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Preghierina del 7 maggio 2024

Leggi e ascolta la nostra preghierina del 7 maggio 2024

Difesi

commento al Vangelo di oggi di Gv 16,5-11, a cura di Giuseppe Amalfa SJ

Solo i figli piccoli sanno difendere le madri. Con una goffaggine che li rende potentissimi. E invincibili.

Paolo Sorrentino

Entro nel testo (Gv 16,5-11)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”.

Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.

E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Mi lascio ispirare

In uno scambio tra andare e venire, l’andare al Padre di Gesù e il venire dello Spirito, si indica uno dei ruoli del soffio pasquale che anima le comunità: la difesa, significato dalla parola “paraclito”. Questa difesa è articolata in tre ambiti:

Difesa dal peccato. Il vero peccato è non credere a Gesù, è il peccato da cui tutti gli altri prenderebbero vita. La gravità dell’incredulità sta nel non dare all’altro la possibilità della verità. È un insieme di verità – di modi diversi di amare – che fonda le comunità che si incaricano di trasmettere in modo credibile la fede. Senza la prova incarnata dell’amore, credere in Cristo mancherebbe di radici.

Per la giustizia. Il modo in cui Dio fa giustizia è la croce, la scelta di far patire il Figlio per porre fine a ogni altro patimento. Difficile entrare in questa logica divina – e la difficoltà è ampliata dal moltiplicarsi di patimenti con cui quotidianamente conviviamo. Ma la croce non è fine a se stessa: è via verso la comunione con il Padre. È a questa intimità che dobbiamo guardare per comprendere gli effetti di questa giustizia che sembrerebbe una dolorosa sconfitta.

Dal giudizio. Alla domanda se ci sarà un giudizio, Gesù risponde con una chiara sentenza: il principe di questo mondo, condensato di tutto ciò che è causa del male, è già condannato. È la crisi di tutti i giudizi universali con cui abbiamo affrescato le nostre chiese. Chi è causa di male ha già nel suo male la condanna. Per tutto ciò che è mosso dall’amore la meta è tornare da colui che ci ha inviati.

Solo l’amore rende “cristiano” il linguaggio del peccato, della giustizia e del giudizio.
Il vero scudo che impugna lo Spirito per difenderci è l’amore.

Giuseppe Amalfa SJ

Incontrare i volti, incrociare gli sguardi, condividere la storia di ciascuno: questa è la vicinanza di Gesù che siamo chiamati a vivere. Un incontro può cambiare una vita. Il #Vangelo è pieno di questi incontri con Cristo che risollevano e risanano.

Papa Francesco via X

Preghiamo insieme

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Preghierina del 7 maggio 2024
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Nonno e nipote

Leggi e ascolta la storia del "nonno e nipote"

Leggiamo insieme

C'era una volta un nonno e un nipote che condividevano un legame speciale, fatto di amore, rispetto e ammirazione reciproca. Il nonno, un uomo saggio e gentile, aveva trascorso la sua vita a raccontare storie e a insegnare al nipote le lezioni più preziose della vita. Il nipote, un ragazzo curioso e vivace, amava ascoltare le avventure del nonno e sognava di esplorare il mondo come lui.

Un giorno, il nonno disse al nipote: "Vieni, ti mostrerò un posto dove solo i sognatori possono andare". Prese per mano il nipote e insieme iniziarono a camminare verso il cielo. Mentre camminavano, le nuvole si radunarono sotto i loro piedi, formando un morbido sentiero bianco. Il nipote guardava meravigliato intorno a sé, vedendo il mondo da una prospettiva mai immaginata prima.

Camminarono mano nella mano fra le nuvole, e il nonno raccontò storie di eroi coraggiosi, di terre lontane e di cieli infiniti. Ogni nuvola che incontravano prendeva la forma dei personaggi delle sue storie, danzando e prendendo vita davanti ai loro occhi. Il nipote rideva e si meravigliava, e il nonno sorrideva, felice di vedere la scintilla dell'immaginazione nel cuore del nipote.

La favola del nonno e del nipote divenne una leggenda nel loro paesino, un racconto di un viaggio magico che ricordava a tutti che il potere dei sogni e dell'amore tra le generazioni può portare a scoprire mondi inaspettati.
E così, ogni volta che un bambino guardava le nuvole nel cielo, poteva immaginare il nonno e il nipote che camminavano insieme, mano nella mano, in un'avventura senza tempo fra le nuvole.

Ascoltiamo insieme

Le favole della buonanotte
Le favole della buonanotte
Nonno e nipote
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Passate del tempo con i nonni! Non tutto si trova su internet…

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Continua a Fare del Bene

Meditazione di oggi 7 maggio 2024: Continua a Fare del Bene

Ricordi l'ultima volta in cui ti sei sentito completamente esausto? Forse hai passato l'intera giornata o la settimana a lavorare su un progetto difficile. Forse ti sei sentito esausto dopo aver aiutato altre persone nella tua vita. O forse situazioni difficili e battute d'arresto ti hanno fatto venire voglia di mollare. Tutti noi ci stanchiamo a un certo punto.

Paolo, lo scrittore della Lettera ai Galati, sapeva che anche le persone a cui stava scrivendo si sarebbero stancate del lavoro che stavano facendo. Ai tempi di Paolo c'erano molte persecuzioni e persone che soffrivano, ed egli scriveva per incoraggiarle nel lavoro che stavano facendo.

Nell'incoraggiamento di Paolo ai Galati c'è questa verità:

Anche le brave persone si stancheranno di fare buone azioni.

