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Fiducia nella scienza. Abbandono alla fede. Fiducia e abbandono

Sommario

In questo momento della storia dell’uomo questi dovrebbero essere i cardini su cui costruire il nostro futuro.

Il virus, di qualunque natura esso sia, lo possiamo combattere solo con la scientificità dei passi, sia personali che globali.

Personalmente possiamo sconfiggerlo usando la prevenzione, l’oculatezza dei gesti, il distanziamento, le mascherine e il lavaggio frequente delle mani. E questo ci è suggerito dalla scienza.

Se non abbiamo fiducia nella scienza, un po’ tutto il nostro concetto di salute e di qualità della vita viene meno. Pensiamo soltanto a tutta quella schiera di medicinali che facciamo uso quotidianamente.

Avete mai provato a leggere i bugiardini nelle confezioni dei medicinali? Beh, non fatelo, altrimenti ne sarete sconfortati. Ma è ovvio: c’è il bianco e il nero, la luce e il buio, la notte e il giorno, le indicazioni e le controindicazioni.

Anche noi Ruberto, quando il 13 settembre 2019 ci dissero che Eugenio aveva due “lesioni cerebrali” non capimmo al volo di cosa si trattava; poi ci spiegarono bene che erano due ependimoni, tumori infantili molto aggressivi. Beh, se non avessimo avuto fiducia nella scienza, sicuramente Eugenio non avrebbe vissuto egregiamente un altro anno della sua meravigliosa vita.

Il 23 maggio 2020 ci affidammo addirittura alla sperimentazione, perché la strada battuta dalle vie convenzionali non avevano sortito effetti positivi. Avremmo mai potuto farlo se non avevamo fiducia nella scienza? Leggi questo mio post di allora:

Certo, di strada da percorrere ce n’è ancora tanta.

Proprio ieri all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove tanto tempo abbiamo trascorso e dove Eugenio ha ricevuto tante cure ed attenzioni, ci sono state le prime vaccinazioni.

http://www.ospedalebambinogesu.it/covid-19-vaccinati-i-primi-operatori-in-ospedale

Ma non possiamo certo lamentarci se in così poco tempo tante menti brillanti hanno lavorato per il benessere comune ed hanno già pronto il vaccino per tutti.

In questi giorni delle prime vaccinazioni circolano post più virali del covid19 che screditano tutto lo sforza effettuato.

Umani, italiani: popolo di brontoloni e lamentosi.

Non avessero inventato nulla, avrebbero fatto un coro di lamenti per condannare la nullafacenza della scienza.

Hanno inventato il vaccino in così poco tempo? eh no, troppo presto.

Insomma, come gli agricoltori: se piove, si lamentano che piove sempre. Non piove, si lamentano che c’è la siccità!

E infine, ma non per ultimo, dobbiamo abbandonarci alla fede.

Dobbiamo avere fiducia nel Signore, nelle sue opere, nella sua incarnazione in Gesù Cristo, uomo.

Egli non viene per toglierci, ma per darci.

Il Signore ogni giorno ci dona la possibilità di fare meglio, fare di più: poi spetta a noi il compito di mettere in pratica i suoi suggerimenti, facendo di più per i fratelli e sorelle, facendo meglio la nostra evangelizzazione.

Il Signore non ci ha dato il virus, come spesso si pensa quando la nostra vita non scorre liscia come l’olio. “Il Signore mi ha dato questo castigo” è il primo pensiero funesto che ci viene in mente, per incolpare qualcuno.

Il Signore ci dona la possibilità di riflettere, di cambiare, di percorrere la via giusta. Dobbiamo avere noi la sensibilità ad ascoltare questa voce talvolta silente e abbandonarci a Lui.

Il Signore non ci ha tolto un figlio: lo ha scelto per primo, prematuramente perché degno di salire in Paradiso, perché a soli 14 anni il suo cuore era già maturo d’amore, ed oggi quel suo amore si sta diffondendo, e sta dando i suoi frutti.

Ecco quello che ha donato a noi il Signore.

La nuova vita di Eugenio, la nostra nuova vita.


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