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I due muratori

Leggi, ascolta e medita sulla storia "i due muratori"

Leggiamo insieme

In un villaggio sulla riva di un fiume vivevano, tra gli altri, due uomini.

Il primo faceva il muratore da molto tempo e qualunque cosa dovesse fare si assicurava prima di essere in grado di fronteggiare ogni possibile pericolo e imprevisto, investendo molto tempo nella preparazione.

Il secondo faceva anch’egli il muratore da molto tempo ma a differenza del primo preferiva agire piuttosto che organizzare, correndo sempre più rischi di quanto fosse raccomandabile e finendo spesso i mattoni prima di essere arrivato al tetto.

Un giorno arrivò al villaggio una fornitura di mattoni così sostanziosa da permettere a entrambi di costruirsi una nuova casa.

Il secondo muratore si buttò a capofitto nell’impresa, prendendo ogni giorno un certo numero di mattoni, spesso erano pochi, qualche volta troppi, ma ogni giorno doveva comunque fare ritorno al magazzino perdendo molto tempo.

Per la costruzione aveva scelto la riva del fiume, perché il panorama era bello e la terra facile da scavare, inoltre, grazie ad alcuni alberi abbastanza alti, non aveva bisogno di costruire impalcature, potendo salire su di essi per mettere i mattoni più in alto. Il progetto era ambizioso, e tutto nella sua testa, così la casa spesso cambiava aspetto durante la costruzione.

Talvolta le finestre si trovavano troppo vicine tra di loro, o davano su un altro muro. Quando arrivò a costruire l’impianto idraulico andò a comprare dei tubi e, con svolte e giravolte, riuscì a portare l’acqua in casa; con l’impianto elettrico fece la stessa cosa, ma le resistenze erano spesso insufficienti alla gran quantità di energia che gli serviva.

Il primo muratore si dedicò al progetto con altrettanto entusiasmo ma più cautela.

Prima di tutto andò da un geologo e gli chiese quale fosse il punto più sicuro dove costruire la casa, dopodiché convocò un elettricista e un idraulico e chiese loro indicazioni su come e dove mettere gli impianti. Infine, con diversi giorni di ritardo rispetto al secondo muratore cominciò la costruzione.

Prima pose le impalcature e poi vi costruì dentro la casa. Ogni giorno andava a prendere la quantità di mattoni che aveva precedentemente calcolato e li usava tutti ogni volta. Man mano che procedeva con i muri, l’idraulico e l’elettricista gli portavano tubi e cavi, aiutandolo nella posa degli impianti e insegnandogli qualcosa del loro mestiere.

Inutile dire che nei giorni di pioggia la casa del secondo muratore si allagava inevitabilmente, al contrario di quella del primo, costruita su un terreno più rialzato e meno argilloso che assorbiva l’acqua senza difficoltà.

Con il tempo la casa del secondo muratore si riempì di muffa, perché con tutte quelle giravolte e le giunture sbagliate i tubi perdevano spesso, aumentando l’umidità, mentre quella del primo muratore restava asciutta e calda.

Mentre poi quest’ultimo poteva fare una lavatrice e passare l’aspirapolvere il secondo muratore poteva fare solo una delle due cose alla volta, perché non aveva elettricità a sufficienza.

Dopo aver finito di costruire la propria casa il primo muratore poté godersi la nuova abitazione, calda e accogliente, mentre il secondo muratore non aveva nemmeno tempo di riposarsi dato che era sempre impegnato a cercare di tappare le falle che inevitabilmente si aprivano nella sua casa.

– – – – – – – – – – –

Costruire una casa è un po’ come costruire la propria vita, il luogo dove si trascorreranno le proprie giornate e dove si vivranno le proprie esperienze.

E’ un vero e proprio lavoro, un’impresa faticosa, che necessita di tante cose, impegno e preparazione.

Un lavoro che può essere fatto da soli ma che sarebbe meglio fare in compagnia.

Costruire la propria casa, la propria vita, è una cosa da fare con le giuste protezioni, per non ferirsi.

Attrezzarsi dei giusti strumenti è importante come importante è farsi aiutare perché è difficile essere muratore, idraulico, ingegnere ed elettricista nello stesso tempo mentre è più facile trovare in qualcun altro quello di cui si ha bisogno per lavorare in sicurezza, per non farsi male.

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