Sacra Famiglia con Gesù bambino

Il Vangelo del giorno 28 dicembre 2025

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, festa

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Prima Lettura

Chi teme il Signore onora i genitori.

Dal libro del Siràcide
Sir 3,3-7.14-17a (NV) [gr. 3.2-6.12-14)
 
Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà
e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.
Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 127 (128)

R. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai, 
sarai felice e avrai ogni bene. R.

La tua sposa come vite feconda 
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo 
intorno alla tua mensa. R.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme 
tutti i giorni della tua vita! R.

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Seconda Lettura

Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell’amore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,12-21
 
Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

Parola di Dio.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

La pace di Cristo regno nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. (Col 3,15a.16a)

Alleluia.

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Il Vangelo del giorno 28 dicembre 2025

Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-15.19-23
 
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
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Il Vangelo del giorno 28 dicembre 2025
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San Charles de Foucauld (1858-1916)

eremita e missionario nel Sahara

Ritiro a Nazaret (trad. cb@evangelizo)

Una vita di umiltà a Nazaret

Mio Gesù, ispirami su ciò che devo pensare della Tua vita nascosta … “Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso” (Lc 2,51)… Scese, sprofondò, si umiliò… fu una vita d’umiltà: Dio, appari uomo; uomo, Ti fai l’ultimo degli uomini; fu una vita di piccolezza, all’ultimo degli ultimi posti; sei sceso con loro per viver lì la loro vita, la vita di poveri lavoratori che vivono del loro lavoro; la Tua vita fu come la loro, povertà e lavoro; erano ignoti, Tu hai vissuto nell’ombra della loro oscurità. Sei andato a Nazaret, piccola città sperduta, nascosta nella montagna, da dove “non può venire qualcosa di buono” (Gv 1,46), si diceva; era il ritiro, l’allontanamento dal mondo e dalle capitali, Tu hai vissuto in questo ritiro… Ed eri loro sottomesso, sottomesso come un figlio lo è a suo padre e a sua madre; una vita di sottomissione, di sottomissione filiale; obbedivi in tutto ciò a cui obbedisce un buon figlio. Se un desiderio dei tuoi genitori non era secondo la Tua vocazione divina, non lo compivi, obbedivi “a Dio piuttosto che agli uomini” (At 5,29), come quando sei rimasto tre giorni a Gerusalemme; ma, salvo il caso in cui la Tua vocazione ti chiedesse di non acconsentire ai loro desideri, li obbedivi in tutto, come il miglior figlio e di conseguenza non solo obbedivi ai loro minimi desideri, ma li prevenivi, facendo tutto quanto poteva far loro piacere, li consolavi, rendevi la loro vita dolce e piacevole, cercando con tutto il cuore di renderli felici, essendo un figlio modello, e avendo tutte le attenzioni possibili per i genitori, nella misura, certamente, che permetteva la Tua vocazione… (…) Ecco la Tua vita a Nazaret (…)! La Tua vita era quella di un figlio-modello, che vive fra un padre e una madre poveri lavoratori.

LE PAROLE DEI PAPI

Oggi il Vangelo ci presenta la santa Famiglia sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto. Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi (cfr Mt 2,13-15.19-23). (…) Gesù ha voluto appartenere ad una famiglia che ha sperimentato l’esilio, perché nessuno si senta escluso dalla vicinanza amorosa di Dio. La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono; ma Dio è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari. Quest’oggi il nostro sguardo sulla santa Famiglia si lascia attirare anche dalla semplicità della vita che essa conduce a Nazareth. E’ un esempio che fa tanto bene alle nostre famiglie, le aiuta a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco. Ricordiamo le tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie, grazie”, e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia. (Papa Francesco, Angelus, 29 dicembre 2013)

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