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Leggi e ascolta la preghierina del 10 novembre 2023

Darsi da fare

commento al Vangelo di oggi di Lc 16,1-8

Solo quando si amano la vita e la terra, al punto tale che sembra che con esse tutto sia perduto e finito, si può credere alla resurrezione dei morti e ad un mondo nuovo; solo se l’ira e la vendetta di Dio contro i suoi nemici restano realtà valide, qualcosa del perdono e dell’amore verso i nemici può toccare il nostro cuore. Chi vuole essere e sentire troppo frettolosamente e troppo direttamente in modo neotestamentario, secondo me non è un cristiano.

Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa

Entro nel testo (Lc 16,1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.

Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.

Lʼamministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie lʼamministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.

So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dallʼamministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.

Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili dʼolio”.

Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”.

Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”.

Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.

Il padrone lodò quellʼamministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.

I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

Mi lascio ispirare

Perché Gesù racconta questa storia di furbizia ed egoismo? Comʼè che sembra lodare la disonestà e la scaltrezza?

Non era lui che ci aveva insegnato a perdonare sempre, senza condizioni, ad amare fino a scegliere lʼultimo posto, a dare fino a rimetterci, ad affidarci a Dio senza preoccuparci neanche del necessario, fino a diventare completamente liberi ed estremamente fragili?

Che ce ne dobbiamo fare allora di questa prospettiva così mondana?

Perché il Signore ci mette a confronto con «i figli di questo mondo» preferendo la loro scaltrezza, accusandoci quasi di essere troppo ingenui?

Se cʼè una cosa bella del Vangelo, è che non può essere in nessun modo schematizzato o ridotto a una filosofia o a un sistema etico.

È una raccolta di storie, e quindi pieno di contraddizioni; una parte può confermarci in un’idea, ed ecco ne arriva un’altra che subito ce la mette in crisi.

È il dinamismo stesso della vita, in cui procediamo per passi avanti e passi indietro, tentativi, aggiustamenti, incontri, ripensamenti… Cristo non è una legge da applicare, ma un amico che ci guarisce, ci guida, ci aiuta a non incastrarci in nessun tipo di fissazione, fosse anche la più santa.

Con una storia del genere vuole forse metterci in guardia dal rischio dello spiritualismo disincarnato: a volte cʼè da essere cristiani non solo nelle preghiere e con la pazienza, ma anche sporcandosi le mani nelle azioni più compromettenti; a volte non bisogna aspettare una consolazione, un segno o qualcosa da Dio, ma lottare per essere felici, scegliere, prendere autonomamente.

Spendersi al servizio degli altri, ma anche custodire il proprio; fidarsi, ma anche prestare attenzione; preoccuparsi delle intenzioni, ma anche dei risultati; curare lo spirito, ma anche il corpo…

Il Signore ci vuole completamente suoi, ma anche completamente nel mondo.

Harambet

fonte © GET UP AND WALK


Preghiere per il mese di novembre

10 novembre – San Leone Magno

preghierina del 10 novembre 2023
Preghierina del 10 novembre 2023 4

La Preghiera di san Leone Magno per noi

Non ti arrendere mai,

neanche quando la fatica si fa sentire,

neanche quando il tuo piede inciampa,

neanche quando i tuoi occhi bruciano,

neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,

neanche quando la delusione ti avvilisce,

neanche quando l’errore ti scoraggia,

neanche quando il tradimento ti ferisce,

neanche quando il successo ti abbandona,

neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,

neanche quando l’incomprensione ti circonda,

neanche quando la noia ti atterra,

neanche quando tutto ha l’aria del niente,

neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…

Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi… e ricomincia!

Consigli di Papa Leone Magno

– Sii dunque risoluto, o Cristiano, nella tua generosità: dona per ricevere, semina per

mietere, distribuisci per raccogliere.

– Non aver paura di fare delle spese, non stare in ansia dubitando del ricavato, perché

la tua fortuna aumenta proprio quando è ben distribuita.

– Tu devi desiderare il giusto profitto che si ottiene con l’esercizio della misericordia,

ed attendere a quel commercio da cui risulta un guadagno eterno.

– Il Signore ha voluto suggerire e raccomandare ai nostri cuori che nessuno presuma

della propria santità e nessuno diffidi della misericordia di lui, la quale con più

evidenza è glorificata quando il peccatore viene santificato e chi giace viene rialzato.

– La misura dei doni celesti non dipende dalla natura delle nostre opere.

– In questo mondo dove tutta la vita è un servizio, non si attribuisce a ciascuno ciò

che merita. Se, infatti, il Signore stesse a far caso dei peccati, nessuno potrebbe

reggere al suo giudizio.

– Dunque, dilettissimi, nulla è arduo per gli umili, nulla è duro per i miti.

– Facilmente tutti i precetti passano alla pratica quando la grazia porge aiuto e

l’obbedienza rende dolce il comando.

– Ogni giorno le parole di Dio risuonano alle nostre orecchie e ogni uomo è reso

consapevole e convinto di ciò che piace alla divina giustizia.

Preghiamo

Guarda propizio, o Pastore eterno, al Tuo gregge, e, per intercessione del beato

Leone Sommo Pontefice, assisti con perpetua protezione quegli che stabilisti pastore

di tutta la Chiesa.

O glorioso nostro protettore eletto ad essere strumento di vera carità, volgi benigno

lo sguardo ai devoti che implorano la tua santa intercessione.

Ti supplichiamo di pregare per noi e di ottenerci da Dio le grazie che meglio rispondono al bene spirituale

dell’anima nostra. Così sia. 1Pater, Ave e Gloria…

Preghiamo insieme

preghiera di abbandono
Preghierina
Preghierina del 10 novembre 2023
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