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Preghierina del 22 maggio 2024

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Consolazione di animi liberi

commento al Vangelo di oggi di Mc 9,38-40


La libertà
non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone.
La libertà non è uno spazio libero:
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero come un uomo.

Giorgio Gaber, La libertà
preghierina del 22 maggio 2024

Entro nel testo (Mc 9,38-40)

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».

Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

Mi lascio ispirare

Anche oggi attorno a noi c’è un bene fatto nel nome di Gesù che sfugge al controllo della comunità, che non è possibile chiudere in gruppi o cerchie bene definite.

Agire silenzioso e potente di uomini e donne che mostrano al mondo il corpo di Cristo.

Alimentati dallo Spirito e liberi di lasciarsi sospingere anche in quei pertugi di mondo e di cuore che parrebbero disabitati dalla Grazia.

Consolazione che sale dagli animi liberi che sanno godere del bello e del bene esercitato nel Suo Nome.

I discepoli si sentono spaesati, provando inutilmente a impedire questi gesti di liberazione, come se pensassero “se non sei dei nostri non puoi!”

Quante volte gruppi, movimenti e associazioni cattoliche finiscono per essere settarie combriccole in cui ripetere, senza troppa convinzione, gesti e parole che non vivificano.

Siamo invitati a guardarci intorno con occhi nuovi: dove uomini e donne sono capaci di aprire e aprirsi a una vita nuova, lì il Signore è all’opera con loro.

Chi in questo mondo, per Gesù, promuove cammini di pace e riconciliazione, di emancipazione e rinascita lo fa anche per noi!

Narciso Sunda SJ

Rifletto sulle domande

Il tuo gruppo è aperto? Come si comporta con le nuove persone? A partire da quali criteri sono accolte o escluse?

Quando ti è capitato di essere “sorpreso” da un amico di Gesù? Fai memoria di quell’evento, ringrazia e lasciati ispirare…

Come potresti estendere al di fuori dal tuo gruppo l’azione salvifica di Gesù?


Il Santo di oggi

Ricorre oggi una festività molto importante per tutto il popolo cristiano.

Oggi si celebra, e si prega, Santa Rita da Cascia, la santa delle cause impossibili.

Bello leggerne la storia umana e pregarla per le nostre carenze terrene.

Vi riporto qui una delle preghiere con le quali possiamo rivolgerci a lei.

preghierina del 22 maggio 2024

Rosario di Santa Rita

- segno della Croce e si inizia con: O Dio vieni a salvarmi e Gloria;

Introduzione

Ogni santità nasce dalle radici dell'amore, che è la legge suprema del messaggio di Cristo.

La spiritualità di S. Rita è la spiritualità dell'amore.

S. Rita segue in questo la spiritualità del S. Padre Agostino, che traccia il cammino della vita, sia umana che spirituale, sul sentiero della crescita nell'amore.

La crescita nell'amore è stato il cammino spirituale di S. Rita. Ne ripercorriamo nella preghiera le tappe principali, pregando la Santa che ci aiuti a crescere nello stesso cammino di amore.

MISTERI

Primo mistero

L'amore di Santa Rita per il Signore.

S. Rita è nata in una famiglia di molta fede, che le insegna a mettere al primo posto, in tutto, il Signore.

Chiediamo a S. Rita che faccia mettere anche a noi il Signore sempre al primo posto.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Secondo mistero

L'amore di Santa Rita per la famiglia.

Il primo campo in cui dobbiamo crescere nell'amore è la nostra famiglia, quella concreta che ciascuno di noi ha. S. Rita ha amato teneramente la sua famiglia, il marito, i due figli. Chiediamo a S. Rita di rafforzare il nostro amore verso coloro che il Signore ci ha posto accanto nella vita.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Terzo mistero

L'amore di Santa Rita nelle difficoltà della vita.

La vita è difficile per tutti. Anche per S. Rita arrivò il momento delle difficoltà, del dolore, dell'incomprensione: l'uccisione a tradimento del marito, la morte dei figli in giovane età, l'incomprensione dei parenti che chiedevano vendetta. Ma non smise mai di amare e di avere fiducia. Chiediamo a Dio per l'intercessione di S. Rita, di avere sempre fiducia della provvidenza di Dio e di non scoraggiarci mai difronte alle difficoltà.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Quarto mistero

L'amore di Santa Rita che diventa perdono.

Il perdono è la dimensione più alta dell'amore: solo chi sa amare sa anche perdonare. S. Rita ha saputo perdonare coloro che avevano distrutto la sua famiglia, proprio perchè amava. Chiediamo al Signore la forza di far prevalere in noi sentimenti d'amore e di perdono.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Quinto mistero

L'amore di Santa Rita per la riconci­liazione e la pace.

