Leggi e ascolta la preghierina del 27 settembre 2023
Lezioni di stile
commento al Vangelo di oggi di Lc 9,1-6
La bellezza da sola persuade gli occhi degli uomini senza aver bisogno d’avvocati.
William Shakespeare, Il ratto di Lucrezia
Entro nel testo (Lc 9,1-6)
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche.
In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite.
Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Mi lascio ispirare
Seguire Gesù implica necessariamente annunciarlo, perché quando si fa esperienza dell’amore e del perdono non lo si può trattenere.
L’annuncio a cui siamo chiamati non è basato sulle parole, ma sulla testimonianza: sentirsi figli amati diventa, naturalmente e spontaneamente, vivere da figli amati e mostrarsi figli amati. Non può esserci intimismo, in questo.
Nell’inviare i dodici, e noi con loro, ad annunciare, Gesù indica chiaramente quale deve essere il nostro stile. Perché siamo fatti noi annuncio vivente, immagine di Lui.
E lo stile è, in una parola, libertà.
Essere liberi nella povertà, privi di pastoie e blocchi autogenerati, liberi dall’ansia per un futuro che crediamo sempre di doverci costruire da soli, liberi da doppi abiti e doppi volti. Liberi anche da qualsiasi tipo di rancore, che come polvere ci rimane attaccato addosso quando di fronte a noi troviamo un muro di ostilità.
In questo modo, dove il volto e la bellezza di Dio traspaiono e vengono accolti, la relazione con l’altro si fa intima: Gesù ci invita ad entrare nella vita della gente, del fratello, del collega, dell’amico, a “rimanere là”, a condividere il cibo, a non essere una meteora ma a essere partecipi pienamente della vita del prossimo, da guariti, operando guarigioni.
Rifletto sulle domande
In che modo sento e vivo la libertà a cui Gesù mi invita?
Cosa smuove in me l’idea dell’annuncio?
Dove, nel mio modo di parlare, di vivere, di relazionarmi, lascio intravedere Cristo?
fonte © GET UP AND WALK
Preghiere per il mese di settembre
Vincenzo de’ Paoli, nome originale Vincent de Paul, è stato un presbitero francese, fondatore e ispiratore di numerose congregazioni religiose come la Congregazione della missione, le Dame della carità e, poco più tardi, anche le Figlie della carità, di estrazione sociale più bassa rispetto alle Dame. leggi ancora
Preghiera dei Vincenziani
Signore, fammi buon amico di tutti.
Fa’ che la mia persona ispiri fiducia:
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce lontano da Te,
a chi vorrebbe cominciare e non sa come,
a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.
Signore aiutami,
perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente,
con il cuore chiuso, con il passo affrettato.
Signore, aiutami ad accorgermi subito:
di quelli che mi stanno accanto,
di quelli che sono preoccupati e disorientati,
di quelli che soffrono senza mostrarlo,
di quelli che si sentono isolati senza volerlo.
Signore, dammi una sensibilità
che sappia andare incontro ai cuori.
Signore, liberami dall’egoismo,
perché Ti possa servire,
perché Ti possa amare,
perché Ti possa ascoltare
in ogni fratello
che mi fai incontrare.
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