Roma stiamo arrivando

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Roma, città eterna, scrigno delle nostre speranze: stiamo arrivando!

Alle 7 Giuseppina è già sveglia, in piedi, con le sue faccende domestiche; io, dopo una nottata quasi insonne e pensierosa, alle 7.30 sono all’erta.

Alle 8 anche Eugenio si sveglia: dolcemente lo aiutiamo a sbrigare le sue faccende in toilette, dopodiché procediamo con la colazione.

Toast, con 2 fettine di scamorza, e una fetta abbondante di pancetta! Et voilà, la colazione sana e molto energetica è fatta! Per me e Giuseppina anche latte e caffè.

Francesca sonnecchia ancora, ma alzata un pochino la tapparella tentiamo un dolce risveglio. Vogliamo partire per le 10.30, così mettendo in preventivo una fermata dalla polizia, il solito trambusto di Roma che dopo la fine del lockdown sarà di certo aumentato, l’arrivo all’accettazione dell’OPBG per le 12.30; in tempo per consegnare le ricette rosse al CUP interno dell’ospedale. E per le 13 saremo pronti per le analisi di Eugenio, a cui dovrebbe seguire a breve la risonanza magnetica con contrasto, e fare il punto sulla situazione.

Questa risonanza è molto importante, perché sarà la verifica sull’efficacia dopo 3 cicli di Temodal (chemioterapico).

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Come prevedibile, alle 10 siamo già a Caianello! Ansia, tensione, agitazione, c’è tutto. Eugenio e Francesca sono tranquilli per fortuna, Remigio guida con la sua solita prudenza e io lascio che i pensieri affollino la mente, senza tentare di metterli in ordine.

Alle 12.40 siamo a Roma. Traffico tipico della capitale, come se il corona virus non fosse mai esistito o appartenesse ad un brutto ricordo. Alle 12.40 siamo all’ospedale Bambino Gesù. Lascio Eugenio e Giuseppina all’ingresso principale del Bambino Gesù. Io e Francesca non trovando neanche una fotocopia di parcheggio lungo la passeggiata del gianicolo, andiamo a parcheggiare al terminal Gianicolo.

Alle 13 circa Eugenio e Giuseppina hanno già completato il prelievo.

Gli hanno lasciato il catetere nel braccio per poi iniettargli il contrasto durante la risonanza.

Tempo 15 minuti ci richiamano per la visita dermatologica, per capire quel problema al cuoio capelluto, la iper secrezione seborroica, da cosa potesse dipendere.

Alle 14 circa già la dottoressa Paiano chiama “Ruberto in K6” e così Giuseppina ed Eugenio la raggiungono.

Il colloquio va benissimo: la dottoressa lo trova in ottima forma, e di fronte alle sue paure per gli esami di terza media gli dice: “hai superato montagne ben più irte, supererai brillantemente anche questa “

Ci ha prescritto altri 3 cicli di Temodal, e ci ha fissato l’appuntamento per la verifica della risonanza di oggi al 21 maggio.

Alle 15 già ci chiamano per il piano meno 1 per effettuare la risonanza. Aspettiamo.

Abbiamo abbassato le mascherine perché siamo da soli nella sala d’aspetto.

Alle 16.10 Giuseppina e Eugenio entrano nel bunker della risonanza. Io e Francesca nella saletta d’attesa aspettiamo con ansia e speranza.

Alle 17.20 Eugenio e Giuseppina escono dalla sala risonanza e messo sulla barella un po corta per lui lo portiamo in sala TAC. Facciamo cambio: Giuseppina con Francesca e io vado col mio IronMan.

Ancora una Tac per il controllo della valvola Codman cerebrale inserita a Pozzilli.

Mentre Eugenio fa la tac con Remigio a fargli compagnia, io e Francesca ritorniamo in reparto per ritirare le analisi. Sono molto buone, la dottoressa ci ricorda solo di far bere tanta acqua ad Eugenio. Ci salutiamo dandoci appuntamento alla prossima settimana e usciamo ad attendere il nostro campione.

Il 19 maggio in riunione valuteranno la risonanza di oggi, e poi ci incontreremo il 21 maggio per parlare insieme e valutare i prossimi passi.

Finalmente, riuniti, alle 18.45 ci avviamo dal terminal Gianicolo per ritornare a casa. Traffico scorrevole, nessun controllo per ora.

Viaggio di ritorno tranquillo, traffico moderato.

Uno stupendo tramonto alle nostre spalle ci accompagna sereni verso casa.

Alle 20.50 siamo finalmente a casa. Stanchi ma soddisfatti, stanchi ma sereni.