Leggi e ascolta La Parola del 21 ottobre 2021
Giovedì della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Gaspare del Bufalo sacerdote e fondatore (1786-1837)
- B. Pino Puglisi sac. a Palermo e martire (1937-1993)
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 6,19-23
Fratelli, parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza. Come infatti avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità, per l’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione.
Quando infatti eravate schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Il loro traguardo infatti è la morte.
Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
PAROLE DEL SANTO PADRE
La Chiesa non è un’organizzazione umana – è umana ma non è solo un’organizzazione umana -, la Chiesa è il tempio dello Spirito Santo.
Gesù ha portato il fuoco dello Spirito sulla terra e la Chiesa si riforma con l’unzione, la gratuità dell’unzione della grazia, con la forza della preghiera, con la gioia della missione, con la bellezza disarmante della povertà.
Mettiamo Dio al primo posto! (Omelia dalla Messa di Pentecoste, 23 maggio 2021)
Beato Columba Marmion (1858-1923)
abate
Il buon zelo
Il fuoco interiore dell’amore
Uno dei migliori frutti della vita di unione e di abbandono a Dio è mantenere vivo nell’anima il fuoco dell’amore, non solo dell’amore divino, ma anche della carità verso il prossimo.
Nel contatto frequente con il focolare dell’Amore sostanziale, l’anima si infiamma per gli interessi e la gloria del Signore, per l’estensione del regno di Cristo nei cuori. La vera vita interiore ci consegna alle anime tanto quanto a Dio: è una fonte di zelo. Quando amiamo veramente Dio, desideriamo che sia amato, che “il suo nome sia glorificato, che il suo regno venga nelle anime, che la sua volontà sia fatta in tutti” (cfr. Mt 6,9-10).
L’anima che ama veramente Dio sente profondamente le offese che vengono fatte all’oggetto del suo amore; “viene meno alla vista delle iniquità dei peccatori che trasgrediscono la legge divina” (Sal 118,53 Vg). Soffre nel vedere l’impero del principe delle tenebre diffuso dal peccato; perché Satana “si aggira sempre in cerca di una preda da divorare” (1Pt 5,8); ha dei complici ai quali spira un ardore incessante, uno zelo di odio contro le membra di Cristo Gesù.
L’anima che ama sinceramente Dio è anche divorata dallo zelo, ma per la gloria della casa del Signore (cfr. Sal 68,10). Cos’è lo zelo, infatti? È un ardore che brucia e si comunica, che consuma e si diffonde; è la fiamma dell’amore – o dell’odio – che si manifesta all’esterno attraverso l’azione.
L’anima ardente di santo zelo si spende senza contare il costo per gli interessi di Dio; cerca di servirli con tutte le sue forze.
E più la concentrazione di questo fuoco interiore è ardente, più brilla verso l’esterno. È animata da quel fuoco che Cristo Gesù è venuto a portare sulla terra e che desidera ardentemente vedere acceso in noi (cfr. Lc 12,49).
Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2022 by Remigio Ruberto
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