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Preghierina del 17 aprile 2024

Leggi e ascolta la preghierina del 17 aprile 2024


Pane buono che nessuno dimentica

commento al Vangelo di oggi di Gv 6,35-40


Preghierina del 17 aprile 2024

S’io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta,
tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane più grande del sole,
dorato, profumato come le viole.
Un pane cosi verrebbero a mangiarlo dall’India e dal Chilì
i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia!

Gianni Rodari

Entro nel testo (Gv 6,35-40)

Gesù rispose loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.

Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Mi lascio ispirare

Pane: familiarità, fragranza, casa, profumo, semplicità, affetti.
Gesù sceglie di essere presenza di “pane”, quotidianità che non stanca e non annoia ma che sazia. Il pane accompagna tutto…

Gesù sei buono come il pane
un pane inclusivo,
un pane tenero e delicato
ma anche forte e tenace
capace di dare la vita
e a sostenerla
a chi ti mangia.
Pane sostanzioso: mollica nutriente
crosta saporita.
Offerto, profumato
sempre caldo
di umanità risorta di vita.
Pane raccoglitore:
trattieni in te tutto ciò che riesci a toccare,
tutto ciò che ti viene affidato
e infondi il tuo inconfondibile sapore
a tutti e a ciascuno.
Diventiamo sempre di più
te
ogni volta che ti mangiamo
riscoprendo la verità di noi stessi:
ci attrai nell’umiltà.
Gesù il tuo pane è buono come il Padre.
Egli ci ha affidati a Te
e tu non ci perdi
e non ci lasci…
Continua a cercarci.

Andrea Piccolo SJ

Rifletto sulle domande

Gesù dice di essere pane, un pane che dà la vita: di che vita hai bisogno? Quale vita ti manca?

L’Eucaristia, la “Comunione”: che rapporto hai con il Pane eucaristico?

Gesù dice che ci attira a sé e che non ci perde: ti senti attratto/a da Gesù? Cosa ti attira di Lui?

Perché tutti cerchiamo la felicità eppure così pochi la raggiungono? Questa è la domanda. Per rispondere ad essa Aristotele affronta il tema delle virtù, tra le quali ha uno spazio di rilievo la enkráteia, cioè la temperanza. Il termine greco significa letteralmente “potere su sé stessi”. La temperanza è un potere su sé stessi. Questa virtù è dunque la capacità di autodominio, l’arte di non farsi travolgere da passioni ribelli, di mettere ordine in quello che il Manzoni chiama il “guazzabuglio del cuore umano”.

Udienza Generale di Papa Francesco - 17 aprile 2024

Preghiamo insieme

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Preghierina del 17 aprile 2024
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Edoardo ascolta i fiori

Leggi e ascolta la fiaba "Edoardo ascolta i fiori"

Curiosando

Coltivare fiori può essere un'esperienza gratificante e appagante. Ecco alcuni consigli generali per coltivare al meglio i fiori:

  1. Scegli i fiori giusti: Prima di tutto, assicurati di scegliere fiori adatti al clima e alle condizioni del tuo giardino. Alcuni fiori prosperano meglio in pieno sole, mentre altri preferiscono ombra parziale. Fai anche attenzione alle esigenze di irrigazione e al tipo di terreno.
  2. Prepara il terreno: Assicurati che il terreno sia ben drenato e ricco di sostanze nutrienti. Se il terreno è povero, puoi arricchirlo con compost o concime organico.
  3. Pianifica la disposizione: Pianifica la disposizione dei fiori nel giardino in modo da massimizzare l'effetto visivo e assicurare che le piante ricevano la giusta quantità di luce solare.
  4. Irrigazione regolare: Assicurati di irrigare regolarmente i fiori, specialmente durante i periodi secchi. Evita di bagnare le foglie durante le ore più calde del giorno per ridurre il rischio di malattie fungine.
  5. Fertilizzazione: Nutri le piante regolarmente con un fertilizzante bilanciato per favorire una crescita sana e una fioritura abbondante. Segui le istruzioni sulle confezioni per evitare sovradosaggi.
  6. Controllo delle infestazioni e delle malattie: Ispeziona regolarmente le piante per individuare segni di infestazioni di insetti o malattie. In caso di infestazioni lievi, puoi rimuovere manualmente gli insetti o utilizzare rimedi naturali. Per problemi più gravi, consulta un esperto o utilizza prodotti specifici.
  7. Potatura: Potatura regolare delle piante può favorire una crescita più vigorosa e una fioritura più abbondante. Rimuovi i fiori appassiti per incoraggiare la produzione di nuovi boccioli e taglia eventuali rami morti o danneggiati.
  8. Protezione invernale: Proteggi le piante sensibili dal freddo e dal gelo durante i mesi invernali. Puoi utilizzare coperture o pacciame per proteggere le radici dal gelo.
  9. Monitoraggio costante: Monitora costantemente lo stato di salute delle tue piante e rispondi prontamente a eventuali problemi che possono insorgere.

