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Preghierina del 12 giugno 2024

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Accettare per compiere

commento al Vangelo del 12 giugno 2024 di Mt 5,17-19

Muoio perché morire
rende i giorni più umani,
vivo perché soffrire
fa le gioie più grandi.
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate,
una corona di spine
sarà il dress-code per la mia festa.

Angelina Mango, La noia

Entro nel testo (Mt 5,17-19)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.

Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Mi lascio ispirare

Il vero compimento non viene mai negando il passato. E così anche il nostro compimento non viene negando la nostra storia o quello che siamo.

Quando ci troviamo in difficoltà o nelle sofferenze, è facile che venga la tentazione di cercare qualche soluzione veloce ai nostri problemi.

Qualche volta ci rifiutiamo di accettare la situazione e la evitiamo. È naturale e spontaneo. E non dobbiamo sentirci sbagliati per questo. Ma è importante tenere a mente che i compromessi hanno sempre un prezzo.
E spesso non possiamo permetterci di pagare il prezzo dei compromessi, oggi ce lo ricordiamo bene. Ma questo non deve spaventarci!

Non è spontaneo né facile, ma abbiamo questa certezza: abitando pienamente noi stessi e la storia a cui partecipiamo, attraversando le sofferenze come anche le gioie, il compimento ci aspetta!

Ettore Di Micco

Rifletto sulle domande

In quali occasioni hai fatto fatica ad accettarti o ad accettare?

In che modo coltivare le tue relazioni (con Dio o con gli altri) ti aiuta o ti ostacola nelle difficoltà?

Quando hai sentito consolazione nella sofferenza? Quali sentimenti hai provato?


Compieta

MERCOLEDI' - X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - II SETTIMANA DEL SALTERIO

V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

A questo punto, è bene sostare alquanto in silenzio per l'esame di coscienza.

INNO

Al termine del giorno,
o sommo Creatore,
vegliaci nel riposo
con amore di Padre.

Dona salute al corpo
e fervore allo spirito,
la tua luce rischiari
le ombre della notte.

Nel sonno delle membra
resti fedele il cuore,
e al ritorno dell'alba
intoni la tua lode.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

Oppure:

Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari le tenebre
nella notte del mondo.

In te, santo Signore,
noi cerchiamo il riposo
dall'umana fatica,
al termine del giorno.

Se i nostri occhi si chiudono,
veglia in te il nostro cuore;
la tua mano protegga
coloro che in te sperano.

Difendi, o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.

A te sia gloria, o Cristo,
nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

1 ant.

 Tu sei la mia difesa
          e il mio rifugio, Signore.

SALMO    30, 2-6    Supplica fiduciosa nell'afflizione

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).

In te, Signore, mi sono rifugiato, †
   mai sarò deluso; *
   per la tua giustizia salvami.

Porgi a me l'orecchio, *
   vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, *
   la cinta di riparo che mi salva.

Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
   per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
   perché sei tu la mia difesa.

Mi affido alle tue mani; *
   tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.

1 ant.

 Tu sei la mia difesa
          e il mio rifugio, Signore.

2 ant.

 Dal profondo a te grido, o Signore! 

SALMO 129    Dal profondo a te grido

Egli salverà il suo popolo dai suoi peccati  (Mt 1, 21).

Dal profondo a te grido, o Signore; *

Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti *
   alla voce della mia preghiera.

Se consideri le colpe, Signore, *
   Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono, *
   perciò avremo il tuo timore.

Io spero nel Signore, *
   l’anima mia spera nella sua parola.
L’anima mia attende il Signore *
   più che le sentinelle l’aurora.

Israele attenda il Signore, *
   perché presso il Signore è la misericordia,
grande è presso di lui la redenzione; *
   egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

2 ant.

 Dal profondo a te grido, o Signore!

LETTURA BREVE - Ef 4, 26-27. 31-32

 Non peccate (Sal 4, 5); non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

RESPONSORIO BREVE

R.

 Signore, *nelle tue mani affido il mio spirito.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

V.

Dio di verità, tu mi hai redento:
nelle tue mani affido il mio spirito.
   Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

Ant.

 Nella veglia salvaci, Signore,
         nel sonno non ci abbandonare:
         il cuore vegli con Cristo
         e il corpo riposi nella pace.

