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Preghierina del 16 maggio 2024

Leggiamo ed ascoltiamo la preghierina del 16 maggio 2024

Oggi la Chiesa ricorda San Luigi Orione

Preghiera a San Luigi Orione

O Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Ti adoriamo e Ti ringraziamo dell’immensa carità che hai diffuso nel cuore di San Luigi Orione e di averci dato in lui l’apostolo della carità, il padre dei poveri, il benefattore dell’umanità dolorante ed abbandonata.

Concedici di imitare l’amore ardente e generoso che San Luigi Orione ha portato a Te, alla cara Madonna, alla Chiesa, al Papa, a tutti gli afflitti.

Per i suoi meriti e la sua intercessione, concedici la grazia che ti domandiamo per sperimentare la Tua Divina Provvidenza. Amen.

San Luigi Orione, prega per noi

Il dono dell’unità

commento al Vangelo di oggi di Gv 17,20-26, a cura di Lino Dan SJ

Cristo nulla ci dà di essere e nulla ci dà da fare che non attenga, ad un tempo, sia alla carità sia all’unità.

Madeleine Delbrel

Entro nel testo (Gv 17,20-26)

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Mi lascio ispirare

Uniti e unificati. Siamo in uno dei momenti più profondi e intimi del racconto evangelico in Giovanni: la preghiera di Gesù al Padre, con il Padre. E Gesù chiede al Padre proprio il dono dell’unità: che cioè coloro che crederanno siano in unione con lui come lui lo è con il Padre.

La vera vita del discepolo è proprio quella di poter gustare una vicinanza col Signore che ti faccia sentire “in comunione” con lui, perché lui e il Padre sono una cosa sola. Così giungi a conoscerlo, ovvero a scoprirne anche la sua gloria nel gesto più alto che è il suo dono totale sulla croce per te e per il mondo intero.

Ma il discepolo che partecipa di questa relazione di amore si sente anche unificato nella sua vita, perché si rende conto che l’amore del Padre fa sentire veramente sé stessi, fa sentire amati, accolti, partecipi di una vita riconciliata. Si avverte in queste parole una preghiera del cuore che vuole veramente far convergere tutto in un circolo di amore fra Padre, Figlio e discepoli: un Gesù che sembra quasi commosso per i suoi.

Davvero un Dio così è tutto fuorché una qualche entità lontana o astratta: la comunione di amore è il “senso” assoluto del credere.

Lino Dan SJ

Preghiamo insieme

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Preghierina del 16 maggio 2024
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Tienimi per mano

Leggiamo ed ascoltiamo insieme la struggente poesia di Herman Hesse "tienimi per mano"

Biografia dell'autore

Hermann Hesse fu uno scrittore e poeta tedesco naturalizzato svizzero, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1946. La sua vita e le sue opere sono caratterizzate da un profondo percorso di ricerca interiore e spirituale.

Origini e formazione

  • Hesse nacque a Calw, in Germania, nel 1877.
  • Figlio di un missionario protestante, trasse dalla famiglia un'educazione rigida e un precoce interesse per la cultura orientale.
  • Trascorse parte della gioventù in Svizzera, segno di un'esistenza sempre in bilico tra due mondi.

Esordio e influenze

  • Iniziò la sua carriera letteraria agli inizi del Novecento.
  • I primi romanzi risentirono dell'influenza del romanticismo tedesco.
  • Un viaggio in India segnò una svolta decisiva: la spiritualità orientale divenne una componente fondamentale del suo pensiero.

Pacifismo e impegno civile

  • Durante la Prima Guerra Mondiale si schierò contro il nazionalismo e i conflitti, mostrando un profondo spirito pacifista.
  • L'esperienza lo portò a dedicarsi all'assistenza dei prigionieri.
  • Nel 1923 ottenne la cittadinanza svizzera.

Successo e premio Nobel

  • Il romanzo "Siddhartha", pubblicato nel 1922, è considerato una delle sue opere più alte.
  • Ne "Il lupo della steppa" (1927) analizzò il disagio dell'individuo nella società moderna.
  • Nel 1946 ricevette il premio Nobel per la letteratura.

Temi e pensiero

  • La ricerca di sé stessi e il superamento delle convenzioni sono temi centrali della sua narrativa.
  • Hesse si interessò alla psicologia, intrattenendo un dialogo intellettuale con Carl Gustav Jung.
  • Le sue opere offrono una visione introspettiva dell'animo umano, aperta alla spiritualità e alla conoscenza di sé.

Leggiamo insieme

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientato…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano,
e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e non lasciarmi andare…
mai…

Ascoltiamo insieme

Podcast Favole
Le favole della buonanotte
Tienimi per mano
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Cosa significa essere generosi?

Meditazione di oggi 16 maggio 2024: cosa significa essere generosi?