Seguendo questi consigli e dedicando cura e attenzione alle tue piante, potrai godere di un giardino rigoglioso e pieno di splendidi fiori. Buona fortuna!

Leggiamo insieme

C'era una volta un ragazzo di nome Edoardo che viveva in un piccolo villaggio circondato da campi fioriti. Edoardo era diverso dagli altri bambini: fin da piccolo, aveva la straordinaria capacità di capire il linguaggio dei fiori.

Ogni volta che si sedeva tra i prati fioriti, poteva ascoltare le loro bisbigliate conversazioni. Le margherite raccontavano storie di farfalle svolazzanti e api operose, mentre le rose si scambiavano segreti profumati sotto il sole caldo. Edoardo era incantato da questo mondo segreto e trascorreva ore ascoltando i racconti dei fiori, imparando a conoscere la loro saggezza e la loro bellezza.

Un giorno, mentre passeggiava nei campi, Edoardo udì un pianto proveniente da un roseto. Si avvicinò e vide una rosa bellissima, con i petali piegati dal dolore. La rosa singhiozzava: "Le mie sorelle stanno appassendo! Il sole è troppo forte e non abbiamo abbastanza acqua".

Edoardo, commosso dalla disperazione della rosa, corse al villaggio e prese un secchio d'acqua. Innaffiò con cura tutte le rose, donandole nuova vita e colore. La rosa, grata, lo ringraziò con un profumo soave e gli sussurrò: "Grazie a te, Edoardo, la nostra bellezza potrà continuare a sbocciare. Sei un vero amico dei fiori".

Da quel giorno, Edoardo divenne conosciuto come il "Ragazzo dei Fiori". Tutti nel villaggio lo chiamavano per chiedere il suo aiuto con le loro piante appassite o malate. Edoardo, con la sua gentilezza e la sua comprensione del linguaggio dei fiori, riusciva sempre a curare le piante e a riportarle in vita.

La gente del villaggio era stupita dai poteri di Edoardo e lo considerava un mago. Ma Edoardo sapeva che non era magia, bensì il suo dono speciale: il legame profondo con la natura e la capacità di ascoltare la voce silenziosa dei fiori.

E così, Edoardo visse felicemente per sempre, circondato dai suoi amici fiori, ascoltando le loro storie e proteggendo la loro bellezza in ogni stagione.

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
Edoardo ascolta i fiori
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Disabilità: via libera ultimo decreto attuativo

Disabilità, via libera ultimo decreto attuativo

Dal Consiglio dei ministri via libera all’ultimo decreto attuativo della legge delega

Il 15 Aprile U.S. è stato approvato l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità (L.227/2021).

Si tratta del cuore della riforma che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e che introduce il “Progetto di vita”, come strumento di accompagnamento nella vita delle persone.

Si tratta di una rivoluzione culturale e civile, che sviluppa un nuovo paradigma nella presa in carico della persona con disabilità, eliminando le estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali.

