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Il Sacerdote e il campo del Signore

Leggi e ascolta la storia de "il sacerdote e il campo del Signore"

Don Matteo era un uomo semplice, con gli occhi della stessa tonalità del cielo estivo e un sorriso che sembrava raccogliere la luce del sole. La sua parrocchia era un piccolo borgo immerso nelle campagne, dove il tempo scorreva lento e scandito dai ritmi della natura.

Don Matteo amava la sua comunità e, più di ogni altra cosa, amava la terra che li nutriva. Vedeva in ogni spiga di grano un miracolo, un dono del Signore. E così, un giorno, decise di celebrare la messa in un luogo a lui particolarmente caro: il campo di grano più grande del paese.

L’alba era appena spuntata quando, con passo leggero, si inoltrò tra le lunghe file di spighe. Il sole, ancora basso all’orizzonte, tingeva di rosa le nuvole e proiettava lunghe ombre sul terreno. Don Matteo si fermò al centro del campo, dove un masso liscio e levigato dal tempo sembrava un naturale altare.

Intorno a lui, il silenzio era rotto solo dal fruscio del vento tra le spighe e dal canto degli uccelli. Don Matteo, con voce calma e solenne, iniziò la celebrazione. Le sue parole, semplici e profonde, sembravano fondersi con il fruscio del vento e con il canto degli uccelli, creando una melodia unica e toccante.

Gli abitanti del villaggio, incuriositi, si radunarono ai bordi del campo. C’erano i contadini, con le mani callose e segnate dal lavoro, le donne con i grembiuli ricamati, i bambini che correvano tra le spighe. Tutti ascoltavano con attenzione, i cuori pieni di pace e di gratitudine.

In quel momento, nel cuore del campo di grano, si creò un’atmosfera di profonda spiritualità. Ogni spiga sembrava vibrare di una luce interiore, e il sole sembrava benedire quell’assemblea raccolta in preghiera.

Alla fine della celebrazione, Don Matteo alzò le braccia verso il cielo e pronunciò una benedizione su quel campo e su tutti coloro che lo lavoravano. Gli abitanti del villaggio, commossi, si avvicinarono a lui per ringraziarlo.

Da quel giorno, la messa nel campo di grano divenne una tradizione. Ogni anno, all’inizio della mietitura, Don Matteo ripeteva quel rito, celebrando la bellezza della creazione e l’importanza del lavoro dell’uomo.

E così, la storia di Don Matteo si tramandò di generazione in generazione, diventando un simbolo dell’unione tra l’uomo e la natura, tra la fede e la terra.

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Il Sacerdote e il campo del Signore
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I piani migliori

Meditazione di oggi domenica 13 ottobre 2024

Geremia 29:11 è un versetto popolare che spesso appare sulle riviste, è inciso sulle tazze da caffè e stampato sulle magliette.

“Infatti io so i pensieri che medito per voi", dice il SIGNORE: "pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.”

‭‭Geremia ‭29:11‬

Dio ha un piano per te.

Dio vuole benedirti.

Dio vuole darti una speranza e un futuro.

Tuttavia- dovremmo anche prestare attenzione al contesto originario…

In questo caso, Dio stava parlando attraverso il profeta Geremia al popolo di Giuda- un popolo da poco esiliato in Babilonia, per una durata di circa 70 anni.

I Giudei furono esiliati in una terra straniera per via del loro insaziabile appetito per il peccato. Infatti, per 23 anni Geremia li aveva avvertiti di smettere di ribellarsi a Dio oppure, avrebbero dovuto prepararsi ad affrontare le conseguenze.

Dio è paziente, ma è anche giusto.

In altre parole, i Giudei erano stati mandati in punizione e, come puoi leggere nei capitoli precedenti, Dio aveva intentato una causa contro il Suo amato popolo.

Essi avevano maltrattato stranieri, orfani e vedove. Avevano negato i diritti del povero. Avevano rifiutato di difendere la verità o obbedire alle istruzioni di Dio. Avevano ucciso degli innocenti e commesso adulterio. Avevano gioito nel fare il male e le loro vite erano governate dall'avidità. Avevano anche costruito altari pagani, sacrificando i loro figli e figlie nel fuoco. Era un periodo buio eppure, in qualche modo, la misericordia di Dio si estende sempre ai luoghi più oscuri della terra.

