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Laura e il regno della pasta

La pasta

La pasta è un alimento base della dieta mediterranea e offre numerosi benefici per la salute. Ecco alcuni dei motivi per cui la pasta dovrebbe far parte di un'alimentazione equilibrata:

  • Fonte di energia: La pasta è ricca di carboidrati complessi, che forniscono energia a lento rilascio, ideale per affrontare la giornata.
  • Sazia a lungo: Grazie alle fibre presenti, soprattutto nella pasta integrale, la pasta aiuta a sentirsi sazi più a lungo, favorendo il controllo dell'appetito.
  • Buona fonte di vitamine e minerali: La pasta, soprattutto quella integrale, contiene vitamine del gruppo B, importanti per il metabolismo energetico e la funzione nervosa, e minerali come ferro, zinco e magnesio.
  • Basso contenuto di grassi: La pasta in sé ha un basso contenuto di grassi, rendendola un alimento leggero e adatto a molte diete.
  • Versatilità: La pasta si presta a infinite preparazioni, sia con sughi leggeri che con condimenti più elaborati, permettendo di creare piatti gustosi e salutari.
  • Indice glicemico moderato: L'indice glicemico della pasta, soprattutto se abbinata a legumi o verdure, è moderato, favorendo un rilascio graduale di zuccheri nel sangue e prevenendo picchi glicemici.

Perché scegliere la pasta integrale?

La pasta integrale, rispetto a quella raffinata, presenta ulteriori vantaggi:

  • Maggiore contenuto di fibre: Le fibre favoriscono la digestione, regolarizzano l'intestino e aiutano a mantenere un peso sano.
  • Maggiore contenuto di nutrienti: La pasta integrale conserva una maggiore quantità di vitamine, minerali e antiossidanti rispetto a quella raffinata.
  • Indice glicemico più basso: La pasta integrale ha un indice glicemico più basso, favorendo un rilascio più lento di zuccheri nel sangue.

Alcuni consigli per consumare la pasta in modo sano:

  • Variare i condimenti: Abbinare la pasta a sughi a base di pomodoro, verdure, legumi e pesce per un apporto equilibrato di nutrienti.
  • Moderare le porzioni: Anche se la pasta è un alimento sano, è importante consumarla in porzioni adeguate.
  • Scegliere sughi leggeri: Preferire sughi a base d'olio extravergine d'oliva, evitando quelli troppo grassi o ricchi di sale.
  • Accompagnare con verdure: Aggiungere abbondanti verdure fresche o cotte per arricchire il piatto di fibre e vitamine.

In conclusione, la pasta è un alimento prezioso per una dieta sana ed equilibrata, ma come tutti gli alimenti, va consumata con moderazione e in combinazione con altri cibi.

Leggiamo insieme

C'era una volta, in un piccolo villaggio tra le colline, una bambina di nome Laura. Laura aveva un segreto: amava la pasta più di ogni altra cosa al mondo. Gli spaghetti, le lasagne, i ravioli... ogni tipo di pasta era per lei un tesoro. Passava le giornate fantasticando su montagne di maccheroni al pomodoro o su mari di spaghetti alla carbonara.

Un giorno, mentre giocava nel giardino di casa, Laura trovò un vecchio libro nascosto sotto un cespuglio di rose. Era un libro antico, con pagine ingiallite e scritte strane. Curiosa, lo aprì e iniziò a leggere. A un tratto, le parole si animarono e si formò un portale luminoso. Con un balzo, Laura si ritrovò in un luogo meraviglioso: il Regno della Pasta.

In questo regno, tutto era fatto di pasta: case di cannelloni, alberi di spaghetti, un fiume di ragù che scorreva tra le colline. Laura fu accolta da un re e una regina fatti di tortellini, che le offrirono un banchetto a base di ogni tipo di pasta immaginabile. Era un sogno che diventava realtà!

Ma la felicità di Laura durò poco. Scoprì che il Regno della Pasta era minacciato da un terribile mostro fatto di pangrattato, che voleva trasformare tutto in una gigantesca polpetta. Laura, con il suo coraggio e la sua passione per la pasta, decise di affrontare il mostro.

Con l'aiuto dei suoi nuovi amici, fatti di pasta fresca, escogitò un piano ingegnoso. Preparò un piatto speciale, una lasagna gigante farcita con tutti i tipi di pasta che conosceva. Il mostro, attratto dal profumo irresistibile, si avvicinò e iniziò a mangiare avidamente. Ma la lasagna era una trappola! Dentro c'era una sorpresa: un'intera armata di forchette, che attaccarono il mostro fino a farlo scomparire.

