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Il drago ghiotto di gelato

Curiosando

Il gelato è una delle delizie culinarie più apprezzate in Italia e nel mondo, con una storia affascinante che risale a tempi antichi. Originario dell'Italia, il gelato è un dessert freddo a base di latte, zucchero, panna e vari aromi, che viene portato allo stato solido e pastoso mediante congelamento e contemporanea agitazione. La sua evoluzione è avvenuta attraverso secoli di innovazioni e sperimentazioni, con contributi significativi provenienti da diverse culture.

Ad esempio, si ritiene che le prime versioni di alimenti simili al gelato siano state create in Cina circa 2000 anni fa, dove miscele di riso stracotto, latte e spezie venivano solidificate tramite l'immersione nella neve. Inoltre, la tradizione del sorbetto nel Medio Oriente ha influenzato lo sviluppo del gelato, con i Persiani che consumavano ghiaccio arricchito da frutta e succhi di frutta. In Italia, la Sicilia è riconosciuta come la culla del gelato moderno, grazie all'influenza araba e alla disponibilità di ingredienti come la canna da zucchero e la neve dell'Etna per la refrigerazione. Oggi, il gelato italiano è celebrato per la sua qualità artigianale e la varietà di gusti, che lo rendono un simbolo dell'eccellenza culinaria italiana nel mondo.

Leggiamo insieme

C'era una volta, in un regno lontano, un drago di nome Fiammante che aveva una passione smisurata per il gelato. Non importava quale fosse il gusto, Fiammante lo adorava. Fragola, cioccolato, pistacchio, menta, nocciola... Fiammante li divorava tutti con gusto!

Purtroppo, però, il gelato era un bene molto raro e costoso nel regno. Solo i più ricchi potevano permettersene un po'. Fiammante, invece, era un drago povero e viveva in una grotta sperduta tra le montagne.

Un giorno, mentre Fiammante volava sopra un villaggio, sentì il delizioso profumo di gelato provenire da una gelateria. L'odore era così invitante che Fiammante non poté resistere. Si precipitò giù dalla sua grotta e piombò sulla gelateria, spaventando tutti i clienti.

Il gelataio, un uomo grasso e gentile, si avvicinò a Fiammante con timore. "Cosa posso fare per te, drago?" chiese.

Fiammante ruggì: "Gelato! Voglio del gelato!".

Il gelataio sorrise. "Certo, drago. Ma non ho molti soldi. Posso darti solo una pallina."

Fiammante era deluso, ma accettò comunque. Il gelataio gli diede una pallina di gelato al cioccolato, il suo gusto preferito. Fiammante lo divorò in un sol boccone.

"Ancora!" ruggì Fiammante.

Il gelataio era preoccupato. Non aveva più gelato da dare al drago. Ma poi ebbe un'idea. "Drago," disse, "se mi aiuti a consegnare il gelato a tutti i bambini del villaggio, te ne darò quanto ne vuoi!"

Fiammante era entusiasta. Amava i bambini! Accettò subito l'offerta del gelataio.

Così, Fiammante aiutò il gelataio a consegnare il gelato a tutti i bambini del villaggio. I bambini erano felici e Fiammante mangiò quanto gelato desiderava.

Da quel giorno, Fiammante non fu più un drago ghiotto e egoista. Imparò a condividere il suo amore per il gelato con gli altri e divenne un amico amato da tutti i bambini del villaggio.

E vissero tutti felici e contenti, con un sacco di gelato per tutti!

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
Il drago ghiotto di gelato
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Un modo per riposarci

Meditazione di oggi 8 giugno 2024: Un Modo per Riposarci

È intimidatorio iniziare qualcosa di nuovo senza sapere come andrà a finire, che si tratti di una nuova relazione, di un lavoro, di un progetto o anche di un viaggio in un posto nuovo. Non sappiamo mai quali sfide potremmo affrontare lungo il cammino.

Dopo aver incontrato il popolo d'Israele sul Monte Sinai, Dio ha dato loro una nuova identità (popolo che Gli appartiene), nuovi valori (i Dieci Comandamenti) e una nuova destinazione (la Terra Promessa). Non avevano idea di dove andare e di quanto tempo ci sarebbe voluto. Mentre Dio li conduceva più avanti nel deserto, ha anche dato a questo popolo stanco del deserto la promessa di essere con loro e di dargli riposo.

Avevano molte domande, su tutto! Sarebbero riusciti a trovare cibo e acqua? Avrebbero incontrato nemici durante il viaggio? Come avrebbero vissuto la loro vita?

