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Preghierina del 30 aprile 2024

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La pace più grande

commento al Vangelo di oggi di Gv 14,27-31a


Che sono le parole, infine? Niente sono! Perché avete tanta paura delle parole?

Maria Corti, L’ora di tutti

Entro nel testo (Gv 14,27-31a)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”.

Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.

Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Mi lascio ispirare

Dono pasquale per eccellenza, il risorto annuncia e consegna la pace, condivide la sua pace.

Non sono parole vuote, non sono solo auspici, questa sua pace è un dono molto concreto che lui ha sperimentato e in cui invita ad entrare: il Padre è più grande e possiamo camminare con fiducia verso di lui.

Eppure i discepoli sono turbati, hanno timore.

Gesù non si spaventa davanti alle nostre resistenze.

Continua ad illuminarci perché riconosciamo ciò che sembra più grande di noi, ciò che sembra avere l’ultima parola nelle nostre vite, il potere di determinarci, di dominarci.

Gesù risorto continua ad allungare la mano perché non viviamo più schiavi di piccole e grandi paure e proviamo a vivere come lui, con lui, attraversando la vita nell’amore.

Questa sua pace più grande è un seme che può attecchire anche nella nostra terra.

Matteo Suffritti SJ

Rifletto sulle domande

Quali sono le parole che mi fanno paura? Perché?

Cosa significa pace nel mio mondo? Chi sono per me i testimoni della pace?

Quando ho fatto esperienza di una pace più grande?


Il Santo di oggi

San Pio V, papa, che, elevato dall’Ordine dei Predicatori alla cattedra di Pietro, rinnovò, secondo i decreti del Concilio di Trento, con grande pietà e apostolico vigore il culto divino, la dottrina cristiana e la disciplina ecclesiastica e promosse la propagazione della fede.
Il primo di maggio a Roma si addormentò nel Signore.

S. Pio V nacque in un paese del Piemonte chiamato Bosco, ma discendeva dalla nobile famiglia dei Ghisieri, di Bologna. Frequentando da piccino un convento di Domenicani finì per abbracciarne l'ordine.

Si distinse per profondità di sapere e sodezza di virtù, e perciò fu promosso al sacerdozio.

Con grande zelo disimpegnò sotto i Papi Paolo IV e Pio IV i gravi uffici di inquisitore di Lombardia e quindi di vescovo di Alessandria: uffici nei quali non solo divenne celebre per il suo ardente zelo, ma anche per la prudenza e perspicacia con cui seppe disimpegnarli. Rimasta, più tardi, vacante la sede romana, il Chisleri venne eletto Sommo Pontefice, assumendo il nome di Pio V.

I tempi erano tristi; l'eresia luterana che spargeva faville di ribellione ovunque, minacciava la fede cattolica in tanti paesi, mentre la Chiesa nel Concilio di Trento ricorreva a tutti i mezzi per arrestarla. Fu in questa lotta immane che si svolse l'immenso apostolato del santo Pontefice Pio V.

Egli incominciò col condannare la dissolutezza ed il vizio, quindi con l'aiuto del Borromeo pubblicò il catechismo del Concilio di Trento e si adoperò perchè ne venissero osservati i Canoni; promosse pure la correzione del Breviario e del Messale.

Ma se tristi erano i tempi quanto al lato morale, non meno tristi erano dal lato politico, poichè i Turchi minacciavano continuamente di saccheggiare Roma.

E S. Pio V seppe trionfare anche di questi, assistito dalla SS. Vergine, ch'egli tanto amava.

L'esercito riunito di tutti i principi cristiani, benedetto dal Papa, parti, accompagnato dalle preghiere di tutta la cristianità; e nelle acque di Lepanto si incontrò col nemico. Terribile fu la lotta, ma la vittoria fu dei Cristiani; i Turchi furono messi in disordinata fuga e da quel giorno la loro potenza sul mare non fece che declinare. A perenne ricordo di così strepitoso favore, Maria fu onorata col titolo di « Auxilium Christianorum », non solo, ma fu anche istituita la festa del S. Rosario, che ancor oggi si celebra il 7 ottobre.

S. Pio V, per purgare poi l'aiuola della Chiesa, non lavorò solo a parole ma soprattutto con l'esempio, mostrandosi esemplare in ogni virtù. Visse sobrio ed umile, passando gran parte della sua giornata nella preghiera per la dilatazione del Regno di Cristo e per la pace della Chiesa. Attaccato da crudele infermità, morì nel maggio del 1572.

Preghiera a San Pio V

O Dio, che hai scelto il Papa San Pio V per la difesa della fede e il rinnovamento della preghiera liturgica, concedi anche a noi di partecipare con vera fede e carità operosa ai tuoi santi misteri. Per Cristo nostro signore. Amen


Preghiamo insieme

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Preghierina del 30 aprile 2024
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Ecco chi sei

Meditazione di oggi 30 aprile 2024: Ecco chi sei

"Non sono abbastanza bravo."

"Non sono abbastanza intelligente."

"Non sono abbastanza forte."

"Non sono abbastanza."

