Leggi e ascolta la poesia di Trilussa dal titolo "felicità"
C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,18-21
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Parola del Signore.
Hai mai lottato per piacere alla gente? Preoccupandoti più di quello che un essere umano pensa di te piuttosto che di quello che il Tuo Creatore pensa di te? Di voler onorare Dio, ma anche di voler essere amato e rispettato dalle persone?
Scrivendo ai credenti in Galazia, Paolo aveva un messaggio per coloro che dovevano decidere se fidarsi della sola grazia di Gesù o se aggiungere regole e regolamenti all'opera da Lui già compiuta. Egli disse:
“Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.”
Galati 1:10
Ogni giorno e ogni momento abbiamo una scelta: cercare l'approvazione umana o l'approvazione di Dio.
E se desideriamo sinceramente compiacere Dio, come possiamo farlo?
Contrariamente a molte altre religioni, non è facendo abbastanza opere buone che spostiamo l'ago della bilancia a nostro favore. Ma come dice Ebrei 11:6: "Senza fede è impossibile piacere a Dio…”, dunque l'unico ruolo che dobbiamo svolgere nella nostra salvezza è avere fede in Colui che salva.
La fede è essenzialmente fiducia, quindi pensaci: di chi ti fidi? A chi stai cercando di piacere? Chi speri che ti noti e ti accetti e sia orgoglioso di te?
Se sei interessato a valutare le tue motivazioni, cosa che a volte può essere difficile, puoi farti queste domande:
Sono più influenzato dalle tendenze culturali, dalla pressione sociale e dalle opinioni degli altri, oppure dalla Parola di Dio?
Sono fiducioso che non c'è nulla che io possa aggiungere all'opera compiuta da Gesù, oppure sto credendo alla menzogna secondo cui Gesù non è abbastanza?
Ho fiducia in Dio anche quando potrei essere annullato, bloccato, licenziato o addirittura ucciso?
Se la popolarità è il tuo obiettivo, vivere per Gesù potrebbe essere una sfida. Ma se sei impegnato a confidare in Dio, allora Egli ti chiama a vivere in modo diverso. Egli ti invita ad abbracciare la Sua approvazione mostrando agli altri gentilezza, pazienza, grazia e amore in modo incondizionato.
Alla fine di questa vita, ti troverai davanti al giudizio di Uno. Quindi, a chi stai cercando di piacere?
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 5,21-33
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
Parola di Dio.
Dal Sal 127 (128)
R. Beato chi teme il Signore.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa. R.
Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,18-21
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Parola del Signore.
patriarca armeno
Seconda parte, § 477-482; SC 203 (trad. cb© evangelizo)
La fede di un granello di senape, figura del Regno, non l'ho ricevuta nell'anima mia, perché fossero spostate le montagne perverse. Nemmeno, simile agli uccelli del cielo, mi sono posato sui rami del precetto, dove le anime si riposano, eredi del santo Tabernacolo dei cieli. (...) Sono divenuto lievito senza forza e invecchiato, e non, secondo la parabola, quello che fa lievitare: il lievito che la donna ha nascosto nella pasta, come la Chiesa, tuo mistero. Quel lievito, infatti, è stato prima preso da Te; grazie a lui furono avvertiti i Cori di lassù; e quando alla nostra massa, venuta da Adamo, si è unito intimamente, tutto è lievitato. Io ne sono privato, io solo, nei due casi per ciò che è della luce ineffabile della Sapienza; Degnati di rendermi nuovamente partecipe, voglia Tu ridonarmi ciò che ho perduto.
San Paolo, nella Lettera agli Efesini, mette in risalto che negli sposi cristiani si riflette un mistero grande: il rapporto instaurato da Cristo con la Chiesa, un rapporto nuziale (cfr Ef 5,21-33).
È davvero un disegno stupendo quello che è insito nel sacramento del Matrimonio! E si attua nella semplicità e anche nella fragilità della condizione umana. Sappiamo bene quante difficoltà e prove conosce la vita di due sposi… L’importante è mantenere vivo il legame con Dio, che è alla base del legame coniugale. E il vero legame è sempre con il Signore. Quando la famiglia prega, il legame si mantiene. Quando lo sposo prega per la sposa e la sposa prega per lo sposo, quel legame diviene forte; uno prega per l’altro. È vero che nella vita matrimoniale ci sono tante difficoltà, tante […] E il segreto è che l’amore è più forte del momento nel quale si litiga e per questo io consiglio agli sposi sempre: non finire la giornata nella quale avete litigato senza fare la pace. Sempre! E per fare la pace non è necessario chiamare le Nazioni Unite che vengano a casa a fare la pace. È sufficiente un piccolo gesto, una carezza, ma ciao! E a domani! E domani si comincia un'altra volta. E questa è la vita, portarla avanti così, portarla avanti con il coraggio di voler viverla insieme. E questo è grande, è bello! È una cosa bellissima la vita matrimoniale e dobbiamo custodirla sempre, custodire i figli. (Udienza generale, 2 aprile 2014)