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Leggi ed ascolta la favola fantastica de "le gocce d'oro di Soleia"
C'era una volta un piccolo regno chiamato Soleia, dove il sole splendeva sempre e il cielo era sempre azzurro. I bambini di Soleia erano felici e giocosi, ma c'era una cosa che mancava loro: la pioggia. Non avevano mai visto una goccia d'acqua cadere dal cielo e non sapevano nemmeno cosa fosse.
Un giorno, una vecchia saggia, con i capelli bianchi come la neve e gli occhi brillanti come stelle, raccontò ai bambini una storia. "Un tempo," disse, "anche a Soleia pioveva. Ma la pioggia non era come quella che conoscete voi. Le nostre gocce erano d'oro puro! Quando cadevano, illuminavano tutto con la loro luce dorata e facevano brillare i fiori e gli alberi. Erano come piccoli doni del sole."
I bambini erano incantati dalla storia. Sognavano di vedere quelle meravigliose gocce d'oro. Un giorno, mentre giocavano nel campo, videro una nuvola strana, tutta luminosa e scintillante. "Forse è la nuvola delle gocce d'oro!" esclamò un bambino.
La nuvola si avvicinò sempre di più e poi, all'improvviso, si aprì. Ma invece di gocce d'oro, ne uscì una pioggia di petali di fiori colorati. I bambini si misero a correre e a giocare sotto quella pioggia magica, ridendo e giocando.
Quando la pioggia cessò, si accorsero che tutto intorno a loro era più bello che mai. I fiori erano più colorati, l'erba era più verde e l'aria profumava di primavera.
Da quel giorno, i bambini di Soleia capirono che anche senza la pioggia d'oro, la loro terra era piena di meraviglie. E ogni volta che vedevano un arcobaleno, ricordavano la storia della vecchia saggia e sognavano di nuovo le gocce d'oro.
Morale della favola: A volte, le cose più preziose sono quelle che non possiamo vedere o toccare, come la bellezza della natura e la gioia di stare insieme. E anche se le cose cambiano, la magia può sempre essere trovata nei piccoli momenti di felicità.
Una componente fondamentale del messaggio evangelico è la giustizia di Dio, che significa essenzialmente che Dio agisce rettamente nei confronti dell'umanità.
Romani 1:17 introduce questo tema che Paolo, autore di Romani, tratta nel resto della sua lettera. Per Paolo questo versetto è la premessa delle argomentazioni presenti nei capitoli successivi.
Paolo dice in Romani 3:23 che tutti noi abbiamo voltato le spalle a Dio, e che il peccato è ciò che ci separa da Lui.
Poiché Dio è giusto e santo, e noi no, non ci saremmo mai potuti avvicinare a Lui da soli. Ci doveva essere una soluzione per colmare questo divario. Dio ha mandato Gesù al nostro posto per essere quel ponte. Così Gesù ha potuto creare un modo per permetterci di avere di nuovo un rapporto con Lui, e Dio è rimasto giusto.
Ecco perché Paolo dice che la giustizia di Dio si rivela attraverso il Vangelo. Ma chiarisce che viene attraverso la fede. Paolo dice: "Il giusto per fede vivrà" (Romani 1:17). Il giusto vivere, o vivere la nostra vita secondo la via di Dio, inizia con la fede, che è credere in ciò che Gesù ha fatto per noi.
Qualunque buona opera facciamo non ci potrà mai far guadagnare una relazione con Dio. Invece di misurare la giustizia con le buone azioni, con l'avere dei genitori cristiani o con qualche altro parametro, Dio guarda i nostri cuori. Guarda per vedere se abbiamo o meno fede in Gesù.
Tutti coloro che vengono a Dio devono farlo mediante la fede.
Possiamo avere una relazione con Dio se crediamo in Gesù e camminiamo nella fede. Facendo questo, siamo fatti nuovi in Cristo. Le nostre vecchie abitudini e i nostri vecchi modi di fare sono scomparsi e ora possiamo camminare in novità di vita con Gesù.
