Voi dunque pregate così.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.
Semplicità
Roberto Pasolini

Conquistato dalla grazia di Cristo, Paolo ha parlato con franchezza alle prime comunità dove lo Spirito lo ha guidato a compiere l’opera di evangelizzazione. La debolezza e la follia della croce sono state l’anima tanto della sua vita, quanto della sua predicazione. Al punto da non temere in alcun modo di poter essere, o sentirsi, inferiore ad altri «super apostoli» — mai assenti nella storia — che presumono di poter edificare la chiesa sull’arte del parlare o sul fascino di dottrine suadenti.
Decadiamo dallo statuto della semplicità evangelica ogni volta che torniamo a dire e poi a non fare, a promettere e poi a non mantenere, a sedurre senza realmente voler bene. In altre parole, quando dalla nostra bocca escono parole vane, suoni non accompagnati da alcuna forza, che non producono nulla. Il vangelo prescrive una cura: cominciare, anzitutto, a risparmiare sillabe, riducendo quello spreco di suoni che spesso crea confusione nei rapporti e introduce illusioni nell’animo. A cominciare dal nostro rapporto con Dio.
Purificare la preghiera dagli eccessi verbali è scuola di pazienza e di umiltà. Ci educa a credere che molta della felicità che andiamo cercando, in realtà, ci sta già aspettando da qualche parte. Se ne avvertiamo la mancanza è solo perché le nostre vie sono ancora abbastanza lontane da quelle su cui Dio desidera farci camminare. Pregare il Padre con poche parole significa imparare a rimanere docilmente davanti alla sua volontà, nell’attesa che diventi presto anche la nostra. Nella fiducia che i nostri desideri verranno ascoltati non a forza di parole, ma con parole forti di speranza. Quelle sobrie, sincere, cordiali, che un figlio rivolge con naturalezza al suo babbo.
fonte © nellaparola.it
Ascoltiamo insieme
Per gentile concessione © ♥ Padre Gaetano Piccolo SJ