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Un urto frontale con il cancro: che botta!

Sommario

Alle 15.50 entriamo con Eugenio nella sala TAC dove faranno la simulazione e la maschera facciale, nel suo caso anche fino alle spalle.

Prima sarà riscaldata con acqua calda ma solo dopo qualche secondo si raffredda e modellata che segue il profilo del volto.

A colloquio

Una infermiera ci invita a raggiungere il prof. Balducci nel suo studietto.

Ci dice, con sincerità e lucidità scientifica, che il percorso su Eugenio lo tentano solo perché è un ragazzo, altrimenti, data l’estensione e la proliferazione delle metastasi, avrebbero desistito.

Gelo nelle vene.

Balducci parla, ma io sono assente.

Evito di svenire.

Farà comunque il ciclo di radioterapia per 1 mese, dopo si vedrà come risponde.

La scienza farà il suo corso, ma, sinceramente Balducci confida di più nell’aiuto di Dio.

che botta
Eugenio nella saletta Gemelli

Alle 16.50 finisce questa simulazione. La maschera è pronta.

Eugenio sta bene. I movimenti sono spesso insulsi, smodati. Ma siamo ormai abituati, fanno parte del nuovo Eugenio.

Le sue domande sono ripetitive e quasi sempre uguali: gli interessa sempre del cibo, del pranzo, della merenda. È sempre affamato. Sarà un bene?


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