Ecco perché Paolo incoraggia tutti a continuare ad andare avanti nel fare il bene. Dovremmo continuare ad aiutare le persone. Dovremmo continuare a condividere la speranza di Gesù con le persone. Dovremmo continuare a cercare di vivere come Dio vorrebbe.

Dio sa che alla fine ci stancheremo. E quando diventiamo stanchi e frustrati, probabilmente iniziamo a chiederci perché stiamo facendo quello che stiamo facendo, tanto per cominciare (forse te lo sei già chiesto).

Ma Galati 6:9 ci incoraggia a perseverare nel fare il bene. Così come un contadino deve lavorare diligentemente per seminare i suoi campi, e aspettare mesi prima del raccolto effettivo, Paolo dice che ci sarà un raccolto per coloro che non si arrendono.

Proprio come i cristiani in Galazia, anche noi dobbiamo perseverare nel vivere una vita devota e nell'aiutare coloro che ci circondano. Se non ci arrendiamo, la Scrittura dice che per noi ci sarà una ricompensa. Potremmo ricevere quella ricompensa mentre siamo sulla terra, oppure in cielo ma, indipendentemente da quando la riceveremo, dovremmo perseverare nel fare il bene.

Ciò significa che il tuo lavoro è importante, che c'è valore nel modo in cui vivi e ami gli altri.

Quindi dedica un po' di tempo oggi a considerare il bene che hai fatto e puoi continuare a fare per gli altri. Chi puoi aiutare? Con chi puoi condividere la speranza di Gesù? Come puoi continuare a perseverare nel vivere una vita devota?

Se sei diventato stanco o ti senti sconfitto, prendi l'impegno oggi di non arrenderti mai. Scegli di perseverare, qualunque sia il periodo della vita in cui ti trovi, sapendo che ci sarà un raccolto per coloro che operano bene.

La Parola del 7 maggio 2024

Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 7 maggio 2024

Martedì della VI settimana di Pasqua

Prima Lettura

Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia.

Dagli Atti degli Apostoli
At 16,22-34
 
In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.

Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.

Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?».

Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.
 
Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 137 (138)

R. La tua destra mi salva, Signore.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
 hai ascoltato le parole della mia bocca.
 Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
 mi prostro verso il tuo tempio santo. R.
 
 Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
 hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
 Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
 hai accresciuto in me la forza. R.
 
 La tua destra mi salva.
 Il Signore farà tutto per me.
 Signore, il tuo amore è per sempre:
 non abbandonare l’opera delle tue mani. R.

Acclamazione al Vangelo


Alleluia, alleluia.

Manderò a voi lo Spirito della verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità. (Gv 16,7.13)

Alleluia.
 

Il Vangelo del 7 maggio 2024

Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,5-11
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.

Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.

E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
 
Parola del Signore.

Il Vangelo del giorno
Il Vangelo del giorno
La Parola del 7 maggio 2024
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San [Padre] Pio da Pietrelcina (1887-1968)

cappuccino

Capitolo X, n° 319-325 (trad. cb© evangelizo)

Non temete e credete!

Vi prego, resti tranquillo e sia rassegnato in tutto. Gesù è con lei ed è contento di lei. Non smetto mai d'importunare il divin cuore in suo favore, affinché le dia ancora più grazie per sostenere e combattere il buon combattimento. Non dubiti, la vittoria verrà e sarà sua senza alcun dubbio.

Non si affanni a cercare Dio fuori di lei, è con lei, è nella sua ricerca. La esorto ad agire in conformità alla volontà divina per tutta la durata di questa prova e ad imitare Isacco fra le mani di Abramo, a sperare con loro contro ogni speranza. Non tema, mio caro padre, e mi creda, le ho parlato da parte di Gesù. Coraggio, quindi, mio caro padre. Gesù è con lei e certamente le arriverà la vittoria. (...) La primavera non è più bella e sorprendente quando l'inverno è duro e tempestoso?

Di grazia! Mio buon padre, dimentichi paure e lasci il medico divino agire anche da chirurgo. Viva tranquillo per quanto concerne il suo spirito. Continui a offrire al Signore il sacrificio della vita e di tutto quanto sopporta, e Gesù continuerà a regnare nel suo cuore, da vero sovrano quale è. E per renderla sempre più degno della gloria dei beati, offra a Dio tutto quanto sopporta cento volte e più al giorno. Sia a lui unito con volontà amorevole.

PAROLE DEL SANTO PADRE

«È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito» (Gv 16,7), cioè lo Spirito. Anche in questo si vede l’amore di Gesù per noi: la sua è una presenza che non vuole limitare la nostra libertà. Al contrario, fa spazio a noi, perché il vero amore genera sempre una vicinanza che non schiaccia, non è possessivo, è vicino ma non possessivo; anzi, il vero amore ci rende protagonisti. (…)

Fratelli e sorelle, pensiamo oggi al dono dello Spirito che abbiamo ricevuto da Gesù per essere testimoni del Vangelo. Chiediamoci se lo siamo davvero; e anche se siamo capaci di amare gli altri lasciandoli liberi e facendo loro spazio. E poi: sappiamo farci intercessori per gli altri, cioè sappiamo pregare per loro e benedire le loro vite? Oppure ci serviamo degli altri per i nostri interessi?

Impariamo questo: la preghiera di intercessione, intercedere per le speranze e per le sofferenze del mondo, intercedere per la pace. E benediciamo con lo sguardo e con le parole chi incontriamo ogni giorno! (Santa Messa nella Solennità dell'Ascensione, 29 maggio 2022)