Trascorri del tempo oggi pensando a ciò che Gesù ha fatto per te sulla croce dove ha dato la Sua vita per te. In quali aree della tua vita puoi vivere mediante la fede, invece di cercare di guadagnare il favore di Dio? Riposa alla Sua presenza con la consapevolezza di essere accolto e fatto nuovo per la tua fede in Gesù.
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 1,15-23
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 8
R. Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza, con la bocca di bambini e di lattanti. R.
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi? R.
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me, dice il Signore, e anche voi date testimonianza. (Cf. Gv 15,26b.27a)
Alleluia.
Il Vangelo del 19 ottobre 2024
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
"Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio"
Il più ammirabile dei martiri è stato il vescovo Policarpo. Quando seppe tutto quanto era successo, non si è turbato ed ha voluto restare in città. Poi, dietro l'insistenza della maggioranza, finì per allontanarsi. Si è ritirato in una piccola proprietà non lontana dalla città e vi ha soggiornato con dei compagni. Notte e giorno non faceva che pregare per tutti e per le chiese del mondo intero, come sua abitudine... Militari a piedi e a cavallo si son messi a cercarlo, armati come se corressero dietro a un brigante. La sera tardi sono arrivati alla casa di Policarpo. Questi era coricato in una stanza al piano superiore; avrebbe potuto scappare altrove. Non ha voluto farlo; gli è bastato dire: "Sia fatta la volontà di Dio". Sentendo la voce dei militari, è sceso e si è messo a parlare con loro. L'età avanzata e la sua calma li hanno colpiti e presi d'ammirazione: non capivano perché si erano dati così da fare per arrestare un vecchio. Policarpo, nonostante l'ora tarda, si è preoccupato di servir loro da mangiare e da bere, finché volevano. Ha chiesto solo di accordargli un'ora per pregare liberamente. Hanno acconsentito; Policarpo si è messo a pregare in piedi, pieno della grazia di Dio. E così per due ore, senza fermarsi, ha continuato a pregare ad alta voce. I presenti erano stupefatti; molti erano dispiaciuti di essere andati contro un uomo così santo. Quando ebbe terminato la sua preghiera, dove aveva ricordato tutti coloro che aveva conosciuto nella sua lunga vita, piccoli e grandi, gente illustra e sconosciuta, e di tutta la Chiesa sparsa nel mondo intero, era arrivata l'ora di partire. Lo fecero salire su un asino e lo condussero verso la città di Smirne. Era il giorno del Sabato.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Lo Spirito Santo ci guida; ci guida per discernere, per discernere cosa devo fare adesso, qual è la strada giusta e qual è quella sbagliata, anche nelle piccole decisioni. Se noi chiediamo la luce allo Spirito Santo, Lui ci aiuterà a discernere per prendere le vere decisioni, le piccole di ogni giorno e le più grandi. È quello che ci accompagna, ci sostiene nel discernimento. Dunque, lo Spirito che insegna: ci insegnerà ogni cosa, cioè fa crescere la fede, ci introduce nel mistero; lo Spirito che ci ricorda: ci ricorda la fede, ci ricorda la nostra vita; e lo Spirito che in questo insegnamento e in questo ricordo ci insegna a discernere le decisioni che dobbiamo prendere. E a questo i Vangeli danno un nome, allo Spirito Santo – sì, Paràclito, perché ti sostiene, ma un altro nome più bello – : è il Dono di Dio. Lo Spirito è il Dono di Dio. Lo Spirito è proprio il Dono. Non vi lascerò soli, vi invierò un Paràclito che vi sosterrà e vi aiuterà ad andare avanti, a ricordare, a discernere e a crescere. Il Dono di Dio è lo Spirito Santo. Che il Signore ci aiuti a custodire questo Dono che Lui ci ha dato nel Battesimo e che tutti noi abbiamo dentro. (Omelia da Santa Marta, 11 maggio 2020)