Ecco perché, proprio qualche versetto più avanti, Dio disse che Lo avrebbero potuto cercare e trovare, e Egli li avrebbe fatti tornare dalla cattività (Geremia 29:13-14).

Ecco perché Egli li incoraggiò- durante il loro esilio- a costruire case, piantare giardini, sposarsi, avere bambini e prodigarsi per la pace e la prosperità della loro dimora temporanea (Geremia 29:5-7): voleva che sapessero che non erano stati dimenticati. Voleva ancora il loro bene e aveva ancora intenzione di ristabilirli.

Dio è serio riguardo al peccato, ma è altrettanto appassionato alla redenzione.

Anche se Geremia 29:11 era rivolto a delle persone specifiche in un momento specifico, il cuore di Dio per il ristabilimento di persone distrutte è senza tempo, e vale di generazione in generazione.

Anche quando ci sentiamo bloccati nel frangente, Dio ha ancora un piano.

Possiamo riporre la nostra fiducia nel Dio il cui fine è sempre la redenzione.

La Parola del 13 ottobre 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 13 ottobre 2024

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario 

Prima Lettura

Al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza.

Dal libro della Sapienza
Sap 7,7-11
 
Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è come un po' di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l'argento.
L'ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 89 (90)

R. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.
 
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male. R.
 
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l'opera delle nostre mani,
l'opera delle nostre mani rendi salda. R.

Seconda Lettura

La parola di Dio discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 4,12-13
 
La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)

Alleluia.

Il Vangelo del 13 ottobre 2024

Vendi quello che hai e seguimi.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,17-30
 
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 13 ottobre 2024
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San John Henry Newman (1801-1890)

Cardinale, fondatore di una comunità religiosa, teologo

PPS III, n° 9 (trad. cb© evangelizo)

« Gesù, fissatolo, lo amò »

Dio ti guarda personalmente, chiunque tu sia. Egli "ti chiama per nome" (Gv 10,3). Ti vede, ti comprende perché ti ha creato. Egli sa quello che passa dentro di te, conosce tutti i tuoi sentimenti e pensieri, le tue inclinazioni e le cose che ti piacciono, la tua forza e la tua debolezza. (...) Tu non sei soltanto parte della creazione - sebbene Lui ha cura perfino degli uccelli del cielo (Mt 10, 29) (...) - tu sei un uomo redento e santificato, il suo figlio adottivo che gode del favore di una parte di quella gloria e beatitudine che fluisce da Lui eternamente nel Figlio Unigenito.       Tu sei stato scelto per essere suo. (...) Tu sei uno di quelli che Cristo incluse nella sua preghiera, suggellata dal suo sangue prezioso. Che pensiero è mai questo, pensiero quasi troppo alto per la nostra fede! Quando ci riflettiamo, non si può non reagire che come Sara che ha riso per la meraviglia e la confusione (Gen 18,12). « Che cosa è l'uomo », che cosa siamo noi, che cosa sono io, perché il Figlio di Dio « si curi di me? » (Sal 8,5). Che cosa sono io (...) perché egli mi abbia rifatto nuovo (...) e abbia fatto del mio cuore la sua dimora?

Parole del Santo Padre

«Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?», cioè la felicità. “Vita eterna” non è solo la vita dell’aldilà, ma è la vita piena, compiuta, senza limiti. Che cosa dobbiamo fare per raggiungerla? La risposta di Gesù riassume i comandamenti che si riferiscono all’amore verso il prossimo. Al riguardo quel giovane non ha nulla da rimproverarsi; ma evidentemente l’osservanza dei precetti non gli basta, non soddisfa il suo desiderio di pienezza. […] Solo accogliendo con umile gratitudine l’amore del Signore ci liberiamo dalla seduzione degli idoli e dalla cecità delle nostre illusioni. Il denaro, il piacere, il successo abbagliano, ma poi deludono: promettono vita, ma procurano morte. Il Signore ci chiede di distaccarci da queste false ricchezze per entrare nella vita vera, la vita piena, autentica, luminosa. (Angelus, 11 ottobre 2015)

Angelus di Papa Francesco - 11 ottobre 2015