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Preghierina del 28 febbraio 2024

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Uno accanto all’altro

commento al Vangelo di oggi di Mt 20,17-28


Il colonnello Aureliano Buendía smarrito nella solitudine del suo immenso potere, cominciò a perdere la rotta.

Gabriel Garcia Marquez

Entro nel testo (Mt 20,17-28)

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa.

Egli le disse: «Che cosa vuoi?».

Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».

Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?».

Gli dicono: «Lo possiamo».

Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.

Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono.

Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo.

Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Mi lascio ispirare

Proprio mentre Gesù parla di quello che lo aspetterà a Gerusalemme, cioè della sua passione, la madre di Giovanni e Giacomo fa una richiesta fuori luogo: chiede che quando arriverà il Regno di Dio i suoi figli si possano sedere accanto a Gesù, cioè tra quelli che contano, che hanno potere.

C’è tutto l’affetto di una madre che spera il meglio per i propri figli, anche se questo vuol dire andare contro al Vangelo in cui ella stessa crede.

È molto bello vedere come Gesù non si arrabbia di fronte a questa richiesta, ma semplicemente fa notare come le dinamiche di potere non appartengano al Regno di Dio.

Nello stesso tempo rimprovera quei discepoli che si indignano per questa richiesta, mettendo in evidenza come ogni dinamica di potere vede sempre due fazioni divise dove quelli che si indignano lo fanno solo perché qualcuno è arrivato prima di loro e ha rubato loro il posto.

L’invito di Gesù a dare il primato al servizio mostra anche il bisogno di pensare i rapporti non più come un conflitto uno contro l’altro, ma come uno stare uno accanto all’altro, essere sostegno gli uni degli altri in questo pellegrinaggio che tutti facciamo verso il Regno.

Leonardo Vezzani SJ

Rifletto sulle domande

Quando hai chiesto di occupare una posizione privilegiata?

In quale occasione ti è capitato di indignarti perché qualcuno ti aveva rubato il posto?

Quale relazione affidi al Signore, perché ne sani i conflitti?


Preghiere per il mese di febbraio

28 febbraio - Volto Santo di Gesù

La venerazione dell'immagine del Santo Volto di Gesù Cristo parte probabilmente da quella impressa nella Sacra Sindone, il lenzuolo col quale fu avvolto il corpo morto del Figlio di Dio.

Una delle persone che contribuirono a questo culto di adorazione è stata la Beata Maria Pierina de Micheli la quale nel 1938, mentre era raccolta in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, vide in un'apparizione la Madonna che le diede uno scapolare (una parte dell'abito dei monaci che copriva spalle e ventre)  formato da due lembi di stoffa.

Essi raffiguravano  uno il Santo Volto di Gesù circondato dalla scritta “Domine, vultum tuum super nos” ovvero “Signore, guardaci con misericordia” e l'altro l'Eucarestia circondata da raggi e dalla scritta “Mane nobiscum, Domine”, cioè “Resta con noi, Signore” .

La madre di Gesù disse pressappoco così: “Questo scapolare è un pegno d'amore e di misericordia che Gesù vuole dare al mondo in questi tempi di odio contro Dio e la Chiesa.

È necessario un rimedio divino.

E questo rimedio è il Santo Volto di Gesù.

Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno, potendo, ogni martedì una visita al Santissimo sacramento per riparare gli oltraggi ricevuti dal Santo Volto di mio Figlio durante la sua Passione verranno fortificati nella fede, saranno pronti a difenderla superando le difficoltà e avranno una morte serena sotto l'amabile sguardo del mio Divin Figlio.”

In seguito lo scapolare fu sostituito, per comodità, con una medaglia il cui culto fu approvato il 9 agosto 1940 e iniziò la sua diffusione  in Italia, America, Asia e Australia.

La celebrazione è sancita  ogni martedì, soprattutto il martedì grasso, quello che precede il mercoledì delle ceneri che dà inizio alla quaresima, e può essere un mezzo per avvicinarsi al Signore durante questo periodo particolare dell'anno liturgico.