Il perdono non serve a nulla, o non è completo, se non si arriva alla riconciliazione e alla pace, se non si giunge a ristabilire le relazioni reciproche sulla base della fraternità e dell'amore. S. Rita ha creduto alla parola del Signore, e alla fine l'amore ha prevalso sull'odio. Preghiamo perchè S. Rita ci ottenga di diventare costruttori di pace e di riconciliazione nel nostro ambiente.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Sesto mistero

L'amore di Santa Rita che dona la sua vita a Dio e ai fratelli.

Perduto il marito e morti i figli, S. Rita, a 30 anni, ritiene che possa spendere ancora bene la sua vita, al servizio dell'amore. Per questo si consacra al Signore come monaca agostiniana, e continua a svolgere la sua attività caritativa in favore dei poveri, dei bisognosi, delle famiglie. S. Rita ci ottenga di comprendere sempre più le ragioni e le esigenze dell'amore che è Dio.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Settimo mistero

L'amore di Santa Rita per il Cristo Crocifisso.

S. Rita, in un’estasi d'amore, chiede al Signore di poter partecipare alle sofferenze della sua passione. Il Signore l'esaudisce con il dono di una stimmata in fronte, il cui dolore S. Rita porterà negli ultimi quindici anni della sua vita terrena. Chiediamo a S. Rita che l'amore diventi la forza motrice della nostra vita.

Padre, tre Ave, Gloria.

S. Rita insegnaci ad amare.

Litanie di Santa Rita

Signore pietà                                                Signore pietà

Cristo pietà                                                  Cristo pietà

Signore pietà                                                Signore pietà

Cristo ascoltaci                                              Cristo ascoltaci

Cristo esaudiscici                                           Cristo esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio                             Abbi pietà di noi

Figlio, del mondo, che sei Dio                        Abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio                                Abbi pietà di noi

Santa Maria                                                  Prega per noi

Madre di Dio                                              

Madre del Buon Consiglio                             

Madre della Consolazione                             

Madre della Grazia                                      

Madre del Soccorso                                      

Santo Padre Agostino                                   

Santa Madre Monica                                    

Beato Simone da Cascia                                

Beati Giovanni e Ugolino da Cascia                

Beata Maria Teresa da Cascia                         

Santa Rita, nostra Avvocata                          

Santa Rita, dono eletto del Cielo

Santa Rita, amante della solitudine

Santa Rita, modello di purezza

Santa Rita, esempio di amabilità                      Prega per noi

Santa Rita, specchio di obbedienza

Santa Rita, ideale di sposa e madre

Santa Rita, mirabile nella fortezza

Santa Rita, vittoriosa nella pazienza

Santa Rita, generosa nel perdono

Santa Rita, eroica nella penitenza

Santa Rita, vedova di pace

Santa Rita, generosa verso i poveri

Santa Rita, fedele alla divina vocazione

Santa Rita, modello di vita claustrale

Santa Rita, giardino eletto di ogni virtù

Santa Rita, innamorata del Crocifisso

Santa Rita, trafitta da una spina di Gesù

Santa Rita, forte nell'amore verso Dio

Santa Rita, ornata di gloria del paradiso

Santa Rita, gloria dell'Ordine Agostiniano

Santa Rita, ricca di singolare potenza

Santa Rita, sicuro conforto dei tribolati

Santa Rita, àncora di salvezza

Santa Rita, patrona degli infermi

Santa Rita, Santa degli impossibili

Santa Rita, avvocata dei casi disperati

Santa Rita, potente soccorritrice di tutti

Santa Rita, monaca agostiniana     

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo Perdonaci o Signore

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, Esaudiscici o Signore

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, Abbi pietà di noi.

Preghiamo.

Padre celeste, tu che hai concesso a Santa Rita di partecipa­re alla passione di Cristo, dà a noi la grazia e la forza di saper sopportare le nostre sofferenze, perchè possiamo partecipare più intimamente al mistero pasquale del tuo Figlio.

Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Preghiamo insieme

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Preghierina del 22 maggio 2024
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Nessun altro

Meditazione di oggi 22 maggio 2024: nessun altro

Nessun altro.

Anna voleva disperatamente un figlio, ma non era in grado di concepire. Anno dopo anno, è stata derisa, tormentata e lasciata con il cuore a pezzi a causa della sua infertilità.

Ci sei mai passato in questa situazione?

Forse hai desiderato ardentemente qualcosa: un matrimonio unto da Dio, un corpo sano, una famiglia prospera, un titolo guadagnato duramente, una comunità vicina, un rapporto ristabilito. Forse hai guardato alle vite apparentemente piene degli altri e ti sei chiesto perché la tua vita non lo fosse.

