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Preghierina del 28 novembre 2024

Sguardo in alto

commento al Vangelo di oggi di Lc 21,20-28, a cura di Tomaso Roncallo

Dicono che non sopravviveremo alla notte. Dicono che non c'è speranza.”
“Halet, figlio di Hama, c’è sempre speranza.

dal film Il Signore degli Anelli, Le due Torri

Entro nel testo (Lc 21,20-28)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli, infatti, saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Mi lascio ispirare

Ci viene dipinto uno scenario catastrofico, da fine del mondo. In effetti, basta guardarci intorno: guerre, ingiustizie, cambiamenti climatici, femminicidi, continue violenze e soprusi, diritti calpestati. Se sono più forte e la mia volontà non viene accettata, mi innalzo per dominare meglio e imporre quello che voglio. Tutte situazioni che partono da un’idea di realizzazione basata su prepotenza e dominio. 

Ma proprio in uno scenario di questo genere, il Signore ci viene incontro. Ci viene incontro ogni volta che scegliamo di vivere diversamente, perché, in fondo, la vita ha valore anche per le cose concrete che avvengono nella nostra quotidianità, ogni giorno possiamo vivere in modo diverso, senza cedere alla paura ma sostenendoci gli uni gli altri.

Il gioco del male è proprio quello di farci perdere fiducia nella vita. Vince se crediamo che non c’è più nulla di positivo, che non c’è speranza. Vince se cediamo alla nostra paura, perché è per paura che facciamo il male. Paura dell’altro, del diverso, delle responsabilità, del futuro… 

E allora possiamo vivere nella paura e guidati da essa, oppure risollevarci, alzare il capo e iniziare a scegliere con coraggio ogni giorno. Perché il Signore è già lì che ci viene incontro.

Tomaso Roncallo

Preghiamo insieme

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Preghierina del 28 novembre 2024
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Il coniglietto ballerino

Leggi ed ascolta la favola de "il coniglietto ballerino"

C'era una volta, in un bosco rigoglioso, un coniglietto di nome Pippo. Pippo era un coniglietto molto speciale, perché amava ballare più di ogni altra cosa! Ogni giorno, appena il sole spuntava, si metteva al centro di una radura e iniziava a saltare e a volteggiare, muovendo le orecchie a tempo di musica, che solo lui poteva sentire.

Gli altri animali del bosco lo guardavano incuriositi. La volpe lo derideva, dicendo che ballare non era da veri conigli. L'orso lo trovava strano, ma in fondo lo ammirava per la sua allegria. Solo la farfalla, con le sue ali colorate, lo accompagnava nei suoi balli, svolazzando leggera intorno a lui.

Un giorno, arrivò nel bosco un gruppo di bambini per una gita. Quando videro Pippo ballare, rimasero incantati. Iniziarono a battere le mani e a cantare, accompagnando il coniglietto nella sua danza. Pippo fu felicissimo, mai aveva ballato per un pubblico così caloroso!

Da quel giorno, Pippo non ballò più solo. I bambini tornavano spesso a trovarlo, e insieme organizzavano delle vere e proprie feste nel bosco. Tutti gli animali, anche la volpe e l'orso, si unirono ai festeggiamenti, scoprendo che ballare era divertente per tutti!

E così, il coniglietto ballerino divenne il simbolo della gioia e dell'amicizia nel bosco, dimostrando a tutti che è bello essere diversi e che la felicità si trova anche nelle piccole cose, come un semplice ballo sotto il sole.

Cosa puoi imparare da questa storia:

  • È bello essere diversi: Ognuno di noi è unico e speciale, con i propri interessi e talenti.
  • L'amicizia non ha limiti: L'amicizia può nascere tra persone diverse, e unendo le forze si possono fare grandi cose.
  • La felicità si trova nelle piccole cose: Non serve molto per essere felici, basta un po' di allegria e voglia di divertirsi.

Cosa puoi fare:

  • Balla e divertiti: Metti su la tua musica preferita e muoviti a ritmo!
  • Inventa una danza: Crea una coreografia tutta tua e insegna ai tuoi amici.
  • Disegna il coniglietto ballerino: Colora la sua pelliccia e le sue orecchie, e disegna tutti gli animali che lo accompagnano nel suo ballo.

Ascoltiamo insieme

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Il coniglietto ballerino
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Commento al Vangelo del 28 novembre 2024

Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,20-28
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Parola del Signore.

Avere speranza

Luigi Maria Epicoco

Sembra che il Vangelo di oggi voglia dirci, usando le tinte forti delle immagini che Gesù evoca, che quando tutto sembra andare a rotoli noi dobbiamo fare esattamente quello che Egli ci dice alla fine del suo discorso:

“Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.