Preghiera

O divin Salvatore Gesù, umilmente prostrati dinanzi alla tua sacra immagine, ti adoriamo profondamente, e ravvisiamo in questa un caro segno della tua immensa carità, e insieme una cara memoria della tua passione e morte per noi.

Volgi i tuoi occhi pietosi alle nostre afflizioni e consolaci.

Non abbandonarci nei maggiori bisogni e pericoli; anzi versa su di noi abbondanti grazie e benedizioni, in modo che corrispon­dendo all’ineffabile tua bontà giungiamo tutti a contemplarti nella celeste gloria del Paradiso dove col Padre e con lo Spirito Santo regni Dio nei secoli dei secoli.

Amen.


Preghiamo insieme

Preghierina
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Preghierina del 28 febbraio 2024
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Una giornata speciale

Leggi e ascolta la storia di "una giornata speciale"

Curiosando

Le nuvole grigie che portano pioggia sono una parte fondamentale del ciclo dell'acqua e dell'atmosfera terrestre. Queste nuvole, chiamate anche nuvole piogge, si formano quando l'umidità nell'aria si condensa intorno a minuscole particelle di polvere, polline o aerosol.

una giornata speciale

Il processo di formazione delle nuvole grigie inizia con l'evaporazione dell'acqua dalla superficie terrestre, come oceani, fiumi, laghi e terre umide. L'acqua evaporata si trasforma in vapore acqueo che si alza nell'atmosfera. Quando l'aria satura di vapore acqueo si raffredda, il vapore si condensa in minuscole goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio intorno alle particelle di condensazione presenti nell'atmosfera, dando origine alle nuvole.

Le nuvole grigie che portano pioggia sono spesso associate a sistemi meteorologici come depressioni atmosferiche, fronti freddi o temporali. Durante il processo di crescita e sviluppo di queste nuvole, le goccioline d'acqua si accumulano e crescono fino a diventare abbastanza pesanti da cadere verso il basso sotto l'effetto della gravità. Questo fenomeno è conosciuto come precipitazione, e può assumere forme diverse come pioggia, neve, grandine o nevischio, a seconda delle condizioni atmosferiche.

Le nuvole grigie che portano pioggia sono spesso considerate simboli di tristezza o malinconia, soprattutto quando coprono il cielo in giornate buie e uggiose. Tuttavia, sono anche una testimonianza della bellezza e della complessità del ciclo dell'acqua sulla Terra, che porta vita e nutrimento agli ecosistemi e alle comunità di tutto il mondo.

Leggiamo insieme

Certo, ecco una storia commovente per te:

C'era una volta una giornata grigia e uggiosa in una piccola città di campagna. Le nuvole pesanti sembravano avvolgere tutto, e un leggero velo di tristezza si era posato sui cuori delle persone. In mezzo a questa grigiazza, c'era un fratello e una sorella, Luca e Sofia, che vivevano insieme in una modesta casa ai margini della città.

Luca, il fratello maggiore, aveva sempre avuto un modo speciale di affrontare le giornate buie. Nonostante le difficoltà che la vita aveva loro messo davanti, manteneva un sorriso sul volto e un cuore pieno di speranza.

Sofia, la sorella minore, guardava a lui come a un faro nella tempesta, trovando conforto e forza nel suo amore incondizionato.

sorriso di Eugenio con felpa CSI
sorriso di Eugenio con felpa CSI - 12 gennaio 2020

In quella giornata particolarmente grigia, Sofia si sentiva particolarmente giù di morale. Le sfide della vita sembravano pesare più del solito sulle sue spalle, e il cielo cupo non faceva che riflettere il suo stato d'animo. Ma Luca non si arrese. Con dolcezza e determinazione, decise di trasformare quella giornata in qualcosa di speciale per la sua amata sorellina.

"Vieni con me, Sofia," disse Luca con un sorriso luminoso. "Ho qualcosa da mostrarti."

Incuriosita, Sofia seguì il fratello lungo un sentiero che si snodava attraverso i campi e i boschi. Nonostante il freddo e la pioggia leggera, il cuore di Sofia cominciò a scaldarsi. La presenza di Luca accanto a lei era come un raggio di sole che squarciava le nuvole grigie.

