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Preghierina del 18 giugno 2024

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Saper perdere

commento al Vangelo del 18 giugno 2024 di Mt 5,38-48


Per arrivare all’alba non c'è altra via che la notte.

Khalil Gibran

Entro nel testo (Mt 5,38-48)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”.

Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.

E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Mi lascio ispirare

Quante ferite! A volte vengono da lontano: dall’ingiustizia che regna nel mondo, che ci fa sentire impotenti. Altre volte vengono da vicino, spesso dalle persone che amiamo di più, come degli allievi demotivati, o dei figli che non riusciamo a comprendere. Ci sentiamo frustrati e pensiamo di avere sbagliato tutto. Allora ci difendiamo come possiamo, dando la colpa agli altri, o cercando di voltarci dall’altra parte, ma non basta.

Il vangelo ci invita a fare quello che mai vorremmo: perdere ancora. Fare strada con la presenza scomoda del senso di impotenza, di frustrazione, con l’idea di aver sbagliato tutto… Vedere, riconoscere che cosa c’è di vero, che cosa in noi non va.
Il vangelo ci invita a perdere, perché la sconfitta porta con sé la fiducia che poi vinceremo. Che potremo riconoscere sì di aver sbagliato, a volte anche molto, ma non tutto. Potremo consolarci che, se pure qualcosa in noi non va, siamo comunque persone che stanno crescendo, diventando pazienti e sagge. Capaci, con tutte le loro debolezze, di essere quei punti di riferimento di cui il mondo, gli allievi e i figli hanno un disperato bisogno.

Stefano Corticelli SJ

Un mio personale pensiero

Il Vangelo di oggi, sapientemente commentato, mi ha riportato alla mente l'immagine che ho voluto condividere con voi. E' un'immagine di un'infermiera, fotografata nel periodo del Covid-19, addormentatasi per sfinimento alla scrivania mentre registrava gli innumerevoli nuovi arrivi e decessi delle migliaia di pazienti che in quel periodo (2020) affollavano gli ospedali.

Come dice Padre Corticelli, il Vangelo ci invita a perdere, e sicuramente quell'infermiera ha dovuto imparare a perdere, a lottare contro un nemico imbattibile che ogni giorno faceva vittime.

Poi, la scienza, i vaccini hanno portato fiducia. Fiducia nella sconfitta di un Virus maledetto che tanto male ha fatto.

La mia preghiera personale questa sera è che presto, molto presto, riusciremo ad avere una vittoria anche sulla lotta al cancro; questa battaglia continua che porta via tante vite umane, senza distinzioni di età, prima o poi (speriamo prima) deve avere la sua sconfitta. E quello sarà un giorno grande, un giorno in cui finalmente saremo grati alla Scienza e a tutti coloro che donando la loro vita hanno contribuito alla salvezza di tante altre. E io ringrazierò te, Eugenio.


Preghiamo insieme

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Preghierina del 18 giugno 2024
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La vera religione

Meditazione di oggi 18 giugno 2024: la vera religione

A cosa pensi quando senti la parola religione?

Forse ti viene in mente una chiesa. Forse visualizzi una croce. Forse immagini statue o cattedrali o altari o panche. Forse il pensiero della religione ti dà conforto, oppure ti fa venire voglia di scappare dalla parte opposta.

Ecco cosa dice la Bibbia sulla religione:

“La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.”
‭‭Lettera di Giacomo ‭1‬:‭27‬

La vera religione agli occhi di Dio è prendersi cura degli afflitti e dei più vulnerabili, così come onorarLo con la tua vita.

Puoi farlo in innumerevoli modi. Questi sono solo alcuni:

Materialmente: potresti consegnare la spesa a un vicino, insegnare a un bambino a leggere o a giocare a palla, invitare un nuovo amico a cena, o persino accogliere in affidamento o adottare un bambino (oppure sostenere coloro che già lo fanno).

Finanziariamente: puoi donare generosamente per alleviare il peso finanziario di chi non ha molte risorse. Potresti trovare una chiesa locale o un ente benefico a cui fare una donazione, o offrirti per aiutare con le bollette, attività extracurriculari dei bambini, o anche pagare i debiti.

Emotivamente: puoi essere le mani e i piedi di Dio entrando nella vita delle persone, ascoltando, incoraggiando e semplicemente essendo presente.

Spiritualmente: puoi offrire supporto spirituale o preghiera a coloro che potrebbero avere bisogno di essere indirizzati e guidati o anche solo testimonianze di ciò che già sanno essere vero.

Giacomo scrive che la vera religione agli occhi di Dio comporta anche il conservare se stessi "puri dal mondo." Come lo puoi fare? Puoi avere fiducia nel cuore di Dio. Puoi arrenderti alle Sue vie. Puoi tenere i tuoi occhi su di Lui.

Essere "religiosi" non è una questione di una facciata appariscente o di seguire meticolosamente i punti di una "checklist spirituale", ma significa amare Dio e servire gli altri- cosa che, in definitiva, ci rende più simili a Lui.

La Parola del 18 giugno 2024

Martedì della XI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Prima Lettura

Hai fatto peccare Israele.

Dal primo libro dei Re
1Re 21,17-29

[Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d'Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: "Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!". Gli dirai anche: "Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue"».
Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: "I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl". Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l'aveva istigato. Commise molti abomìni, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrèi, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 50 (51)

R. Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi,
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto. R.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia. R.

Acclamazione al Vangelo

Allelluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)

Alleluia.

Il Vangelo del 18 giugno 2024

Amate i vostri nemici.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,43-48
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
 
Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 18 giugno 2024
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San Leone Magno (? - ca 461)

papa e dottore della Chiesa

Sermone per l'Epifania (trad. cb© evangelizo)

Chi ama è abitato da Dio

Chi desidera sapere se abita in lui il Dio di cui si dice: "Come è ammirabile Dio nei suoi santi!" (Sal 58,36), scruti con esame sincero il profondo del cuore e cerchi attentamente con quale umiltà resiste all'orgoglio, con quale benevolenza combatte l'invidia, in quale misura non si lascia prendere da parole adulatorie e si rallegra del bene degli altri; guardi se non desidera rendere male per male e se preferisce lasciare non vendicate le ingiurie piuttosto che perdere l'immagine e la somiglianza col Creatore che chiama tutti gli uomini a conoscerlo attraverso i benefici che a tutti prodiga, facendo "sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e piovere sui giusti e sugli ingiusti" (Mt 5,45). E perché questa ricerca non si esaurisca nell'esame scrupoloso di tante cose, egli si chieda se nelle pieghe del suo cuore si trovi la madre di tutte le virtù: la carità. Se trova il cuore interamente teso all'amore di Dio e del prossimo al punto da voler che i nemici ricevano, loro pure, i beni che egli desidera per sé, allora chi è in queste disposizioni non può dubitare che Dio lo diriga e lo abiti. E lo accoglie tanto più magnificamente in quanto non è in se stesso che si vanta, ma nel Signore (cf. 1 Co 1,31)-

PAROLE DEL SANTO PADRE

Gesù non vuole proporre un nuovo ordinamento civile, ma piuttosto il comandamento dell’amore del prossimo, che comprende anche l’amore per i nemici: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano» (v. 44). E questo non è facile. Questa parola non va intesa come approvazione del male compiuto dal nemico, ma come invito a una prospettiva superiore, a una prospettiva magnanima, simile a quella del Padre celeste, il quale - dice Gesù - «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (v. 45). (Angelus, 19 febbraio 2017)