pasta che fa bene al cuore
Partecipa alla Seconda Edizione del nostro evento di solidarietà.
Unisciti a noi per trasformare un piatto di pasta in un gesto d’amore ❤️





