Citiți și ascultați rugăciunea „Tatălui nostru”

italiană

Tată ai noștri care suntem în ceruri,
să fie sfințit numele tău,
Vino împărăția ta,
se face voia ta
come in cer così in pământ.

Dă-ne astăzi pâinea noastră cea de toate zilele,
și ne iartă-ne datoriile
precum și noi iertăm pe datornicii noștri,
și nu ne lăsa în ispită,
ma liberaci dal rău.

Amin.

latin

Pater noster, qui es in cælis:
sanctificétur Nomen Tuum:
advéniat Regnum Tuum:
fiat voluntas Tua,
sicut in cælo, et in terra.
pâine nostrum
cotidiánum din nobis hódie,
et dimítte nobis debita nostra,
siguranta si noi
dimittimus debitoribus noss.
et ne nos indúcas in tentationem;
sed libera nos a Malo.

Amin.

Tatăl nostru
Predica de pe Muntele Carl Bloch, 1890

Explicația Tatălui nostru

Anche noi siamo figli di Papà! Commento meditato sul Pater Noster:

Il Padre Nostro, sintesi di tutto il Evanghelia (Tertulliano, De oratione, 1), è l’orazione domenicale (cioè “preghiera del Signore”) per eccellenza, perché insegnataci da Hristos însuși (Catehismul Biserică Cattolica, n. 2765) in risposta alla richiesta dei suoi ucenicilor: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).


Se passi in rassegna tutte le cuvinte delle preghiere contenute nella S. Scrittura, per quanto io penso, non ne troverai una che non sia contenuta e compendiata in questa preghiera insegnataci dal Domn (Sant’Agostino, Lettera a Proba, Epistulae, n. 130).

Esempio di perfetta armonia, nel Padre Nostro non solo vengono domandate tutte le cose che possiamo rettamente desiderare, ma anche nell’ordine in cui devono essere desiderate: cosicché questa preghiera non solo insegna a chiedere, ma plasma anche tutti i nostri affetti (San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 83, a. 9).

Un primo approccio al Padre Nostro ci porta a considerare il susseguirsi di tre impegni e tre richieste, con i quali l’uomo si impegna prima ad essere come secondo la volontà di zeu și apoi cere ceea ce este necesar pentru nevoile sale materiale și spirituale:

L’impegno alla martor: sfințească-se numele Tău

Angajamentul pentru fidelitate: Vino împărăția ta

L’impegno all’amore: Fă-se voia Ta

La richiesta del sostegno di Dio:dă-ne astăzi pâinea noastră cea de toate zilele

La richiesta del Pardon dei peccati: iartă-ne datoriile

La richiesta della Salvezza: nu ne duce în ispită, ci izbăvește-ne de rău

Se il discorso della montagna è dottrina di viață, l’Orazione domenicale è preghiera, ma nell’uno e nell’altra lo Spirito del Signore dà una nuova forma ai nostri desideri, ai moti interiori che animano la nostra vita. Iisus ne învață viață nouă cu cuvintele sale și ne educă să o cerem prin rugăciune (CCC, 2764).

Il Padre Nostro è una preghiera tanto mirabile quanto forse data per scontata, recitata forse ogni giorno, ma spesso frettolosamente. Per questo un secondo approccio non può che condurci in un viaggio che ci avvicina al Padre Nostro parola per parola.

Tată

Sin dalla sua prima parola, Cristo mi introduce in una nuova dimensione del rapposto con Dio. Egli non è più solo il mio “Dominatore”, il mio “Signore” o il mio “Padrone” nostro. È mio Padre.

Și nu sunt doar un slujitor, dar fiul. Mi rivolgo dunque a Te, Padre, con il rispetto dovuto a Colui che è anche quelle cose, ma con la libertate, încredere e l’intimità di figlio, consapevole di essere amato, fiducioso anche nella disperazione e nel mezzo della schiavitù del lume e del Păcat. Lui, il Padre che mi chiama, in attesa del mio ritorno, io il figliol prodigo che tornerà a Lui pentito.