Alla fine, dopo anni di attesa, Dio rispose alla preghiera di Anna. E, per questo, lei fu piena di meraviglia e adorazione e disse:

Nessuno è santo come il SIGNORE, poiché non c'è altro Dio all'infuori di te; e non c'è rocca pari al nostro Dio.
‭‭1 Samuel‬e ‭2‬:‭2‬

Nonostante gli anni strazianti di attesa e delusione, Anna sapeva che non c'era nessuno come Dio. Non c'era nessun altro in grado di creare qualcosa dal nulla. Non c'era nessun altro che aveva il potere sulla vita.

Oggi, non c'è altra Rocca su cui costruire la nostra fede.

Non c'è nessun altro che vede il peggio di noi e ci ama comunque. Non c'è nessun altro che ha compassione per i nostri desideri più profondi. Non c'è nessun altro a cui si possa affidare la parte più dolce dei nostri sogni. Non c'è nessun altro che c'è sempre per guidare, insegnare e confortare, quando sembra che tutti gli altri se ne siano andati.

Nessun altro ha il potere di salvare.

Poiché Dio è santo, è sempre buono. Soprattutto, è lo stesso ieri, oggi e domani. Stanne certo, non c'è nessun altro che sia più degno della tua fiducia, del tuo rispetto e del tuo cuore.

Udienza Generale del 22 maggio 2024

Udienza Generale del 22 maggio 2024 di Papa Francesco

Catechesi. I vizi e le virtù.

20. L'umiltà

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Concludiamo questo ciclo di catechesi soffermandoci su una virtù che non fa parte del settenario di quelle cardinali e teologali, ma che è alla base della vita cristiana: questa virtù è l’umiltà. Essa è la grande antagonista del più mortale tra i vizi, vale a dire la superbia. Mentre l’orgoglio e la superbia gonfiano il cuore umano, facendoci apparire più di quello che siamo, l’umiltà riporta tutto nella giusta dimensione: siamo creature meravigliose ma limitate, con pregi e difetti. La Bibbia dall’inizio ci ricorda che siamo polvere e in polvere ritorneremo (cfr Gen 3,19), “Umile” infatti deriva da humus, cioè terra. Eppure nel cuore umano sorgono spesso deliri di onnipotenza, tanto pericolosi, e questo ci fa tanto male.

Per liberarci dalla superbia basterebbe molto poco, basterebbe contemplare un cielo stellato per ritrovare la giusta misura, come dice il Salmo: «Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?» (8,4-5). La scienza moderna ci permette di estendere l’orizzonte molto molto di più, e di sentire ancora maggiormente il mistero che ci circonda e che ci abita.

Beate le persone che custodiscono in cuore questa percezione della propria piccolezza! Queste persone sono preservate da un vizio brutto: l’arroganza.

Nelle sue Beatitudini, Gesù parte proprio da loro: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). È la prima Beatitudine perché sta alla base di quelle che seguono: infatti la mitezza, la misericordia, la purezza di cuore nascono da quel senso interiore di piccolezza. L’umiltà è la porta d’ingresso di tutte le virtù. Leggi ancora ...

Il video

Udienza Generale del 22 maggio 2024 di Papa Francesco

La Parola del 22 maggio 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 22 maggio 2024

Mercoledì della VII settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Supplica a Santa Rita

O’ gloriosa Santa Rita,
raccolti attorno a te in questo giorno solenne,
con cuore lieto e riconoscente,
ancora una volta ci affidiamo alla tua preghiera
che sappiamo potente presso Dio, Padre onnipotente e misericordioso.

Tu che hai vissuto le diverse condizioni della vita
e conosci le preoccupazioni e le ansie del cuore umano,
tu che hai saputo amare e perdonare
ed essere strumento di riconciliazione e di pace,
tu che hai seguito il Signore come il bene prezioso
davanti al quale impallidisce ogni altro bene,
ottieni per noi il dono della sapienza del cuore
che insegna a percorrere la via del Vangelo.

Guarda alle nostre famiglie e ai nostri giovani,
a quanti sono segnati dalla malattia,
dalla sofferenza e dalla solitudine,
ai tuoi fratelli e sorelle agostiniani,
ai devoti che a te si affidano con speranza.

Chiedi per tutti la grazia del Signore,
la fortezza e la consolazione dello Spirito,
la forza nella prova e la coerenza nelle azioni,
la perseveranza nella fede e nelle opere buone,
perché possiamo testimoniare davanti al mondo, in ogni circostanza,
la fecondità dell’amore e il senso autentico della vita,
fino a quando, al termine del nostro pellegrinaggio terreno,
saremo accolti nella casa del Padre,
dove insieme con te canteremo la sua lode
per i secoli eterni.

Amen

fonte @santaritadacascia.org

Prima Lettura

Non sapete quale sarà domani la vostra vita. Dovreste dire invece: «Se il Signore vorrà».