CANTICO DI SIMEONE    Lc 2, 29-32

Cristo, luce delle genti e gloria di Israele

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
   vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
   preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
   e gloria del tuo popolo Israele.

Ant.

 Nella veglia salvaci, Signore,
         nel sonno non ci abbandonare:
         il cuore vegli con Cristo
         e il corpo riposi nella pace.

ORAZIONE

   Signore Gesù Cristo, mite e umile di cuore, che rendi soave il giogo e lieve il peso dei tuoi fedeli, accogli i propositi e le opere di questa giornata e fa' che il riposo della notte ci renda più generosi nel tuo servizio. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.

R.

Amen.

Si conclude con un’antifona della Beata Vergine Maria.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o vergine gloriosa e benedetta.

Oppure:

Sub tuum præsídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper
Virgo gloriósa et benedícta.


Preghiamo insieme

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Preghierina del 12 giugno 2024
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Udienza Generale del 12 giugno 2024

Udienza Generale del 12 giugno 2024 di Papa Francesco

Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza.

3. «Tutta la Scrittura è ispirata da Dio». Conoscere l’amore di Dio dalle parole di Dio.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno, benvenuti!

Proseguiamo le catechesi sullo Spirito Santo che guida la Chiesa verso Cristo nostra speranza. Lui è la guida. La volta scorsa abbiamo contemplato l’opera dello Spirito nella creazione; oggi lo vediamo nella rivelazione, di cui la Sacra Scrittura è testimonianza ispirata da Dio e autorevole.

Nella Seconda Lettera di San Paolo a Timoteo è contenuta questa affermazione: «Tutta la Scrittura è ispirata da Dio» Leggi altro...

Il video

La Parola del 12 giugno 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 12 giugno 2024

Mercoledì della X settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Prima Lettura

Questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!

Dal primo libro dei Re
1Re 18,20-39 

In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti [di Baal] sul monte Carmelo. Elìa si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all'altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla.
Elìa disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all'altra intorno all'altare che avevano eretto.
Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell'offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d'attenzione.
Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l'altare del Signore che era stato demolito. Elìa prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all'altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua.
Al momento dell'offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elìa e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d'Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 15 (16)

R. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene». R.

Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero.
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi. R.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.
 
Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri,
guidami nella tua fedeltà e istruiscimi. (Sal 24 (25),4b.5a)
 
Alleluia.

Il Vangelo del 12 giugno 2024

Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 12 giugno 2024
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San Giovanni Crisostomo (ca 345-407)

sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa

Omelia XVI,4 (trad. cb© evangelizo)

"Chi osserverà i comandamenti e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli"

"Chi osserverà e chi insegnerà sarà grande" (Mt 5,19). Gli uomini non devono procurare solo la loro utilità particolare, ma pure quella degli altri. La ricompensa non sarà uguale per quello che pensa solo a sé, e per quello che salvando sé salva anche gli altri. Come chi predica e non fa ciò che dice si condanna secondo S. Paolo: "Ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso?" (Rm 2,21); così chi fa il bene e non lo insegna agli altri a farlo, perde molto della sua ricompensa. Occorre dunque lavorare all'uno e all'altro, e poi applicarsi a correggersi, occorre estendere poi la vigilanza e la carità verso i fratelli. Ecco perché Gesù Cristo dice che bisogna prima fare e poi insegnare. Mette la pratica prima dell'istruzione, per mostrare che non si può insegnare con profitto senza aver prima praticato quanto si insegna; altrimenti ci verrà detto: "Medico, cura te stesso" (Lc 4,23). Chi, incapace di darsi regole, si mette ad istruire altri, si espone ad essere deriso da chi l'ascolta, e tutti i suoi insegnamenti saranno senza frutto, perché distruggerà con le azioni quanto avrà stabilito con le parole. "Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli." (Mt 5,19)

PAROLE DEL SANTO PADRE

Nel Vangelo della liturgia odierna Gesù dice: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento» (Mt 5,17). Dare compimento: questa è una parola-chiave per capire Gesù e il suo messaggio. Ma che cosa significa questo “dare compimento”? […] Il Signore ce lo ha mostrato donandoci la sua vita sulla croce e perdonando i suoi uccisori (cfr Lc 23,34). E ci ha affidato il comandamento a cui più tiene: che ci amiamo gli uni gli altri come Lui ci ha amati (cfr Gv 15,12). (Angelus, 12 febbraio 2023)