Al nostru

Perché non solo Padre mio o dei “miei” (la mia familie, i miei prieteni, il mio ceto sociale, il mio popolo,…), ma Padre di tutti: del ricco e del povero, del sfânt e del peccatore, del colto e dell’illetterato, che tutti chiami instancabilmente a Te, al pentimento, al Tuo Dragoste.

“Nostro”, certamente, ma non confusamente di tutti: Dio ama tutti ed ognuno singolarmente; Egli è tutto per me quando sono nella prova e nel bisogno, è tutto mio quando mi chiama Sé con il pentimento, la vocazione, la consolazione.

L’aggettivo non esprime un possesso, ma una relazione con Dio totalmente nuova; forma alla generosità, secondo gli insegnamenti di Cristo; indica Dio come comune a più persone: non c’è che un solo Dio ed è riconosciuto Padre da coloro che, mediante la verigheta nel Suo Figlio unigenito, da Lui sono rinati mediante l’acqua e lo Spirito Santo.

È la Chiesa questa nuova comunione di Dio e degli uomini (CCC, 2786, 2790).

Că ești în Rai

Straordianariamente altro rispetto a me, eppure non lontano, anzi ovunque nell’immensità dell’universo e nel piccolo del mio quotidiano, Tua mirabile creazione.

Questa espressione biblica non significa un luogo, come potrebbe essere lo spazio, bensì un modo di essere; non la lontananza di Dio, ma la sua maestà e pur se Egli è al di là di tutto è anche vicinissimo al inimă umile e contrito (CCC, 2794).

Sfintit să fie numele tău

Sia cioè rispettato ed amato, da me e dal mondo intero, anche attraverso di me, nel mio impegno a dare il buon esempio, a condurre il Tuo Nome anche presso chi ancora non lo conosce veramente.

Chiedendo sia santificato il tuo nome entriamo nel disegno di Dio: la santificazione del Suo nome, rivelato a Mosè e poi in Gesù, da parte nostra e in noi, come anche in ogni popolo e in ogni om (CCC, 2858).

Quando diciamo: “Sia santificato il tuo nome”, eccitiamo noi stessi a desiderare che il nome di lui, ch’è sempre santo, sia considerato santo anche presso gli uomini, cioè non sia disprezzato, cosa questa che non giova a Dio ma agli uomini (Sant’Agostino, Lettera a Proba).


Vino împărăția ta

Si compia nei nostri cuori e nel mondo la Tua Creazione, la Beata Speranţă, e torni il nostro Salvatore Iisus Hristos! Con la seconda domanda la Chiesa guarda principalmente al ritorno di Cristo e alla venuta finale del regno di Dio, ma prega anche per la crescita del regno di Dio nell’«oggi» delle nostre vite (CCC, 2859).

Quando diciamo: “Venga il tuo regno”, il quale, volere o no, verrà senz’altro, noi eccitiamo il nostro dori verso quel regno, affinché venga per noi e meritiamo di regnare in esso (S. Agostino, ibid.).

să se facă voia Ta

Che è volontà di Salvezza, anche nella nostra incomprensione delle Tue vie. Aiutaci ad accettare la Tua volontà, riempici di fiducia in Te, donaci la speranza e la consolazione del Tuo amore e unisci la nostra volontà a quella del Figlio Tuo, perché si compia il Tuo disegno di salvezza nella vita del mondo.

Noi siamo radicalmente incapaci di ciò, ma, uniti a Gesù e con la potenza del Suo Santo Spirito, possiamo consegnare a Lui la nostra volontà e decidere di scegliere ciò che sempre ha scelto il Figlio suo: fare ciò che piace al Padre (CCC, 2860).