È interessante pensare a quale postura Gesù ci invita ad avere proprio quando invece umanamente ci sembra di sperimentare uno sconvolgimento, una crisi, una tragedia. Ricordarsi che proprio quando tutto sembra distrutto Dio sta costruendo qualcosa di nuovo può aiutarci a non soccombere fino in fondo a quella distruzione. Nessun bruco potrebbe sopportare il suo disfacimento se non perché in se stesso sperimenta un’ostinazione che alla fine svela la farfalla nascosta che era potenzialmente in lui. Eppure esternamente noi vediamo qualcosa che si disfa, ma da quella fine sta nascendo qualcosa di migliore ma di inimmaginabile finché non la si sperimenta. Il tempo di questa vita è il tempo della speranza, cioè il tempo in cui al buio crediamo che esiste nascosta una luce. Avere speranza non significa avere luce, ma credere che esiste, e che alla fine si paleserà e sarà sua l’ultima parola.

Ascolta e commenta:


La Parola del 28 novembre 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 28 novembre 2024

Giovedì della XXXIV settimana delle ferie del Tempo Ordinario 

Prima Lettura

È caduta Babilonia la grande.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 18,1-2.21-2319,1-3.9a
 
Io, Giovanni, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore.
Gridò a gran voce:
«È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda».
Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una
macina, e la gettò nel mare esclamando:
«Con questa violenza sarà distrutta
Babilonia, la grande città,
e nessuno più la troverà.
Il suono dei musicisti,
dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba,
non si udrà più in te;
ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
il rumore della macina
non si udrà più in te;
la luce della lampada
non brillerà più in te;
la voce dello sposo e della sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra
e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte».
Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva:
«Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio,
perché veri e giusti sono i suoi giudizi.
Egli ha condannato la grande prostituta
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!».
E per la seconda volta dissero:
«Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
Allora l’angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello!».

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 99 (100)

R. Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello!

Acclamate il Signore, voi tutti della terra, 
servite il Signore nella gioia, 
presentatevi a lui con esultanza. R.

Riconoscete che solo il Signore è Dio: 
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. R.

Varcate le sue porte con inni di grazie, 
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome. R.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina. (Lc 21,28)

Alleluia.

Il Vangelo del 28 novembre 2024

Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,20-28
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 28 novembre 2024
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San Gregorio Magno (ca 540-604)

papa, dottore della Chiesa

Libro XII, SC 212 (trad. cb© evangelizo)

"Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire"

"Mi chiamerai ed io ti risponderò". (Gb 14,15 Vg) Si dice che rispondiamo a qualcuno quando conformiamo il nostro comportamento alle sue azioni. In questa trasformazione la chiamata viene dal Signore e la risposta dall'uomo, poiché davanti allo splendore raggiante dell'essere incorruttibile, pure l'uomo si mostra incorruttibile, liberato dalla sua corruzione. Ora, infatti, finché siamo schiavi della corruzione, non rispondiamo all'altezza della nostra vita, perché, non avendo alcuna comune misura corruzione e incorruttibilità, non esiste somiglianza che ci permetta una risposta. Ma di questo cambiamento definitivo la Scrittura dice: "Quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è". (1 Gv 3,2) Quindi risponderemo veramente alla chiamata di Dio il giorno in cui, al comando dell'Incorruttibilità sovrana, ci leveremo incorruttibili. E siccome è impossibile alla creatura darsi tale stato e solo un dono di Dio onnipotente permette simile cambiamento, che dà la gloria meravigliosa dell'incorruttibilità, Giobbe è in diritto di aggiungere: "Porgerai la destra all'opera delle tue mani". E' come se dicesse apertamente: Se la tua creatura corruttibile può sussistere fino all'incorruttibilità, è perché la mano della tua potenza la solleva e la grazia della tua attenzione la mantiene affinché possa sussistere.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Stare svegli e pregare. Il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre girare intorno a noi stessi. E questo stanca, questo annoia, questo chiude alla speranza. […]

«Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (v. 28), ammonisce il Vangelo di Luca. Si tratta di alzarsi e pregare, rivolgendo i nostri pensieri e il nostro cuore a Gesù che sta per venire. Ci si alza quando si attende qualcosa o qualcuno. Noi attendiamo Gesù, lo vogliamo attendere nella preghiera, che è strettamente legata alla vigilanza. Pregare, attendere Gesù, aprirsi agli altri, essere svegli, non chiusi in noi stessi. (Angelus, 2 dicembre 2018)