Santo Agostinho, Bispo de Hipona e Doutor da Igreja

Agostino nasce il 13 novembre del 354 a Tagaste, in Africa. Viene educato dalla madre Monica alla fede cattolica, ma non ne segue l’esempio. Adolescente vivace, arguto ed esuberante, intraprende lo studio della retorica e il suo rendimento è eccellente.

Ame a vida e seus prazeres, cultive amizades, persiga amores voluptuosos, adore o teatro, procurando entretenimento e lazer. Após seus primeiros estudos em Tagaste e Madaura, continuou sua formação como retórico, graças também ao apoio financeiro de um amigo do pai, em Cartago, onde se apaixona por uma garota. Por causa da posição inferior a ela, ele só pode torná-la sua concubina. O fruto dessa relação é Adeodatus.

Agostinho, pai com apenas 19 anos, ele permanece fiel a esta mulher e assume a responsabilidade pelo ménage da "família". Mas a leitura do Hortênsio de Cícero muda sua forma de ver as coisas. A felicidade, escreve o grande orador, consiste em bens que não perecem: a sabedoria, a verdade, a virtude. Assim, Agostino decide recorrer à sua busca.

A busca pela Verdade

Comincia dalla Bibbia, ma, abituato com’è a testi altisonanti, la trova grossolana e illogica. Si accosta allora al manicheismo. Rientrato a Tagaste apre una scuola di grammatica e retorica, ma la vita che conduce non lo appaga e si trasferisce a Cartagine sperando in un futuro migliore.

E invece continua a essere insoddisfatto. Si accosta al manicheismo, ma la sua sete di verità non ne è placata. Il giovane e promettente retore cerca così nuovi lidi e nel 382 si trasferisce a Roma con la compagna e il figlio, all’insaputa della madre che intanto lo aveva raggiunto a Cartagine.

Na capital do Império Romano, porém, Agostinho manteve contato com os maniqueístas, de quem recebeu apoio e amparo. Sua carreira está crescendo, em 384 ele obteve a cadeira de retórica em Milão, mas a inquietação interior ainda o atormenta.

Conversão: "Pegue e leia"

L’ambizione viene saziata ma non il cuore. Per affinare la sua “ars oratoria” ascolta i sermoni del vescovo Ambrogio. Vuole carpirne le capacità dialettiche, e invece le parole del presule lo toccano nel profondo. Intanto si trasferisce a Milano la madre Monica, che gli resta accanto soprattutto con le sue preghiere.

Si accosta sempre di più alla Igreja cattolica e ne diviene catecumeno: ora gli ci vuole una moglie cristiana più che una concubina. La donna che conviveva con lui da anni torna in Africa. Ancora travagliato, Agostino divora testi di filosofia e si immerge nella Sacra Scrittura. È tentato dall’esperienza dei pensatori greci, attratto dallo stile di vita degli asceti cristiani, ma non riesce a decidere.

É un giorno dell’agosto 386, quando, disorientato e confuso, lasciatosi andare a un pianto dirotto e disperato, gli pare di sentire una voce: “Prendi e leggi!”. La considera un invito a dirigersi alle lettere di San Paolo riposte su un tavolo e ad aprirle a caso. “Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie.

Rivestitevi invece del Signore Jesus Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne” (Rm 13, 13-14). La lettura di quei brevi versetti lo folgora. Decide di cambiare vita e di dedicare tutto sé stesso a Deus. Viene battezzato da Ambrogio nella notte fra il 24 e il 25 aprile del 387 e desiderando tornare in Africa parte alla volta di Roma per imbarcarsi ad Ostia. Qui muore la madre Monica.

A primeira comunidade agostiniana e o ministério episcopal

Rientrato a Tagaste Agostino fonda la sua prima comunità. Tra la fine del 390 e l’inizio del 391 si trova casualmente ad Ippona, nella basilica dove il vescovo Valerio sta parlando ai suoi fedeli della necessità di un presbitero per la diocesi.

Agostino, noto ai più per il suo esemplare stile di vita, viene così sospinto dinanzi al presule che lo ordina sacerdote. Convinto di dover vivere votato a Deus, studiando e meditando le Scritture, comprende di essere chiamato ad altro. Diviene vescovo di Ippona, succedendo a Valerio, ed esercita il ministero episcopale per oltre 40 anni. Scrive svariate opere dove combatte le eresie dell’epoca e riesce a conciliare fede e ragione, innumerevoli i suoi sermoni e tantissime le lettere.

Tra le sue opere più note Il libero arbitrio, La Trinità, La città di Deus. Revisiona, con spirito critico, tutti i suoi trattati e le sue omelie nelle Ritrattazioni. Una menzione a sé meritano Le confessioni, in cui Agostino, già vescovo, si racconta lasciando emergere in modo magistrale la sua interiorità, la storia del suo cuore. Muore il 28 agosto del 430.

Santo Agostinho
Santo Agostinho

fonte © Dicastério para a Comunicação

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