Ogni giorno siamo bombardati da bugie che cercano di convincerci che non abbiamo quello che serve per seguire Gesù. Ogni volta che sbagliamo, le nostre insicurezze emergono e ci dicono che saremo sempre deboli, che non sperimenteremo mai la libertà che Gesù dice che possiamo avere. Ma la Scrittura ci ricorda che è il potere divino di Gesù che ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita devota. Con la Sua forza, quando cadiamo, possiamo di nuovo rialzarci.

È nella nostra debolezza che la potenza di Dio è resa perfetta in noi (2 Corinzi 12:9). Per la potenza di Cristo, nulla può mantenere la propria presa su di noi. Né paura, preoccupazione, dubbio, sconfitta, scoraggiamento, solitudine, difficoltà o dolore.

Attraverso Gesù, abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno per combattere ciò che tenta di minare la nostra legittima identità.

La Parola di Dio è viva, efficace e più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio. Discerne i sentimenti e i pensieri dei nostri cuori. È stata ispirata da Dio e ci corregge, ci insegna e ci incoraggia. La Parola di Dio illumina i nostri sentieri.

La Parola di Dio è piena di richiami alla nostra vera identità e può ricordarti che…

Sei abbastanza perché sei un figlio di Dio. (Giovanni 1:12, 1 Giovanni 3:1)

Puoi gioire nella sofferenza perché Cristo ha sofferto per te. (1 Pietro 4:12-19, Giacomo 1:2-4)

Sei grandemente amato e puoi amare gli altri così come sei stato amato. (Giovanni 15:9-14)

Nulla può separarti dall'amore di Dio. (Romani 8:37-39)

Quando comprendi chi sei, allora sarai veramente in grado di fare ogni cosa attraverso la forza di Cristo.

Cominciamo quindi ad applicare la verità vivificante che troviamo nella Bibbia in modo da passare dal vittimismo alla vittoria. Abbraccia ciò che sei in Cristo.

E la prossima volta che arriva una situazione sconfortante o un pensiero minaccioso, ricorda che puoi superarli con il potere divino di Gesù che opera dentro e attraverso di te.

Non devi vivere la vita da solo, non sei stato creato per farlo.

La Parola del 30 aprile 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 30 aprile 2024

Martedì della V settimana di Pasqua

Prima Lettura

Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli
At 14,19-28

In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.

Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.

Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto.

Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 144 (145)

R. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
ed entrare così nella sua gloria. (Cf. Lc 24,46.26)

Alleluia.

Il Vangelo del 30 aprile 2024

Vi do la mia pace.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,27-31a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore.

San [Padre] Pio da Pietrelcina (1887-1968)

cappuccino

Capitolo X, n° 290-294 (trad. cb© evangelizo)

Sforziamoci di vivere in una santa pace

La pace è la semplicità dello spirito, la sua serenità, la tranquillità dell'anima, il legame dell'amore. La pace è l'ordine, l'armonia in ogni nostro stato; è una gioia continua che nasce dalla testimonianza di una buona coscienza; è l'allegria santa di un cuore nel quale regna Dio.

La pace è la strada della perfezione, o piuttosto nella pace si trova la perfezione. E il demonio, che sa molto bene tutto questo, fa di tutto per farci perdere la pace. Non faremo mai un passo verso la virtù della semplicità evangelica se non ci sforziamo di vivere in una pace santa e inalterabile.

Dolce è il giogo di Gesù, leggero il il suo peso, perciò non permettiamo al nemico di insinuarsi nel nostro cuore per toglierci la pace. Il nemico della nostra salvezza sa bene che la pace del cuore è indice certo dell'assistenza divina e perciò non si lascia scappare alcuna occasione per farcela perdere. Stiamo dunque sempre all'erta. Gesù ci aiuterà.

Rivolgiamo il pensiero al cielo, nostra vera patria, di cui il mondo è solo una povera immagine, e sforziamoci di conservare con l'aiuto divino, in ogni avvenimento triste o gioioso, la serenità e la calma che conviene ai veri discepoli del Nazareno.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Che cos’è questa pace che il mondo non conosce e il Signore ci dona? Questa pace è lo Spirito Santo, lo stesso Spirito di Gesù. È la presenza di Dio in noi, è “la forza di pace” di Dio. È Lui, lo Spirito Santo, che disarma il cuore e lo riempie di serenità.

È Lui, lo Spirito Santo, che scioglie le rigidità e spegne le tentazioni di aggredire gli altri. È Lui, lo Spirito Santo, a ricordarci che accanto a noi ci sono fratelli e sorelle, non ostacoli e avversari. È Lui, lo Spirito Santo, che ci dà la forza di perdonare, di ricominciare, di ripartire, perché con le nostre forze non possiamo.

Ed è con Lui, con lo Spirito Santo, che si diventa uomini e donne di pace. Cari fratelli e sorelle, nessun peccato, nessun fallimento, nessun rancore deve scoraggiarci dal domandare con insistenza il dono dello Spirito Santo che ci dà la pace. Più sentiamo che il cuore è agitato, più avvertiamo dentro di noi nervosismo, insofferenza, rabbia, più dobbiamo chiedere al Signore lo Spirito della pace. Impariamo a dire ogni giorno: “Signore, dammi la tua pace, dammi lo Spirito Santo”. (Regina Caeli, 22 maggio 2022)

Ascoltiamo il Vangelo

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