La parola "generoso" è spesso definita in questi termini:

  • aperto a dare o a condividere;
  • disposto a dare aiuto o sostegno;
  • altruista.

La generosità non è un concetto limitato ai benestanti, a coloro che hanno dei doni particolari, o ai più fortunati. La generosità è uno stile di vita che deriva dal desiderio di onorare Dio in ogni area della vita.

Il principio di generosità è presente in tutta la Scrittura, e abbiamo Dio come miglior modello e mentore di generosità in azione. Egli ha mandato il Suo figliuolo, Gesù, come sacrificio per i nostri errori, così da poter passare l'eternità con Lui. Questa è generosità in azione.

Il Salmo 24:1 dice che "al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti…" Tutto ciò che possediamo quindi appartiene a Dio e ci è affidato da Lui. Egli è il proprietario e noi i Suoi amministratori; e ai migliori amministratori vengono spesso affidate più cose da gestire.

Non importa quanto abbiamo: importa cosa facciamo con quello che abbiamo.

Vivremo una vita generosa quando inizieremo a vedere tutto ciò che abbiamo come un dono che viene da Dio. Solo allora la nostra mentalità passerà da "Questo mi appartiene?" a "Come posso condividerlo?"

Quindi adesso pensa a come vedi le cose che Dio ti ha dato. Le vedi come doni dall'alto da condividere, o come risultati e possedimenti che ti sei guadagnato? Cosa puoi fare per iniziare a essere più generoso?

La Parola del 16 maggio 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 16 maggio 2024

Giovedì della VII settimana di Pasqua

Prima Lettura

È necessario che tu dia testimonianza anche a Roma.

Dagli Atti degli Apostoli
At 22,3023,6-11

In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l'assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c'è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest'uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 15 (16)

R. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli ìnferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.


 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Siano tutti una cosa sola,
come tu, Padre, sei in me e io in te,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Gv 17,21)

Alleluia.

Il Vangelo del 16 maggio 2024

Siano perfetti nell'unità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore.

Simeone il Nuovo Teologo (ca 949-1022)

monaco greco

Inni 47, SC 196 (trad. cb© evangelizo)

"... Perché contemplino la mia gloria!" (Gv 17,24)

Tu che sei lassù col Padre e ti trovi con noi, (...) ci hai mostrato la luce della tua gloria immacolata, dammela, sì, ancora adesso, ed essa non mi lasci più! Dammi di contemplare sempre in essa, o Verbo, di cogliere come è la tua bontà inaccessibile, tocca e fulmina la mia intelligenza, trasporta il mio spirito, e accendi nel mio cuore il fuoco del tuo amore! E' questa luce che, dispiegandosi in fiamma del desiderio divino, mi fa vedere meglio la tua gloria, o mio Dio; mentre ti adoro , ti supplico, Figlio di Dio, accordami questa gloria, da subito e per l'avvenire, di possederla e per mezzo di essa contemplare, Dio, eternamente! (...) Sì, Pastore compassionevole, buono e dolce, che vuoi la salvezza di tutti coloro che credono in te, abbi pietà, esaudisci la preghiera che ti rivolgo: Non irritarti, non volgere da me il tuo volto, ma insegnami a compiere la tua volontà, poiché non cerco che la mia volontà si faccia, ma la tua, al fine di servire te, Misericordioso! Ti scongiuro, abbi pietà, tu che sei per natura pietoso, e fa' ciò che è utile alla mia anima miserabile, perché tu, tu solo sei il Dio amico dell'uomo, increato, senza fine, onnipotente, veramente, vita e luce di coloro che ti amano e sono attraverso te, Amico dell'uomo, così tanto amati! Mettimi fra loro, Maestro, e della tua gloria divina rendimi partecipe, fammi coerede, poiché a te, Padre, col Figlio coeterno e lo Spirito Santo, appartiene la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Dobbiamo essere uno, una sola cosa, come Gesù e il Padre sono una sola cosa. Questa è proprio la sfida di tutti noi cristiani: non lasciare posto alla divisione fra noi, non lasciare che lo spirito di divisione, il padre della menzogna entri in noi. Cercare sempre l’unità. […] Gesù prega perché noi siamo uno, una sola cosa. E la Chiesa ha tanto bisogno di questa preghiera di unità”. E un altro consiglio che Gesù ha dato in questi giorni di congedo è di rimanere in Lui: ‘Rimanete in me’. E chiede questa grazia […] ‘Padre, voglio che quelli che mi hai dato, anch’essi siano con me dove sono io’. Cioè, che questi rimangano là, con me. Il rimanere in Gesù, in questo mondo, finisce nel rimanere con Lui ‘perché contemplino la mia gloria’. (Omelia da Santa Marta, 21 maggio 2015)

Omelia di Papa Francesco a Santa Marta del 21 maggio 2015

Ascoltiamo il Vangelo

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