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Lesen und hören Sie das Wort vom 15. August 2020

Heute feiern wir die Aufnahme Mariens in den Himmel. E’ un dogma cattolico che afferma che Maria, madre di Gesù, al momento della sua morte (“Mariä Entschlafung“) zog sofort mit Seele und Körper ins Paradies, wo er „vermutet”, cioè ricevuta, accolta.

«Es war bequem– schreibt St. John Damascene –che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio ".

Maria erscheint zum letzten Mal in den Schriften des Neuen Testaments im ersten Kapitel der Apostelgeschichte Vers. 14″Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.“ Sie ist inmitten der Apostel, betet im Obergemach und erwartet die Herabkunft des Heiligen Geistes.

Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l’abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine “dormizione” è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria.

Im Osten begann gegen das fünfte Jahrhundert der Marienkult unter Christen und den monophysitischen Ostkirchen (der armenischen und koptischen Völker) unter dem Namen "Dormitio virginis“, verstärkt in seiner Verbreitung durch den Kaiser Maurice (582-602), der seine Feier im ganzen Reich anordnete; im Westen erreichte es im sechsten Jahrhundert Spanien und Gallien, und in Rom wurde es 650 am 15. August unter dem Namen Dormitio oder Himmelfahrt gefeiert.

A "Verfassung“ von S. Sergio I. (687-701) spricht vom Fest der Dormitio, zu dem eine feierliche Prozession stattfand.

Dieser Brauch verbreitete sich mit St. Leo IV (847-855), der die Vigil und die Oktave feiern ließ.

La definizione dogmatica, pronunciata dal Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958) il 1° novembre del 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L’unione definitiva, spirituale e corporea, dell’uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in un certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.

Im Lichte dieser Lehre, die ihre Grundlage in der Heiligen Schrift hat, im sogenannten „Protoevangelium”, contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù.

Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell’amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest’intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l’assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.

Aus der Predigt von Papst Benedikt XVI(Castel Gandolfo, 15. August 2008)

Liebe Brüder und Schwestern,

torna ogni anno, nel cuore dell’estate, la Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, la più antica festa mariana. […]

Chiediamo a Maria di farci quest’oggi dono della sua fede, quella fede che ci fa vivere già in questa dimensione tra finito e infinito, quella fede che trasforma anche il sentimento del tempo e del trascorrere della nostra esistenza, quella fede nella quale sentiamo intimamente che la nostra vita non è risucchiata dal passato, ma attratta verso il futuro, verso Dio, là dove Cristo ci ha preceduto e dietro a Lui, Maria.

Wenn wir Maria Himmelfahrt betrachten, verstehen wir besser, dass unser Alltag, obwohl er von Prüfungen und Schwierigkeiten geprägt ist, wie ein Fluss dem göttlichen Ozean entgegenfließt, der Fülle der Freude und des Friedens entgegen. Wir verstehen, dass unser Sterben nicht das Ende ist, sondern der Eintritt in ein Leben, das keinen Tod kennt. Unser Setzen am Horizont dieser Welt ist ein Wiederaufleben am Anbruch der neuen Welt, des ewigen Tages.

""Maria, während du uns in der Anstrengung unseres täglichen Lebens und Sterbens begleitest, halte uns ständig auf die wahre Heimat der Glückseligkeit ausgerichtet. Helfen Sie uns, das zu tun, was Sie getan haben".

Cari fratelli e sorelle, cari amici che questa mattina prendete parte a questa celebrazione, facciamo insieme questa preghiera a Maria. Davanti al triste spettacolo di tanta falsa gioia e contemporaneamente di tanto angosciato dolore che dilaga nel mondo, dobbiamo imparare da Lei a diventare noi segni di speranza e di consolazione, dobbiamo annunciare con la vita nostra la risurrezione di Cristo.

""Aiutaci tu, Madre, fulgida Porta del cielo, Madre della Misericordia, sorgente attraverso la quale è scaturita la nostra vita e la nostra gioia, Gesù Cristo. Amen".

Erste Lesung

Aus dem Buch der Apokalypse des Apostels Johannes
Offb 11,19a; 12.1–6a.10ab

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza.

Am Himmel erschien ein grandioses Zeichen: eine in die Sonne gekleidete Frau mit dem Mond unter ihren Füßen und einer Krone aus zwölf Sternen auf ihrem Kopf. Sie war schwanger und schrie vor Schmerzen und der Mühe der Geburt.
Dann erschien ein weiteres Zeichen am Himmel: ein riesiger roter Drache mit sieben Köpfen und zehn Hörnern und sieben Diademen auf seinen Köpfen; Sein Schwanz zerrte ein Drittel der Sterne am Himmel und schleuderte sie auf die Erde.
Der Drache stellte sich vor die gebärende Frau, um das Kind gleich nach der Geburt zu verschlingen.

Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio.

Dann hörte ich eine laute Stimme im Himmel, die sagte:
„Jetzt ist es geschafft
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo».