Grati a Laura, il re e la regina le offrirono di restare nel Regno della Pasta per sempre. Ma Laura sapeva che la sua casa era nel villaggio, tra le braccia della sua famiglia. Con un po' di tristezza, ma anche con il cuore pieno di gioia, salutò i suoi nuovi amici e tornò a casa, portando con sé un piccolo barattolo di polvere magica che le permetteva di cucinare la pasta più buona del mondo.

E così, Laura continuò a vivere felice, circondata dall'affetto dei suoi cari e dalla sua amata pasta. E ogni volta che mangiava un piatto fumante, ricordava l'avventura nel Regno della Pasta e sorrideva, sapendo che la magia era sempre possibile.

Ascoltiamo insieme

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Laura e il regno della pasta
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Commento al Vangelo del 21 novembre 2024

Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

Eredità

Roberto Pasolini

Oggi la tradizione orante della Chiesa ci prende per mano per condurci dentro una memoria liturgica che, pur attingendo i suoi fondamenti teologici dai vangeli apocrifi, offre alla nostra riflessione un fondamento solido per custodire la speranza e irrobustire il desiderio della vita nuova. Ricordando il momento in cui la giovane Maria di Nazaret fece a Dio l’offerta di se stessa, non si vuole affermare la realtà storica di un avvenimento di cui non c’è traccia nella Scrittura canonica. Si vuole invece sottolineare come la disponibilità che questa figlia di Dio ha offerto a Dio sia stata preparata dall’attesa messianica presente nella fede di Israele. La frequentazione del tempio e delle liturgie celebrate in sinagoga ha senz’altro preparato la Vergine a diventare la dimora del Verbo di Dio, come già i profeti annunciavano nei tempi antichi:

«Rallégrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te» (Zc 2,14).

Il testo di Zaccaria che viene proposto dalla liturgia lascia intuire come il cuore di Maria si sia dovuto preparare attraverso una gioia sincera e umile, prima di poter varcare la soglia di una volontà di Dio unica e inconcepibile per qualsiasi essere umano. Le parole con cui i profeti prefiguravano la centralità di Israele e di Gerusalemme nel disegno di salvezza universale per tutte le genti hanno istruito, piano piano, il cuore di Maria fino a farle pensare – e persino desiderare – di poter essere lei stessa il luogo in cui la parola di Dio poteva compiersi:

«Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te» (Zc 2,15).

Nel linguaggio profetico della Scrittura, l’intenzione di Dio di porre la sua tenda in mezzo alla nostra umanità corrisponde al criterio – e al mistero – dell’elezione, il cui fine ultimo non è l’esclusione di nessuno, ma la scelta di estendere a tutti l’abbondanza di una vita eterna: «Il Signore si terrà Giuda come eredità nella terra santa ed eleggerà di nuovo Gerusalemme» (2,16).

Maria si presenta così all’Altissimo: come una terra disposta ad accogliere la linfa della sua santità dentro la sua umanità e a porsi come simbolo di eredità per quanti sono disposti a credere nella pienezza dei tempi. In questa prospettiva, la presentazione al tempio di Maria non è affatto la celebrazione di un privilegio, ma di un atto di amore con cui i tesori della grazia di Dio vengono dischiusi e resi accessibili a ogni uomo e a ogni donna. È in questa direzione che scorre la scelta del brano evangelico, dove i riflettori si accendono non tanto sulla prossimità della Vergine alla carne e alla missione del suo figlio, ma sulla scandalosa possibilità di nuovi legami nello Spirito, che l’Incarnazione ha inaugurato:

«perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,50).

Come osserva il santo vescovo di Ippona in un celebre discorso: «Perché, o carissimi, badate bene: anche voi siete membra di Cristo, anche voi siete corpo di Cristo. Osservate in che modo lo siete, perché egli dice: “Ecco mia madre, ed ecco i miei fratelli” (Mt 12,49). […] Quando dico fratelli, quando dico sorelle, è chiaro che intendo parlare di una sola e medesima eredità. Perciò anche nella sua misericordia, Cristo, essendo unico, non volle essere solo, ma fece in modo che fossimo eredi del Padre e suoi coeredi nella medesima sua eredità (dai «Discorsi» di sant’Agostino Vescovo. Disc. 25,7-8).

Mentre contempliamo, nell’offerta di tutto il suo essere a Dio, la bellezza di Maria Vergine, come modello di ogni autentica forma di consacrazione dentro la comunità dei credenti, non possiamo che dilatare lo sguardo per ricordare come il dono e la responsabilità di questa speciale intimità con Dio sia un’eredità ormai accessibile a chiunque prenda sul serio l’interrogativo del vangelo:

«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» (Mt 12,48).


Ascoltiamo insieme


La Parola del 21 novembre 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 21 novembre 2024

Presentazione della Beata Vergine Maria (memoria)

Prima Lettura

Gioisci, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo.