Finalmente, arrivarono in un piccolo clearing nel bosco. Qui, Luca aveva preparato una sorpresa per la sua sorellina. Con delicatezza, aveva decorato l'area con fiori selvatici e candele accese, creando un'atmosfera magica nonostante il tempo cupo.

Eugenio abbraccia Francesca al Belvedere Gianicolo
Eugenio abbraccia Francesca al Belvedere Gianicolo

Sofia si sentì commuovere fino alle lacrime. Guardando intorno a sé, vide l'amore e la cura che Luca aveva messo in ogni dettaglio. In quel momento, la tristezza e le preoccupazioni sembrarono svanire nel nulla, sostituite dalla gratitudine e dalla gioia di avere un fratello così meraviglioso.

Abbracciati sotto il cielo nuvoloso, Luca e Sofia si scambiarono parole di affetto e conforto. Avevano dimostrato che anche nelle giornate più buie, l'amore e la dedizione possono trasformare la tristezza in bellezza, portando luce nei momenti più oscuri.

E così, mentre il sole iniziava timidamente a fare capolino tra le nuvole, Luca e Sofia tornarono a casa mano nella mano, pronti ad affrontare insieme qualsiasi sfida la vita avesse loro riservato, consapevoli che il loro legame familiare sarebbe stato sempre la loro fonte di forza e di speranza.

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
Una giornata speciale
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Come vivere con saggezza

Meditazione: come vivere con saggezza

Come Vivere con Saggezza

Il mondo è pieno di modi per crescere nella conoscenza e diventare più intelligenti. Possiamo imparare attraverso le scuole, i libri o altri mezzi. Ma, più importante dell'acquisire la conoscenza, è crescere in saggezza. La saggezza aumenta quando ci impegniamo bene nelle relazioni e nelle circostanze, e prendiamo buone decisioni.

A ogni modo, le Scritture dicono che la vera saggezza comincia con Dio. Mentre sulla terra ci sono molte persone che sono sagge, agli occhi di Dio la vera saggezza comincia con la nostra relazione con Lui. Dio è perfetto in verità e conoscenza, quindi tutta la saggezza deve cominciare con Lui.

Coloro che vivono con la vera saggezza saranno una luce intensa per Dio in un mondo buio. Conta molto come agiamo e come parliamo. Noi siamo i rappresentanti di Dio per il resto del mondo, ecco perché è importante comportarci saggiamente.

Un aspetto del vivere saggiamente è essere giusti. La giustizia è vivere in accordo alla legge e allo stile di vita di Dio. Quando viviamo secondo la Parola di Dio, stiamo vivendo in accordo al Suo piano per la nostra vita.

Gesù dice che le persone sapranno che siamo Suoi discepoli dal modo in cui amiamo gli altri (Giovanni 13:35). Questo significa che amare gli altri è vivere secondo la Parola di Dio. Amando Dio e amando gli altri, indirizzeremo le persone a Gesù.

Ecco perché Gesù dice che noi siamo una città posta sopra un monte che non può rimanere nascosta e una luce nelle tenebre (Matteo 5:14). Daniele 12:3 dice che, quando viviamo in modo saggio e giusto, risplenderemo come stelle nell'oscurità.

Il modo in cui viviamo, pensiamo e agiamo, conta. Questi sono i modi principali tramite i quali le persone vedranno l'amore che Dio ha per loro. Quindi, considera la tua vita. Pensa ad alcuni aspetti della vita in cui puoi vivere secondo la Parola di Dio. Scrivi uno o due modi con cui puoi far brillare la luce di Gesù, amando gli altri in maniera tangibile.

Udienza Generale del 28 febbraio 2024

Udienza Generale del 28 febbraio 2024 di Papa Francesco

Catechesi. I vizi e le virtù.

9. L’invidia e la vanagloria

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi prendiamo in esame due vizi capitali che troviamo nei grandi elenchi che la tradizione spirituale ci ha lasciato: l’invidia e la vanagloria.

Partiamo dall’invidia. Se leggiamo la Sacra Scrittura (cfr Gen 4), essa ci appare come uno dei vizi più antichi: l’odio di Caino nei confronti di Abele si scatena quando si accorge che i sacrifici del fratello sono graditi a Dio. Caino era il primogenito di Adamo ed Eva, si era preso la parte più cospicua dell’eredità paterna; eppure, basta che Abele, il fratello minore, riesca in una piccola impresa, che Caino si rabbuia.

