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La pioggia ballerina

Leggiamo ed ascoltiamo la fiaba de "la pioggia ballerina"

C'era una volta una goccia di pioggia molto vivace e curiosa. Non come le altre gocce, che si limitavano a cadere pesantemente sulla terra, bagnando tutto ciò che incontravano. No, questa goccia amava ballare! Ogni volta che si staccava dalla nuvola, invece di scendere dritta, si lanciava in capriole e piroette nell'aria.

"Guarda come ballo!" gridava alle altre gocce, che la guardavano sbalordite. "È così divertente!"

Un giorno, mentre stava danzando, la goccia si rese conto che, invece di cadere a terra, rimbalzava sulle foglie degli alberi, sui tetti delle case e sui prati verdi. Era come se la terra la respingesse, invitandola a continuare a giocare.

"È fantastico!" esclamò la goccia, sempre più entusiasta. "Posso ballare per sempre!"

Così, la goccia continuò a saltare e a volteggiare, sempre più in alto, fino a ritrovarsi tra le braccia di una nuvola. Le altre gocce la accolsero con curiosità, chiedendole dove fosse stata.

"Ho ballato sulla terra!" rispose la goccia, scintillando di gioia. "È stato bellissimo!"

Da quel giorno, tutte le gocce della nuvola decisero di seguire l'esempio della goccia ballerina. Quando pioveva, si potevano vedere migliaia di piccole gocce che danzavano nell'aria, creando uno spettacolo meraviglioso. La terra, invece di apparire triste e bagnata, sembrava gioiosa e piena di vita.

E così, grazie alla goccia ballerina, la pioggia diventò un evento magico, un momento di festa per tutti.

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
La pioggia ballerina
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Commento al Vangelo del 8 dicembre 2024

Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Disegno d'amore

Roberto Pasolini

La festa dell’Immacolata Concezione ci fa contemplare il grande mistero dell’Incarnazione del Verbo del Padre dalla prospettiva della Vergine Madre, colei che ha saputo e potuto spalancare le porte al desiderio di salvezza di Dio per ogni uomo. La particolare condizione di Maria, fin dal suo concepimento, non è un dato teologico contenuto esplicitamente nelle Scritture, ma il frutto di una riflessione maturata senza soluzione di continuità lungo i secoli nell’intelligenza credente del popolo di Dio.

La concezione senza peccato di Maria va compresa come una libera iniziativa di Dio Padre in relazione al dono del suo Figlio unigenito per la salvezza del mondo. Nella vergine di Nazaret possiamo contemplare con un largo anticipo, nella carne di una creatura umana, gli effetti della redenzione di Cristo che si sarebbero manifestati pienamente nella sua Pasqua eterna. Per cogliere tutto lo spessore di questa mirabile iniziativa divina, occorre partire da quel momento drammatico che la nostra tradizione ha definito “peccato originale”, cioè quando l’uomo ha cominciato a nutrire paura nei confronti del suo Creatore:

«Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto» (Gen 3,10).

Per salvare l’uomo precipitato nell’abisso del sospetto, Dio ha dovuto fare i conti con la necessità di dialogare con un cuore semplice, in cui la sua parola avrebbe potuto trovare ascolto e dimora. È molto importante cogliere questa premessa, perché la condizione di Maria non sia compresa all’insegna del privilegio, ma della piena solidarietà con l’Adamo decaduto dall’amicizia con Dio a causa del peccato: «O Padre, che nell’Immacolata concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato [...]» (cf. Colletta). Dio, quindi, non ha concesso uno speciale favore a Maria creandola senza peccato, ma ha cominciato a fare con lei quanto desidera operare con tutti: elargire gratuitamente il suo sommo bene, per far conoscere al nostro cuore spaventato e smarrito la grandezza del suo amore, che strappa la nostra vita dalla solitudine e dal peccato. D’altra parte, se è vero che solo Maria è stata scelta per essere la Madre del Signore, è altrettanto vero che tutti siamo stati «scelti» da Dio 

«prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4).

Questo è «il disegno d’amore della sua volontà» (1,5).