Dal libro del profeta Zaccarìa
Zc 2,14-17
 
Rallégrati, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te.
Oracolo del Signore.
Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore
e diverranno suo popolo,
ed egli dimorerà in mezzo a te
e tu saprai che il Signore degli eserciti
mi ha inviato a te.
Il Signore si terrà Giuda
come eredità nella terra santa
ed eleggerà di nuovo Gerusalemme.
Taccia ogni mortale davanti al Signore,
poiché egli si è destato dalla sua santa dimora.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Da Lc 1,46-55

R. Il Signore si è ricordato della sua misericordia.

L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. R.
 
Perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome. R.
 
Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. R.
 
Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote. R.
 
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre. R.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano. (Lc 11,28)

Alleluia.

Il Vangelo del 21 novembre 2024

Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 21 novembre 2024
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San Gregorio Magno (ca 540-604)

papa, dottore della Chiesa

Libro XII, SC 212 (trad. cb© evangelizo)

"Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!" (Lc 19,42)

"Gli risuonano agli orecchi voci terrificanti e in piena pace sospetta inganni" (Gb 15,21) Nulla invece è più felice di un cuore semplice perché si manifesta agli altri solo con l'innocenza, così non ha nulla da temere da alcuno. E' infatti nella semplicità come in una possente città fortificata. Non si preoccupa di aver da soffrire dagli altri ciò che non ricorda di aver fatto lui stesso. Da ciò questa saggia parola di Salomone: "Nel timore del Signore sta la fiducia del forte" (Pr 14,26). E dice ancora: "Per un cuore felice è sempre festa" (Pr 15,15). Questo il nutrimento che sempre si rinnova, così è infatti la pace della fiducia. Uno spirito sviato, al contrario, è sempre in travaglio: o pensa cose cattive contro gli altri, o le teme per sé dagli altri. E tutto quanto immagina contro il prossimo, ha paura che il prossimo lo pensi contro di lui. Da ogni parte sospetti, da ogni parte allarmi. Si ricorda di una persona, è qualcuno, ne è sicuro, che gli vuole male. Mancare della pace della fiducia, è quindi davvero sentir risuonare nelle orecchie voci terrificanti. E poi, guardate un uomo di questo tipo: succede spesso che il prossimo gli parli con semplicità, senza retropensiero ostile. Ma lui, in piena pace, sospetta un inganno, poiché chi agisce sempre con inganno non concepisce che si possa agire a suo riguardo con semplicità. (...) "Nel buio non crede di tornare a vedere la luce vedendo spade da tutti i lati" (Gb 15,22 Vg). Crede di essere circondato da trappole che lo colpiranno e perde la speranza di salvarsi.

PAROLE DEL SANTO PADRE

E allora possiamo fermarci un po’ su questa parola: famiglia. Perché è una realtà che è tanto cambiata, e sta cambiando, eppure la famiglia rimane un valore-chiave. Ma sapete quando c’è stata la vera “rivoluzione” della famiglia? Sapete chi l’ha fatta? È facile rispondere, perché le novità, quelle vere, a questo mondo le ha portate uno solo: Gesù Cristo. La vera rivoluzione della famiglia l’ha fatta Lui. E anche la famiglia, Lui, l’ha rinnovata, l’ha trasformata. In che senso? Ce lo dice un episodio del Vangelo, dove c’è una di quelle parole di Gesù che ci lasciano sconcertati, ci mettono in crisi. Lo raccontano i tre sinottici Matteo, Marco e Luca. Gesù sta predicando in mezzo ai suoi discepoli e ad altra gente e a un certo punto gli dicono: “Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi parenti che ti cercano”. Ricordate cosa risponde Gesù? Lui gira lo sguardo su quelli che stanno lì intorno a Lui e dice: “Ecco mia madre e i miei fratelli!”. E aggiunge: “Perché chi fa la volontà del Padre mio è per me fratello, sorella e madre” (cfr Mt 12,46-50; Mc 3,31-35; Lc 8,19-21). Questa parola di Gesù, se ci pensiamo bene, genera un modo nuovo di intendere la famiglia.

Vedete? All’inizio io mi sono rivolto a voi chiamandovi “fratelli e sorelle”. Non è solo una formula, un modo di dire convenzionale. No. È una realtà, una realtà nuova generata da Gesù Cristo. E come vi dicevo, questa parola di Gesù ha radicalmente rinnovato la famiglia, per cui il legame più forte, più importante per noi cristiani non è più quello di sangue, ma è l’amore di Cristo. Il suo amore trasforma la famiglia, la libera dalle dinamiche dell’egoismo, che derivano dalla condizione umana e dal peccato, la libera e la arricchisce di un legame nuovo, ancora più forte ma libero, non dominato dagli interessi e dalle convenzioni della parentela, ma animato dalla gratitudine, dalla riconoscenza, dal servizio reciproco. (Discorso al pellegrinaggio della diocesi di Asti, 5 maggio 2023)