Ciao San Francesco: storia del nostro incontro con Francesco

Anzi arrivederci!

Ieri 8 luglio, con le lacrime agli occhi, bacio il mio papotto (così lo chiamavo da piccolo). Sono circa le 20

Alle 20.30 preparato a dovere il camper, parto. Solo, purtroppo.

La strada è abbastanza trafficata, ma disastrata, come la maggior parte delle strade italiane. Con il camper la più piccola buca viene amplificata, e ad ogni scossone qualcosa traballa.

Ciliegina sulla torta all’altezza di Amelia c’è una interruzione che ti fa passare nei paesaggi splendidi ma deserti della campagna umbra, fra ulivi e distese di girasoli.

In circa 3 ore raggiungo il Park Colombo.

Roma è calda e umida, ma sempre accogliente col suo traffico disordinato e pittoresco. Anche di notte.

Attacco la corrente, frigorifero finalmente vivo, lavo i denti e vado a letto. Telefono e tranquillizzo la mia mamma novantenne che è ancora in trepidazione per il suo bimbo di 54 anni ma soprattutto per il suo nipotino di 13.

Via messaggio saluto ed auguro la buonanotte a mia moglie e mio figlio, tutta la mia vita. L’altro pezzettino della mia vita è a Dragoni con zia Teresa, Anna e Angela. Dopo essersi divertita con zia Luana, Giovanna e Nicola, e con la sua cagnolina stellina.

Dormo abbastanza tranquillo, fino alle 5 quando l’umidità diventa brina mattutina e arriva sulla pelle, gelandola.

Alle 7, prima che suonasse la sveglia ⏰, era già lavato e vestito. Porto il camper a scaricare le acque grigie e caricare l’acqua potabile. La pressione è bassa, ed impiego quasi 20 minuti per caricare il serbatoio ormai scarico dell’acqua potabile.

Alle 8.20 pago il parcheggio e vado via, direzione OPBG.

Alle 8.45 saluto cordialmente Garibaldi.

Prendo i sandwich e l’acqua fresca per il mio papotto, e armato di mascherina raggiungo l’ospedale.

Oggi abbastanza tranquillo. Fotografo l’OPBG dalla quercia del Tasso

Ciao San Francesco
panoramica di OPBG Gianicolo

Giuseppina e Eugenio sono in viaggio, in ambulanza. Eugenio dorme.

PrecedenteProssimo post
Avatar di Remigio Ruberto

Ciao, sono Remigio Ruberto, papà di Eugenio. L'amore che mi lega a Eugenio è senza tempo e senza spazio.

Lascia un commento

Ultimi appunti

Commento al Vangelo del 26 marzo 2023
Commento al Vangelo del 26 marzo 2023
25 Marzo 2023
Annunciazione del Signore
La Parola del 25 marzo 2023
25 Marzo 2023
Annunciazione
Preghierina del 24 marzo 2023
24 Marzo 2023
la spada di leo
La spada di Leo
24 Marzo 2023
Gesù nel tempio
La Parola del 24 marzo 2023
24 Marzo 2023
Marzo 2023
LMMGVSD
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031 

Pubblicità