Il volto dell’invidioso è sempre triste: lo sguardo è basso, pare che indaghi in continuazione il suolo,

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Il Video

La Parola del 28 febbraio 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 28 febbraio 2024

Mercoledì della II settimana di Quaresima

Prima Lettura

Venite, e colpiamo il giusto.

Dal libro del profeta Geremìa
Ger 18,18-20
 
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla,  non badiamo a tutte le sue parole».

Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.

Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 30 (31)

R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. R.
 
Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita. R.
 
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
 i mei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori. R.

Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù.
 
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita. (Cf. Gv 8,12)
 
Lode e onore a te, Signore Gesù.

Il Vangelo del 28 febbraio 2024

Lo condanneranno a morte.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20,17-28
 
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».

Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

Sant'Agostino (354-430)

vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa

Discorsi sui Salmi, Sal 121 (Nuova Biblioteca Agostiniana, riv.)

“Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme”

Nei “salmi dei gradini” il salmista aspira a Gerusalemme e dice che vuol salire. Ma dove? Vuol forse salire per trovarsi un posto accanto al sole, alla luna e alle stelle? No certamente. [Se desidera ascendere in cielo] è perché nel cielo c'è l'eterna Gerusalemme dove abitano quei nostri concittadini che sono gli angeli (Eb 12,22), dai quali noi ora ci troviamo lontani perché esuli in terra.

Nell'esilio sospiriamo, nella patria godremo. Già durante il viaggio, incontriamo dei compagni che, avendo visto la patria, ci invitano a correre verso di lei. Cantano col salmista: “Mi son rallegrato in [mezzo a] coloro che mi dicevano: Andremo nella casa del Signore” (Sal 121,1).... Andremo nella casa del Signore! Ebbene, corriamo! Corriamo perché andremo nella casa del Signore. Corriamo perché tale corsa non stanca; [corriamo] perché arriveremo a una meta dove non esiste stanchezza. Corriamo alla casa del Signore, e la nostra anima gioisca per coloro che ci ripetono queste parole.

Coloro che ce le riferiscono hanno visto prima di noi la patria e, da lontano, a noi che li seguiamo, gridano: “Andremo nella casa del Signore. Camminate, correte!” L'hanno vista gli Apostoli e ci hanno detto: “Correte, spicciatevi, seguiteci! Andremo nella casa del Signore!”. E ciascuno di noi cosa dice? “Mi son rallegrato per coloro che mi dicevano: Andremo nella casa del Signore”.

Mi son rallegrato per la compagnia dei Profeti e degli Apostoli. Tutti costoro infatti ci hanno detto: “Andiamo nella casa del Signore”.

PAROLE DEL SANTO PADRE

«Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso» (vv. 18-19). Non è soltanto una sentenza di morte: c’è di più.

C’è l’umiliazione, c’è l’accanimento. E quando c’è accanimento nella persecuzione di un cristiano, di una persona, c’è il demonio. Il demonio ha due stili: la seduzione, con le promesse mondane, come ha voluto fare con Gesù nel deserto, sedurlo e con la seduzione fargli cambiare il piano della redenzione; e, se questo non va, l’accanimento.

Non ha mezzi termini, il demonio. La sua superbia è così grande che cerca di distruggere, e distruggere godendo della distruzione con l’accanimento. […] Che il Signore ci dia la grazia di saper discernere quando c’è lo spirito che vuole distruggerci con l’accanimento, e quando lo stesso spirito vuole consolarci con le apparenze del mondo, con la vanità.

Ma non dimentichiamo: quando c’è accanimento, c’è l’odio, la vendetta del diavolo sconfitto. È così fino a oggi, nella Chiesa. Pensiamo a tanti cristiani, come sono crudelmente perseguitati.

[…] Che il Signore ci dia la grazia di discernere il cammino del Signore, che è Croce, dal cammino del mondo, che è vanità, apparire, maquillage. (Omelia da Santa Marta, 11 marzo 2020)