Dal primo gennaio del 2025 si avvierà la sperimentazione, ma già da quest’anno partirà una formazione intensa e capillare tra Enti e categorie per l’adozione di questo nuovo modello. La riforma rappresenterà un vero e proprio cambio di prospettiva per le persone con disabilità. Il testo entrerà in vigore il 30 giugno 2024 e prevede che alcune disposizioni, relative ad adempimenti successivi, divengano efficaci e si applichino dal 10 gennaio 2025.

Inoltre, per tutto il 2025 sarà messa in atto una fase di sperimentazione, con l'applicazione a campione delle disposizioni in materia di valutazione di base e di valutazione multidimensionale.

Il Garante dei disabili della Regione Campania, Avv. Paolo Colombo, dichiara: “Ci troviamo davanti al completamento finale della legge delega sulla disabilità e ad un passaggio estremamente importante per la vita delle persona con disabilità. C’è da sperare che in concreto le aspettative e le opportunità, siano realmente realizzate.

Ecco com’è davvero la misericordia…

Meditazione di oggi 17 aprile 2024: Ecco com'è davvero la misericordia…

Cosa faresti se ti imbattessi in qualcuno che ti ha offeso, fatto arrabbiare o ti ha fatto un grande torto?

I farisei al tempo di Gesù insegnavano che era eccessivo perdonare qualcuno più di tre volte. Ma gli insegnamenti di Gesù hanno stabilito un criterio di perdono esorbitante. Egli ha sottolineato che dovremmo perdonare gli altri generosamente e continuamente.

L'espressione esteriore del perdono può apparire diversa per ciascuno, ma il vero perdono dovrebbe offrire misericordia e compassione a coloro che ci feriscono.

Perdonare non è facile. Mostrare compassione a qualcuno che ci ferisce va contro la nostra indole. A volte, può perfino risultare opprimente, ingiusto, e impossibile. Ma, mostrare perdono e compassione a qualcuno che non lo merita, è proprio l'essenza della misericordia… ed è quello che Gesù fa nei nostri confronti.

Dio ha tanto amato il mondo che- nonostante i nostri continui errori e il continuo rifiuto della Sua presenza- ha mandato il Suo unico Figlio, Gesù, a morire per noi. Benché non meritassimo il Suo perdono o il Suo amore, Egli ce lo ha offerto comunque. E ora, chiunque crede in Gesù può ricevere misericordia illimitata e grazia immeritata.

È proprio perché Dio ci offre misericordia gratuitamente che ci chiede di fare altrettanto.

Il mondo ti dirà di aggrapparti al tuo dolore e permettergli di plasmarti. Ma Gesù vuole liberarti dal dolore del tuo passato cambiando l'atteggiamento del tuo cuore verso gli altri. Questo non è facile- è spesso un atto di continua, dolorosa resa. Ma Gesù non si aspetta che noi affrontiamo da soli il processo del perdono. Egli si offre di aiutarci se siamo disposti a fidarci di Lui e onorare i Suoi insegnamenti.

Ecco com'è davvero la misericordia…

Gesù non ci sta chiedendo di fare nulla che Egli non abbia già fatto per noi. E, quando offriamo misericordia a qualcuno che ci ha ferito, diamo un esempio concreto dell'influenza che il perdono di Dio ha nelle nostre vite.

Quindi: c'è qualcuno a cui puoi offrire misericordia e perdono oggi? Trascorri un po' di tempo con Dio, chiediGli di cercare nel tuo cuore e offri a Lui ogni ferita che stai portando con te.

Udienza generale del 17 aprile 2024

Udienza generale del 17 aprile 2024 di Papa Francesco

Catechesi. I vizi e le virtù.

15. La temperanza

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi parlerò della quarta e ultima virtù cardinale: la temperanza.

Con le altre tre, questa virtù condivide una storia che risale molto indietro nel tempo e che non appartiene ai soli cristiani. Per i greci la pratica delle virtù aveva come obbiettivo la felicità. Il filosofo Aristotele scrive il suo più importante trattato di etica indirizzandolo al figlio Nicomaco, per istruirlo nell’arte del vivere.