Zweite Lesung

Aus dem ersten Brief des heiligen Apostels Paulus an die Korinther
1Kor 15:20–27a

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.

Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.

Denn es ist notwendig, dass er regiert, bis er alle Feinde unter seine Füße gelegt hat. Der letzte Feind, der vernichtet wird, wird der Tod sein, denn alles wurde ihm unter die Füße gelegt.

EVANGELIUM DES TAGES

La Parola del 15 agosto 2020
La Parola del 15 agosto 2020 7

Aus dem Evangelium nach Lukas
Lukas 1:39-56

In jenen Tagen machte sich Maria auf und ging eilig in das Bergland, in eine Stadt in Juda.
Als sie das Haus von Zaccarìa betrat, begrüßte sie Elisabeth. Sobald Elisabeth Marias Gruß hörte, hüpfte das Baby in ihrem Bauch.
 
Elisabeth wurde vom Heiligen Geist erfüllt und rief mit lauter Stimme: „Gesegnet seid ihr unter den Frauen und gesegnet ist die Frucht eures Leibes!“ Was verdanke ich der Mutter meines Herrn, dass sie zu mir kam? Siehe, sobald dein Gruß meine Ohren erreichte, hüpfte das Kind vor Freude in meinem Schoß. Und gesegnet ist sie, die an die Erfüllung dessen glaubte, was der Herr ihr gesagt hatte.“

Dann sagte Maria:
„Meine Seele preist den Herrn
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
weil er auf die Demut seines Dieners blickte.
Von nun an werden mich alle Generationen gesegnet nennen.
Großartige Dinge hat der Allmächtige für mich getan
und heilig ist sein Name;
von Generation zu Generation seine Barmherzigkeit
für diejenigen, die es fürchten.

Er erklärte die Kraft seines Arms,
er hat die Stolzen in den Gedanken ihrer Herzen zerstreut;
Er stürzte die Mächtigen von ihren Thronen,
er erhob die Geringen;
er hat die Hungrigen mit Gutem gesät,
schickte die Reichen mit leeren Händen davon.

Er half seinem Diener Israel,
in Erinnerung an seine Barmherzigkeit,
wie er unseren Vätern sagte,
für Abraham und seine Nachkommen in Ewigkeit.“
 
Maria blieb etwa drei Monate bei ihr und kehrte dann nach Hause zurück.

WÖRTER VON HEILIGER VATER

Wir haben das Lied gehört Maria, TheMagnificat: è il cantico della speranza, è il cantico del Popolo di Dio in cammino nella storia. È il cantico di tanti santi e sante, alcuni noti, altri, moltissimi, ignoti, ma ben conosciuti a Dio: mamme, papà, catechisti, missionari, preti, suore, giovani, anche bambini, nonni, nonne: questi hanno affrontato la lotta della vita portando nel cuore la speranza dei piccoli e degli umili.

Maria dice: «L’anima mia magnifica il Signore» – anche oggi canta questo la Chiesa e lo canta in ogni parte del mondo. (Santa Marta, 15 agosto 2013)

Heiliger Amadeus von Lausanne (1108-1159)

Zisterziensermönch, später Bischof
Marienpredigt VI, SC 72

„Steh auf, mein Freund, meine Schönheit, und komm!“ (Ct 2,10)

E’ Lui tuo figlio, o Maria! E’ lui che, per te, è risorto dai morti il terzo giorno e, nella tua carne, è salito al di sopra di tutti i cieli per riempire ogni cosa. Tu possiedi dunque la tua gioia, o beata, hai ricevuto l’oggetto del tuo desiderio e la corona sul capo. Ti porta la sovranità del cielo per la gloria, la regalità del mondo per la misericordia, il dominio sull’inferno per la potenza. Con sentimenti diversi, tutte le creature rispondono alla tua gloria così grande e ineffabile: gli angeli con l’onore, gli uomini con l’amore, i demoni col timore.

Poiché tu sei venerabile per il cielo, amabile per il mondo, terribile per l’inferno. Rallegrati dunque e sii felice, poiché è risorto colui che ti accoglie, che è la tua gloria, che esalta il tuo capo. Ti sei rallegrata al suo concepimento, afflitta nella passione. Di nuovo rallegrati nella sua risurrezione e nessuno ti toglierà questa gioia, poiché Cristo risorto dai morti non muore più, la morte non ha più potere su di lui.

Anche lo Spirito Santo ti dice: “Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna” (Ct 2,10-12). (…)

L’incensiere segue l’incenso; alzato dalla mano del Signore, sale fino al trono di Dio. Sale, circondato dal seguito di spiriti angelici che gridano dall’alto: “Che cos’è che sale dal deserto come una colonna di fumo, esalando profumo di mirra e d’incenso e d’ogni polvere aromatica?” (Ct 3,6)

Vangelo del giorno
Das Evangelium des Tages
Das Wort vom 15. August 2020
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