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 4,13-17

Ora [mi rivolgo] a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni», mentre non sapete quale sarà domani la vostra vita! Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare.
Dovreste dire invece: «Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello». Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo.
Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 48 (49)

R. Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

Ascoltate questo, popoli tutti,
porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo,
voi, gente del popolo e nobili,
ricchi e poveri insieme. R.

Perché dovrò temere nei giorni del male,
quando mi circonda la malizia
di quelli che mi fanno inciampare?
Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza. R.

Certo, l’uomo non può riscattare se stesso
né pagare a Dio il proprio prezzo.
Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita:
non sarà mai sufficiente
per vivere senza fine e non vedere la fossa. R.

Vedrai infatti morire i sapienti;
periranno insieme lo stolto e l’insensato
e lasceranno ad altri le loro ricchezze. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. 
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)

Alleluia.

Il Vangelo del 22 maggio 2024

Chi non è contro di noi è per noi.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,38-40

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

Parola del Signore.

San Giovanni Cassiano (ca 360-435)

fondatore di monastero a Marsiglia

Carismi divini, cap. VI; SC 54 (trad. cb© evangelizo)

Quello che i discepoli devono imparare e ritenere dal Maestro

Un giorno i discepoli si lamentavano dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi". Ma subito Gesù rispose: "Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi" (Lc 9,49-50). Ma, quando alla fine dei tempi, questi diranno: ""Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni?

E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?", egli afferma che dichiarerà loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!" (Mt 7,22-23). Così avverte anche coloro che egli stesso ha gratificati col dono di segni e miracoli di non credersi chissà chi: "Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10,20).

Ma ecco che l'autore stesso di tutti i segni e miracoli chiama i discepoli ad accogliere la sua dottrina; manifesterà con evidenza ciò che i suoi seguaci veri e scelti fra tutti dovranno apprendere da lui: "Venite a me - dice - e imparate da me", non certo a scacciare i demoni con la potenza del cielo, né a guarire i lebbrosi, né a ridar la vista ai ciechi, né a resuscitare i morti. - Io opero, è vero, tutti questi prodigi attraverso qualcuno dei miei servi; la condizione umana non saprebbe entrare in società con Dio che per le lodi che gli sono dovute; il ministro e lo schiavo non può prendere una parte dove tutta la gloria appartiene alla sola divinità - ; Ma voi - egli dice - "imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Mt 11,28-29).

PAROLE DEL SANTO PADRE

Le parole di Gesù svelano […] una tentazione e offrono un’esortazione. Una tentazione e un'esortazione. La tentazione è quella della chiusura. I discepoli vorrebbero impedire un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo. Pensano di avere “l’esclusiva su Gesù” e di essere gli unici autorizzati a lavorare per il Regno di Dio. Ma così finiscono per sentirsi prediletti e considerano gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti. […] Ogni chiusura, infatti, fa tenere a distanza chi non la pensa come noi e questo – lo sappiamo – è la radice di tanti mali della storia: dell’assolutismo che spesso ha generato dittature e di tante violenze nei confronti di chi è diverso.

Ma occorre anche vigilare sulla chiusura nella Chiesa. Perché il diavolo, che è il divisore – questo significa la parola “diavolo”, "divisore", che fa la divisione – insinua sempre sospetti per dividere ed escludere la gente. Tenta con furbizia, e può succedere come a quei discepoli, che arrivano a escludere persino chi aveva cacciato il diavolo stesso! A volte anche noi, invece di essere comunità umili e aperte, possiamo dare l’impressione di fare “i primi della classe” e tenere gli altri a distanza; invece che cercare di camminare con tutti, possiamo esibire la nostra “patente di credenti”: “io sono credente”, “io sono cattolico”, “io sono cattolica”, “io appartengo a questa associazione, all’altra…”; e gli altri poveretti no. Questo è un peccato.

Esibire la “patente di credenti” per giudicare ed escludere. Chiediamo la grazia di superare la tentazione di giudicare e di catalogare, e che Dio ci preservi dalla mentalità del “nido”, quella di custodirci gelosamente nel piccolo gruppo di chi si ritiene buono: il prete con i suoi fedelissimi, gli operatori pastorali chiusi tra di loro perché nessuno si infiltri, i movimenti e le associazioni nel proprio carisma particolare, e così via. Chiusi. Tutto ciò rischia di fare delle comunità cristiane dei luoghi di separazione e non di comunione. Lo Spirito Santo non vuole chiusure; vuole apertura, comunità accoglienti dove ci sia posto per tutti.
E poi nel Vangelo c’è l’esortazione di Gesù: invece di giudicare tutto e tutti, stiamo attenti a noi stessi! (Angelus, 26 settembre 2021)

Angelus 26 settembre 2021 Papa Francesco

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