Perché tutti cerchiamo la felicità eppure così pochi la raggiungono? Questa è la domanda. Per rispondere ad essa Aristotele affronta il tema delle virtù, tra le quali ha uno spazio di rilievo la enkráteia, cioè la temperanza. Il termine greco significa letteralmente “potere su sé stessi”. La temperanza è un Leggi altro...

Il video

La Parola del 17 aprile 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 17 aprile 2024

Mercoledì della III settimana di Pasqua

Prima Lettura

Andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.

Dagli Atti degli Apostoli
At 8,1b-8
 
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samarìa.

Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere.

Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva.

Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 65 (66)

R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.
 
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.
 
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza dòmina in eterno. R.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna, dice il Signore,
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (Cf. Gv 6,40)

Alleluia.

Il Vangelo del 17 aprile 2024

Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,35-40
 
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Parola del Signore.

Santa Teresa di Calcutta (1910-1997)

fondatrice delle Suore Missionarie della Carità

The Word to be Spoken, cap. 6 (trad. cb© evangelizo)

“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame”

Dove trovate la gioia d’amare? Nell’eucaristia, la santa comunione. Gesù si è fatto lui stesso “pane della vita” per darci la vita. Notte e giorno è lì. Se volete veramente crescere nell’amore, andate all’eucaristia, fate questa adorazione.

Nella nostra congregazione avevamo l’abitudine di fare un’ora di adorazione una volta la settimana; poi, nel 1973, abbiamo deciso di fare un’ora di adorazione ogni giorno. Abbiamo tanto lavoro; dovunque le nostre case per i malati e i poveri moribondi sono piene.

Ma a partire dal momento in cui abbiamo cominciato l’adorazione quotidiana, il nostro amore per Gesù è diventato più intimo, l’amore per ogni prossimo più benevolo, l’amore per i poveri più compassionevole. (…) Guardate il tabernacolo e vedete cosa significa l’amore.

Ne ho coscienza? Il mio cuore è abbastanza puro per vedervi Gesù? Perché sia più facile per voi e per me vedere Gesù, egli si è fatto “pane della vita”; perché potessimo ricevere la vita, vita di pace, vita di gioia. Trovate Gesù e troverete la pace.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Sant’Ignazio suggerisce, prima di prendere una decisione importante, di immaginarsi al cospetto di Dio alla fine dei giorni.

Quella è la chiamata a comparire non rimandabile, il punto di arrivo per tutti, per tutti noi.

Allora, ogni scelta di vita affrontata in quella prospettiva è ben orientata, perché più vicina alla risurrezione, che è il senso e lo scopo della vita. Come la partenza si calcola dal traguardo, come la semina si giudica dal raccolto, così la vita si giudica bene a partire dalla sua fine, dal suo fine.

Sant’Ignazio scrive: «Considerando come mi troverò il giorno del giudizio, pensare come allora vorrei aver deciso intorno alla cosa presente; e la regola che allora vorrei aver tenuto, prenderla adesso» (Esercizi spirituali, 187).

Può essere un esercizio utile per vedere la realtà con gli occhi del Signore e non solo con i nostri; per avere uno sguardo proiettato sul futuro, sulla risurrezione, e non solo sull’oggi che passa; per compiere scelte che abbiano il sapore dell’eternità, il gusto dell’amore.

Esco da me per andare ogni giorno al Signore? Ho sentimenti e gesti di pietà per i bisognosi? Prendo le decisioni importanti al cospetto di Dio?

Lasciamoci provocare almeno da uno di questi tre stimoli. Saremo più in sintonia col desiderio di Gesù nel Vangelo di oggi: non perdere nulla di quanto il Padre gli ha dato (cfr Gv 6,39).

Tra le tante voci del mondo che fanno perdere il senso dell’esistenza, sintonizziamoci sulla volontà di Gesù, risorto e vivo: faremo dell’oggi che viviamo un’alba di risurrezione. (Omelia nella Messa di suffragio per i cardinali e vescovi defunti nell'anno, 4 novembre 2019)

Ascoltiamo insieme

Il Vangelo del giorno
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