Dal vangelo di Luca possiamo intuire come la tenebra cancellata dal cuore di Maria sia, in fondo, la più velenosa e nascosta delle paure: il timore di non essere in grado di ascoltare e fare la volontà di Dio. Nel percorso dell’Annunciazione, Maria si rivela una creatura segnata dal timore di fronte all’Altro, eppure serenamente aperta e capace di lasciarsi condurre oltre se stessa: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» (Lc 1,34). La proposta di Dio è immensa, audace. Eppure, il cuore della Vergine scopre di poter restare in piedi di fronte all’angoscia della morte, sentendosi al sicuro nel disegno di amore dell’Altissimo, al riparo della «sua ombra» (1,35). Per questo non può che concludere il suo dialogo con la volontà del Padre abbracciando con gioia ed entusiasmo quanto le è stato appena proposto:

«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).

Il cuore immacolato di Maria non si rivela solo nella capacità di aderire all’inaudito progetto di Dio, ma anche nella libertà di non esigere da Dio altro se non il rispetto della propria partecipazione all’universale disegno della salvezza: «E l’angelo partì da lei» (1,38). Dopo l’Annunciazione, la «piena di grazia» diventa vuota di privilegi, umile custode del grande destino di ogni essere umano: «il Signore è con te» (1,28). Per sua intercessione, ogni discepolo di Cristo può tornare a desiderare la liberazione «da ogni colpa» (preghiera sulle offerte). Soprattutto la guarigione del cuore che si ostina a temere e a tremare, anziché consegnarsi alla realtà della vita nuova in Cristo, nella speranza che

«nessuna parola da parte di Dio sarà impossibile» (cf. Lc 1,37).

La Parola del 8 dicembre 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 8 dicembre 2024

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - SOLENNITÀ

II Domenica di Avvento

Prima Lettura

Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

Dal libro della Gènesi
Gen 3,9-15.20
 
[Dopo che l'uomo ebbe mangiato del frutto dell'albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)

R. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 1,3-6.11-12

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, 
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d'amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati - secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà -
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Parola di Dio.

Si dice il Credo.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Rallégrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne. (Cf. Lc 1,28.42)

Alleluia.

Il Vangelo del 8 dicembre 2024

Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Libro delle ore del Sinai (9° secolo)

Stikira e Canone al precursore, SC 486 (trad. cb© evangelizo)

Ricordati di noi, santo Precursore!

Ti ho invocato, Precursore, di giorno e di notte: vieni in mio aiuto, o divino Battista, a me che nella tua persona ho guadagnato un avvocato presso il Creatore, possa esser salvato dal castigo. Tu, il più bel neonato del deserto, Precursore, e l'autentico amico di Cristo, O Sapiente, liberami con le tue preghiere da ogni amicizia pericolosa. (...) Giovanni, tu che hai battezzato il Signore, grazie alla tua intercessione correggi l'incorreggibile che sono io e salvami (...) dal fuoco che brucia eternamente. (...) Giovane Virgulto che spunta nel deserto, Precursore di Cristo, strappa dalle radici la negligenza che senza posa rispunta in me e fammi degno di produrre frutti di penitenza. E' un seno sterile che ti porta, Frutto illustrissimo, tu che hai reso fecondi cuori ormai senza frutti; ma con fede grido a te: "O Battista, porta via i miei pensieri infruttuosi!"

Parole del Santo Padre

Oggi, solennità dell’Immacolata Concezione, il Vangelo ci presenta la scena dell’Annunciazione (cfr Lc 1,26-38). Essa mostra due atteggiamenti di Maria che aiutano a capire come lei abbia custodito il dono unico che ha ricevuto, quello di un cuore totalmente libero dal peccato. E questi due atteggiamenti sono lo stupore per le opere di Dio e la fedeltà nelle cose semplici.

Vediamo il primo: lo stupore. […] È un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé. Ed è anche importante testimoniare questo stupore davanti agli altri, parlando con umiltà dei doni di Dio, del bene ricevuto, e non solo dei problemi quotidiani. […] E veniamo al secondo atteggiamento: la fedeltà nelle cose semplici. […] È precisamente con la fedeltà quotidiana nel bene che la Madonna ha permesso al dono di Dio di crescere in lei; è così che si è allenata a rispondere al Signore, a dirgli “sì” con tutta la sua vita. (Angelus, 8 dicembre 2023)