Ogni volta che ci troviamo in una nuova stagione, in un nuovo luogo o in una nuova situazione, non possiamo anticipare ciò di cui avremo bisogno, e possiamo beneficiare della stessa promessa che Dio fece a Israele all'epoca: La Sua presenza è abbastanza e possiamo fidarci di Lui.

Qualunque cosa accada o ovunque siamo diretti, Egli sarà con noi e ci darà modo di riposare.

Puoi confidare che Dio ti condurrà in un futuro in cui il riposo è possibile. Così come ha fornito a Israele la manna da mangiare quando avevano bisogno di cibo, Egli provvede anche per te. Egli è con te ed è per te.

La Parola del 8 giugno 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 8 giugno 2024

Cuore Immacolato della Beata vergine Maria, memoria

Prima Lettura

Gioisco pienamente nel Signore.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 61,9-11

Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

1Sam 2,1.4-8

R. Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza. R.
 
L'arco dei forti s'è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita. R.
 
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta. R.
 
Solleva dalla polvere il debole,
dall'immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria. R.

Acclamazione al Vangelo


Alleluia, alleluia.

Beata la Vergine Maria:
custodiva la parola di Dio,
meditandola nel suo cuore. (Cf. Lc 2,19)

Alleluia.
 

Il Vangelo del 8 giugno 2024

Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,41-51

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 8 giugno 2024
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San [Padre] Pio da Pietrelcina (1887-1968)

cappuccino

Capitolo VIII, n° 238-241 (trad. cb© evangelizo)

La bontà del cuore di nostra madre

Vorrei avere una voce abbastanza forte per invitare i peccatori del mondo intero ad amare la Vergine Maria. Ma poiché non è in mio potere, ho pregato il mio angioletto di farlo per me. Povera Mammina, quanto mi ama! (...) Pensando agli innumerevoli benefici che mi ha fatto, ho vergogna di me stesso, che non ho mai guardato con abbastanza amore il suo cuore e la sua mano che me li davano con tanta bontà; e ciò che mi affligge ancor più è di non aver risposto alle cure affettuose di nostra Madre se non con continui dinieghi. Quante volte non ho affidato a tale Madre le penose angosce del cuore agitato! E quante volte mi ha consolato! E la mia riconoscenza, quale è stata? ... In mezzo alle più grandi afflizioni, ho l'impressione di non avere più madre sulla terra, ma di averne una con una grande compassione in cielo. Ma quante volte, una volta il cuore divenuto calmo, ho dimenticato tutto; ho dimenticato quasi anche i miei doveri di gratitudine verso questa benedetta Mammina celeste! ... (...) Sforziamoci come tante anime elette di star sempre dietro a questa Madre Benedetta, di camminare sempre vicino a lei, poiché non c'è altra strada che conduca alla vita che quella indicata da nostra Madre. Non rifiutiamo questa strada, noi che vogliamo arrivare alla fine.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Lo stupore (…) e l’angoscia (…) sono i due elementi sui quali vorrei richiamare la vostra attenzione: (…) Nella famiglia di Nazareth non è mai venuto meno lo stupore, neanche in un momento drammatico come lo smarrimento di Gesù: è la capacità di stupirsi di fronte alla graduale manifestazione del Figlio di Dio. È lo stesso stupore che colpisce anche i dottori del tempio, ammirati «per la sua intelligenza e le sue risposte» (v. 47). Ma cos’è lo stupore, cos’è stupirsi? Stupirsi e meravigliarsi è il contrario del dare tutto per scontato, è il contrario dell’interpretare la realtà che ci circonda e gli avvenimenti della storia solo secondo i nostri criteri. E una persona che fa questo non sa cosa sia la meraviglia, cosa sia lo stupore. Stupirsi è aprirsi agli altri, comprendere le ragioni degli altri: questo atteggiamento è importante per sanare i rapporti compromessi tra le persone, ed è indispensabile anche per guarire le ferite aperte nell’ambito familiare. (…) Il secondo elemento che vorrei cogliere dal Vangelo è l’angoscia che sperimentarono Maria e Giuseppe quando non riuscivano a trovare Gesù. (…) Quell’angoscia che essi provarono nei tre giorni dello smarrimento di Gesù, dovrebbe essere anche la nostra angoscia quando siamo lontani da Lui, quando siamo lontani da Gesù. Dovremmo provare angoscia quando per più di tre giorni ci dimentichiamo di Gesù, senza pregare, senza leggere il Vangelo, senza sentire il bisogno della sua presenza e della sua consolante amicizia. (Angelus, 30 dicembre 2018)