Meditazione di oggi 5 maggio 2024: come vincere l'orgoglio?
"Sto bene." "Ci penso io." "È un mio problema, non tuo."
Tutti vogliamo essere conosciuti, ma a volte sembra più facile nascondersi dietro maschere di autosufficienza. Potremmo dire a noi stessi che non vogliamo appesantire gli altri con i nostri problemi, ma quello che stiamo veramente dicendo è che crediamo di poter (e dover) gestire tutto da soli. Questo può sembrare auto-protettivo, ma è una forma di orgoglio che ci isola e ci indebolisce.
L'orgoglio è semplicemente avere una visione di noi stessi e delle nostre capacità che non corrisponde alla realtà. È uno dei metodi più efficaci che il diavolo usa per isolarci perché ci fa credere che stiamo meglio da soli.
E quindi, come lo combattiamo? L'apostolo Pietro ci consiglia di "rivestirci" di umiltà (1 Pietro 5:5). Lo facciamo prendendoci cura degli altri, vegliando sugli altri e accettando l'autorità e la saggezza che gli altri ci offrono (1 Pietro 5:1-4). Questo richiede reciproca vulnerabilità, fiducia e autenticità.
Trattare gli altri con umiltà ci insegna come rispondere a Gesù.
Gesù sa di cosa abbiamo bisogno e Dio vuole che gettiamo le nostre ansie su di Lui. Ma, portare a Lui le nostre preoccupazioni, ferite, difficoltà e sofferenze, è un atto di resa da parte di chi si riconosce vulnerabile. Non possiamo farlo se prima non riconosciamo il nostro bisogno di Lui.
Quando Pietro dice di "gettare le nostre preoccupazioni" su Dio, sta dicendo ai suoi lettori di venire apertamente e onestamente a Dio in modo che al momento giusto, Egli possa liberarli. Dio si oppone a chiunque pensa di non aver bisogno di Lui, ma mostra grazia e amore senza fine verso coloro che Lo cercano (1 Pietro 5:5).
Quindi, prenditi qualche momento per riflettere sulle tue preoccupazioni attuali. Cosa hai bisogno di portare a Dio? Immaginati mentre consegni a Lui tutte le tue preoccupazioni e immagina di ricevere la Sua pace in cambio.