Ca în ceruri, așa și pe pământ

Perché il mondo, anche attraverso di noi, Tuoi indegni strumenti, sia plasmato ad imitazione del Paradiso, ove sempre viene fatta la Tua volontà, che è vera Pace, Amore infinito ed eterna Beatitudine nel Tuo volto (CCC, 2825-2826).

Quando diciamo: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”, noi gli domandiamo l’obbedienza, per adempiere la sua volontà, a quel modo che è adempiuta dai suoi îngerii nel cielo. (S. Agostino, ibid.).

dă-ne astăzi pâinea noastră cea de toate zilele

Pane nostro e di tutti i fratilor, superando il nostro settarismo e i nostri egoismi. Dacci il vero necessario, nutrimento terreno per il nostro sostentamento, e liberaci dai desideri inutili. Sopra ogni cosa donaci il Pane di vita, Parola di Dio e Corpo di Cristo, Mensa eterna preparata per noi e per molti fin dall’inizio dei tempi (CCC, 2861).

Quando diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, con la parola oggi intendiamo “nel tempo presente”, in cui o chiediamo tutte le cose che ci bastano indicandole tutte col termine “pane” che fra esse è la cosa più importante, oppure chiediamo il sacramento dei fedeli che ci è necessario in questa vita per conseguire la fericire non già di questo mondo, bensì quella eterna. (S. Agostino, ibid.).

Iartă-ne nouă datoriile, așa cum ne iertăm datornicii

Imploro la Tua milă, conscio che essa però non può giungere al mio cuore, se non so perdonare anch’io ai miei nemici, sull’esempio e con l’aiuto di Cristo. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti amintiri che tuo Frate ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono (Mt 5,23) (CCC, 2862).

Quando diciamo: “Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”, richiamiamo alla nostra attenzione che dobbiamo chiedere e fare per meritare di ricevere questa graţie (S. Agostino, ibid.).

Și nu ne duce în ispită

Nu ne abandona la mila drumului care duce la păcat, de-a lungul căruia, fără Tine, am fi pierduți. tine mână și prinde-ne (vezi Mt 14,24-32), trimite-ne Duhul discernământului și al forței și harul vigilentei și al perseverenței finale (CCC, 2863).

Quando diciamo: “Non c’indurre in tentazione”, ci eccitiamo a chiedere che, abbandonati dal suo aiuto, non veniamo ingannati e non acconsentiamo ad alcuna tentazione né vi cediamo accasciati dal durere (S. Agostino, ibid.).

Ma liberaci dal male

Insieme a tutta la Chiesa Ti prego di manifestare la vittoria, già conseguita da Cristo, sul «principe di questo mondo» che si oppone personalmente a Te e al Tuo disegno di Salvezza, perché Tu possa liberarci da chi tutta la Tua Creazione e tutte le Tue creature ha in odio e tutti vorrebbe veder persi con sé, ingannando i nostri occhi con velenose delizie, fino a che per sempre il principe di questo mondo sarà gettato fuori (Gv 12,31) (CCC, 2864).

Quando diciamo: “Liberaci dal male”, ci rammentiamo di riflettere che non siamo ancora in possesso del bene nel quale non soffriremo alcun male. Queste ultime parole della preghiera del Signore hanno un significato così largo che un cristiano, in qualsiasi tribolazione si trovi, nel pronunciarle emette gemiti, versa lacrimi, di qui comincia, qui si sofferma, qui termina la sua preghiera (S. Agostino, ibid.).

Amin.

E così sia, secondo la Tua volontà (CCC, 2865).

Chiedete e vi sarà dato

Poi disse loro: “Se uno di voi ha un Prietene e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei copii siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?

Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Lc 11,5-13).

sursa © www.sanfrancescopatronoditalia.it publicat pe 05-05-2017

Rugăciune mică
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Tatăl nostru
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Avatarul lui Remigio Ruberto

Bună, sunt Remigio Ruberto, tatăl lui Eugenio. Dragostea care mă leagă de Eugenio este atemporală și fără spațiu.

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